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La Sacra Bibbia IntraText CT - Lettura del testo |
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14 [1] Anche chi si dispone a navigare e a solcare onde selvagge implora un legno più fragile della barca che lo porta. [2] Questa, infatti, fu inventata dal desiderio di guadagni e fu costruita da una saggezza artigiana; [3] ma la tua provvidenza, o Padre, la guida perché tu hai predisposto una strada anche nel mare, un sentiero sicuro anche fra le onde, [4] mostrando che puoi salvare da tutto, sì che uno possa imbarcarsi anche senza esperienza. [5] Tu non vuoi che le opere della tua sapienza siano inutili; per questo gli uomini affidano le loro vite anche a un minuscolo legno e, attraversando i flutti con una zattera, scampano. [6] Anche in principio, mentre perivano giganti superbi, la speranza del mondo, rifugiatasi in una barca, lasciò al mondo la semenza di nuove generazioni, grazie alla tua mano che la guidava. [7] È benedetto il legno con cui si compie un'opera giusta, [8] ma maledetto l'idolo opera di mani e chi lo ha fatto; questi perché lo ha lavorato, quello perché, corruttibile, è detto dio. [9] Perché sono ugualmente in odio a Dio l'empio e la sua empietà; [10] l'opera e l'artefice saranno ugualmente puniti. [11] Perciò ci sarà un castigo anche per gli idoli dei pagani, perché fra le creature di Dio son divenuti un abominio, e scandalo per le anime degli uomini, laccio per i piedi degli stolti. [12] L'invenzione degli idoli fu l'inizio della prostituzione, la loro scoperta portò la corruzione nella vita. [13] Essi non esistevano al principio né mai esisteranno. [14] Entrarono nel mondo per la vanità dell'uomo, per questo è stata decretata per loro una rapida fine. [15] Un padre, consumato da un lutto prematuro, ordinò un'immagine di quel suo figlio così presto rapito, e onorò come un dio chi poco prima era solo un defunto ordinò ai suoi dipendenti riti misterici e di iniziazione. [16] Poi l'empia usanza, rafforzatasi con il tempo, fu osservata come una legge. [17] Le statue si adoravano anche per ordine dei sovrani: i sudditi, non potendo onorarli di persona a distanza, riprodotte con arte le sembianze lontane, fecero un'immagine visibile del re venerato, per adulare con zelo l'assente, quasi fosse presente. [18] All'estensione del culto anche presso quanti non lo conoscevano, spinse l'ambizione dell'artista. [19] Questi infatti, desideroso di piacere al potente, si sforzò con l'arte di renderne più bella l'immagine; [20] il popolo, attratto dalla leggiadria dell'opera, considerò oggetto di culto colui che poco prima onorava come uomo. [21] Ciò divenne un'insidia ai viventi, perché gli uomini, vittime della disgrazia o della tirannide, imposero a pietre o a legni un nome incomunicabile. [22] Poi non bastò loro sbagliare circa la conoscenza di Dio; essi, pur vivendo in una grande guerra d'ignoranza, danno a sì grandi mali il nome di pace. [23] Celebrando iniziazioni infanticide o misteri segreti, o banchetti orgiastici di strani riti [24] non conservano più pure né vita né nozze e uno uccide l'altro a tradimento o l'affligge con l'adulterio. [25] Tutto è una grande confusione: sangue e omicidio, furto e inganno, corruzione, slealtà, tumulto, spergiuro; [26] confusione dei buoni, ingratitudine per i favori, corruzione di anime, perversione sessuale, disordini matrimoniali, adulterio e dissolutezza. [27] L'adorazione di idoli senza nome è principio, causa e fine di ogni male. [28] Gli idolatri infatti o delirano nelle orge o sentenziano oracoli falsi o vivono da iniqui o spergiurano con facilità. [29] Ponendo fiducia in idoli inanimati non si aspettano un castigo per avere giurato il falso. [30] Ma, per l'uno e per l'altro motivo, li raggiungerà la giustizia, perché concepirono un'idea falsa di Dio, rivolgendosi agli idoli, e perché spergiurarono con frode, disprezzando la santità. [31] Infatti non la potenza di coloro per i quali si giura, ma il castigo dovuto ai peccatori persegue sempre la trasgressione degli ingiusti. |
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