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Catechismo della Chiesa Cattolica

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  • PARTE TERZA LA VITA IN CRISTO
    • SEZIONE PRIMA LA VOCAZIONE DELL'UOMO: LA VITA NELLO SPIRITO
      • CAPITOLO TERZO LA SALVEZZA DI DIO: LA LEGGE E LA GRAZIA
        • Articolo 3 LA CHIESA, MADRE E MAESTRA
          • I. Vita morale e Magistero della Chiesa
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I. Vita morale e Magistero della Chiesa

 

2032 La Chiesa, “colonna e sostegno della verità” (  [link] 1Tm 3,15 ), “ha ricevuto dagli Apostoli il solenne comandamento di Cristo di annunziare la verità della salvezza” [Conc. Ecum. Vat. II, Lumen gentium, 17]. “E' compito della Chiesa annunziare sempre e dovunque i principi morali anche circa l'ordine sociale, e così pure pronunciare il giudizio su qualsiasi realtà umana, in quanto lo esigano i diritti fondamentali della persona umana o la salvezza delle anime” [ [link] Codice di Diritto Canonico, 747].

 

2033 Il Magistero dei pastori della Chiesa in materia morale ordinariamente si esercita nella catechesi e nella predicazione, con l'aiuto delle opere dei teologi e degli autori spirituali. In tal modo, di generazione in generazione, sotto la guida e la vigilanza dei pastori, si è trasmesso il “deposito” della morale cristiana, composto da un insieme caratteristico di norme, di comandamenti e di virtù che derivano dalla fede in Cristo e che sono vivificati dalla carità. Tale catechesi ha tradizionalmente preso come base, accanto al Credo e al Pater, il Decalogo, che enuncia i principi della vita morale validi per tutti gli uomini.

 

2034 Il romano pontefice e i vescovi “sono i dottori autentici, cioè rivestiti dell'autorità di Cristo, che predicano al popolo loro affidato la fede da credere e da applicare nella pratica della vita” [Conc. Ecum. Vat. II, Lumen gentium, 25]. Il Magistero ordinario e universale del Papa e dei vescovi in comunione con lui insegna ai fedeli la verità da credere, la carità da praticare, la beatitudine da sperare.

 

2035 Il grado più alto nella partecipazione all'autorità di Cristo è assicurato dal carisma dell' infallibilità. Essa “si estende tanto quanto il deposito della divina Rivelazione”; [Conc. Ecum. Vat. II, Lumen gentium, 25] essa si estende anche a tutti gli elementi di dottrina, ivi compresa la morale, senza i quali le verità salvifiche della fede non possono essere custodite, esposte o osservate [Congregazione per la Dottrina della Fede, Dich. Mysterium Ecclesiae, 3, AAS 65 (1973), 396-408].

 

2036 L'autorità del Magistero si estende anche ai precetti specifici della legge naturale, perché la loro osservanza, chiesta dal Creatore, è necessaria alla salvezza. Richiamando le prescrizioni della legge naturale, il Magistero della Chiesa esercita una parte essenziale della sua funzione profetica di annunziare agli uomini ciò che essi sono in verità e di ricordare loro ciò che devono essere davanti a Dio [Cf Conc. Ecum. Vat. II, Dignitatis humanae, 14].

 

2037 La legge di Dio, affidata alla Chiesa, è insegnata ai fedeli come cammino di vita e di verità. I fedeli hanno, quindi, il diritto [Cf  [link] Codice di Diritto Canonico, 213] di essere istruiti intorno ai precetti divini salvifici, i quali purificano il giudizio e, mediante la grazia, guariscono la ragione umana ferita. Hanno il dovere di osservare le costituzioni e i decreti emanati dalla legittima autorità della Chiesa. Anche se sono disciplinari, tali deliberazioni richiedono la docilità nella carità.

 

2038 Nell'opera di insegnamento e di applicazione della morale cristiana, la Chiesa ha bisogno della dedizione dei pastori, della scienza dei teologi, del contributo di tutti i cristiani e degli uomini di buona volontà. Attraverso la fede e la pratica del Vangelo i singoli fanno un'esperienza della “vita in Cristo”, che li illumina e li rende capaci di discernere le realtà divine e umane secondo lo Spirito di Dio [Cf  [link] 1Cor 2,10-15 ]. Così lo Spirito Santo può servirsi dei più umili per illuminare i sapienti e i più eminenti in dignità.

 

2039 I ministeri vanno esercitati in uno spirito di servizio fraterno e di dedizione alla Chiesa, in nome del Signore [Cf  [link] Rm 12,8;  [link] Rm 12,11 ]. Al tempo stesso la coscienza di ognuno, nel suo giudizio morale sui propri atti personali, deve evitare di rimanere chiusa entro i limiti di una considerazione individuale. Come meglio può, deve aprirsi alla considerazione del bene di tutti, quale è espresso nella legge morale, naturale e rivelata, e conseguentemente nella legge della Chiesa e nell'insegnamento autorizzato del Magistero sulle questioni morali. Non è opportuno opporre la coscienza personale e la ragione alla legge morale o al Magistero della Chiesa.

 

2040 In tal modo può svilupparsi tra i cristiani un vero spirito filiale nei confronti della Chiesa. Esso è il normale sviluppo della grazia battesimale, che ci ha generati nel seno della Chiesa e ci ha resi membri del Corpo di Cristo. La Chiesa, nella sua sollecitudine materna, ci accorda la misericordia di Dio, che trionfa su tutti i nostri peccati e agisce soprattutto nel sacramento della Riconciliazione. Come una madre premurosa, attraverso la sua Liturgia, giorno dopo giorno, ci elargisce anche il nutrimento della Parola e dell'Eucaristia del Signore.

 




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