V. L'uso dei
mezzi di comunicazione sociale
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Nella società moderna i mezzi di comunicazione sociale hanno un ruolo di
singolare importanza nell'informazione, nella promozione culturale e nella
formazione. Tale ruolo cresce in rapporto ai progressi tecnici, alla ricchezza
e alla varietà delle notizie trasmesse, all'influenza esercitata sull'opinione
pubblica.
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L'informazione attraverso i mass-media è al servizio del bene comune [Cf Conc. Ecum. Vat. II, Inter
mirifica, 11]. La società ha diritto ad
un'informazione fondata sulla verità, la libertà, la giustizia e la
solidarietà:
Il
retto esercizio di questo diritto richiede che la comunicazione nel suo contenuto
sia sempre vera e, salve la giustizia e la carità, integra; inoltre, nel modo,
sia onesta e conveniente, cioè rispetti scrupolosamente le leggi morali, i
legittimi diritti e la dignità dell'uomo, sia nella ricerca delle notizie, sia
nella loro divulgazione [Cf Conc. Ecum. Vat. II, Inter mirifica, 11].
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“E' necessario che tutti i membri della società assolvano, anche in questo
settore, i propri doveri di giustizia e di carità. Perciò si adoperino, anche
mediante l'uso di questi strumenti, a formare e a diffondere opinioni pubbliche
rette” [Cf Conc. Ecum. Vat. II, Inter mirifica, 11]. La
solidarietà appare come una conseguenza di una comunicazione vera e giusta, e
della libera circolazione delle idee, che favoriscono la conoscenza ed il
rispetto degli altri.
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I mezzi di comunicazione sociale (in particolare i mass-media) possono generare
una certa passività nei recettori, rendendoli consumatori poco vigili di
messaggi o di spettacoli. Di fronte ai mass-media i fruitori si imporranno
moderazione e disciplina. Si sentiranno in dovere di formarsi una coscienza
illuminata e retta, al fine di resistere più facilmente alle influenze meno
oneste.
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Proprio per i doveri relativi alla loro professione, i responsabili della
stampa hanno l'obbligo, nella diffusione dell'informazione, di servire la
verità e di non offendere la carità. Si sforzeranno di rispettare, con pari
cura, la natura dei fatti e i limiti del giudizio critico sulle persone. Devono
evitare di cadere nella diffamazione.
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“Particolari doveri. . . incombono sull' autorità civile in vista del bene
comune. . . E' infatti compito della stessa autorità. . . difendere e
proteggere. . . la vera e giusta libertà di informazione”. . . “Mediante la
promulgazione di leggi e l'efficace loro applicazione” il potere pubblico
provvederà affinché dall'abuso dei media “non derivino gravi danni alla
moralità pubblica e al progresso della società” [Cf Conc. Ecum. Vat. II, Inter mirifica,
11]. L'autorità civile punirà la
violazione dei diritti di ciascuno alla reputazione e al segreto intorno alla
vita privata. A tempo debito e onestamente fornirà le informazioni che
riguardano il bene generale o danno risposta alle fondate inquietudini della
popolazione. Nulla può giustificare il ricorso a false informazioni per
manipolare, mediante i mass-media, l'opinione pubblica. Non si attenterà, con
simili interventi, alla libertà degli individui e dei gruppi.
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La morale denuncia la piaga degli stati totalitari che sistematicamente falsano
la verità, esercitano con i mass-media un'egemonia politica sull'opinione
pubblica, “manipolano” gli accusati e i testimoni di processi pubblici e
credono di consolidare il loro dispotismo soffocando o reprimendo tutto ciò che
essi considerano come “delitti d'opinione”.
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