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Catechismo della Chiesa Cattolica IntraText CT - Lettura del testo |
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Paragrafo 5 LA COMUNIONE DEI SANTI
“Sancta sanctis!” - le cose sante ai santi - viene proclamato dal celebrante nella maggior parte delle liturgie orientali, al momento dell'elevazione dei santi Doni, prima della distribuzione della Comunione. I fedeli ["sancti"] vengono nutriti del Corpo e del Sangue di Cristo ["sancta"] per crescere nella comunione dello Spirito Santo ["koinonia"] e comunicarla al mondo.
I. La comunione dei beni spirituali
949 Nella prima comunità di Gerusalemme, i discepoli “erano assidui nell'ascoltare l'insegnamento degli Apostoli e nell'unione fraterna, nella frazione del pane e nelle preghiere” ( [link] At 2,42). La comunione nella fede. La fede dei fedeli è la fede della Chiesa ricevuta dagli Apostoli, tesoro di vita che si accresce mentre viene condiviso.
951 La comunione dei carismi. Nella comunione della Chiesa, lo Spirito Santo “dispensa pure tra i fedeli di ogni ordine grazie speciali” per l'edificazione della Chiesa [Conc. Ecum. Vat. II, Lumen gentium, 12]. Ora “a ciascuno è data una manifestazione particolare dello Spirito per l'utilità comune” ( [link] 1Cor 12,7).
952 “ Ogni cosa era fra loro comune ” ( [link] At 4,32). “Il cristiano veramente tale nulla possiede di così strettamente suo che non lo debba ritenere in comune con gli altri, pronto quindi a sollevare la miseria dei fratelli più poveri” [Catechismo Romano, 1, 10, 27]. Il cristiano è un amministratore dei beni del Signore [Cf [link] Lc 16,1-3 ].
953 La comunione della carità. Nella “comunione dei santi” “nessuno di noi vive per se stesso e nessuno muore per se stesso” ( [link] Rm 14,7). “Se un membro soffre, tutte le membra soffrono insieme; e se un membro è onorato, tutte le membra gioiscono con lui. Ora voi siete corpo di Cristo e sue membra, ciascuno per la sua parte” ( [link] 1Cor 12,26-27). “La carità non cerca il suo interesse” ( [link] 1Cor 13,5) [Cf [link] 1Cor 10,24 ]. Il più piccolo dei nostri atti compiuto nella carità ha ripercussioni benefiche per tutti, in forza di questa solidarietà con tutti gli uomini, vivi o morti, solidarietà che si fonda sulla comunione dei santi. Ogni peccato nuoce a questa comunione.
II. La comunione della Chiesa del cielo e della terra
Tutti però, sebbene in grado e modo diverso, comunichiamo nella stessa carità di Dio e del prossimo e cantiamo al nostro Dio lo stesso inno di gloria. Tutti quelli che sono di Cristo, infatti, avendo il suo Spirito formano una sola Chiesa e sono tra loro uniti in lui [Conc. Ecum. Vat. II, Lumen gentium, 49].
Non piangete. Io vi sarò più utile dopo la mia morte e vi aiuterò più efficacemente di quando ero in vita [San Domenico morente ai suoi frati, cf Giordano di Sassonia, Libellus de principiis Ordinis praedicatorum, 93]. Passerò il mio cielo a fare del bene sulla terra [Santa Teresa di Gesù Bambino, Novissima verba].
Noi adoriamo Cristo quale Figlio di Dio, mentre ai martiri siamo giustamente devoti in quanto discepoli e imitatori del Signore e per la loro suprema fedeltà verso il loro re e maestro; e sia dato anche a noi di farci loro compagni e condiscepoli [San Policarpo di Smirne, in Martyrium Polycarpi, 17].
958 La comunione con i defunti. “La Chiesa di quelli che sono in cammino, riconoscendo benissimo questa comunione di tutto il corpo mistico di Gesù Cristo, fino dai primi tempi della religione cristiana ha coltivato con una grande pietà la memoria dei defunti e, poiché "santo e salutare è il pensiero di pregare per i defunti perché siano assolti dai peccati" ( [link] 2Mac 12,45), ha offerto per loro anche i suoi suffragi” [Conc. Ecum. Vat. II, Lumen gentium, 50]. La nostra preghiera per loro può non solo aiutarli, ma anche rendere efficace la loro intercessione in nostro favore.
IN SINTESI
960 La Chiesa è “comunione dei santi”: questa espressione designa primariamente le “cose sante” ["sancta"], e innanzi tutto l'Eucaristia con la quale “viene rappresentata e prodotta l'unità dei fedeli, che costituiscono un solo corpo in Cristo” [Conc. Ecum. Vat. II, Lumen gentium, 50].
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