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[3]La congregazione dei Figli del sacro Cuore si chiama così dalla prima chiesa di loro fondazione in Como, dedicata al divin Cuore.
E una pia unione di sacerdoti e di laici, i quali vivono congiunti dal vincolo di carità e dai legami de' voti religiosi semplici.
Lo scopo loro è la santificazione propria nell'osservanza dei Consigli evangelici e nell'esercizio delle opere di carità in generale.
In particolare poi si dedicano alle opere di misericordia di ospitare i fanciulli derelitti, i vecchi abbandonati, i cronici, gli orfanelli, gli idioti1.
Si applicano, come ad opere secondarie, all'istruzione ed educazione della gioventù nelle scuole e negli oratori festivi.
Aprono case e dentro vi ricevono i bisognosi, confidando soprattutto nell'aiuto della divina Provvidenza.
Non hanno cura di accrescere patrimoni, ma quanto la Provvidenza loro invia impiegano in servizio[4] de' poveri, confidando negli ammaestramenti del Signore che dice: «Dateci il pane quotidiano...
cercate il regno di Dio e le cose temporali vi saranno date per giunta»2.
Il curare questi insegnamenti appare specialmente opportuno ed utile ai tempi nostri e però a questo si applicano con speciale cura i Figli del sacro Cuore.
Le circostanze eccezionali de' tempi richiedono pure speciali esercizi di carità verso il prossimo ed a questa parimente si applicano con intensità gli stessi figli della congregazione.
L'indirizzo loro per fare un po' di bene è l'esempio del divin Cuore che insegna: «Imparate da me che sono mite- 944 - ed umile di cuore»3.
L'esempio di S. Francesco di Sales, di S. Alfonso e l'esempio recente di personaggi santi de' tempi nostri deve essere forma e modello di un pensare retto e di un agire sicuro, dietro la scorta e l'aiuto della carità del Cuore di Gesù Cristo4.