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Catechismo della Chiesa Cattolica IntraText CT - Lettura del testo |
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IL CAMMINO DELLA PREGHIERA
La preghiera al Padre
La preghiera a Gesù
2666 Ma il Nome che comprende tutto è quello che il Figlio di Dio riceve nell'Incarnazione: GESU'. Il Nome divino è indicibile dalle labbra umane, [Cf [link] Es 3,14; [link] Es 33,19-23 ] ma il Verbo di Dio, assumendo la nostra umanità, ce lo consegna e noi possiamo invocarlo: “Gesù”, “YHWH salva” [Cf [link] Mt 1,21 ]. Il Nome di Gesù contiene tutto: Dio e l'uomo e l'intera Economia della creazione e della salvezza. Pregare “Gesù” è invocarlo, chiamarlo in noi. Il suo Nome è il solo che contiene la Presenza che esso significa. Gesù è risorto, e chiunque invoca il suo Nome accoglie il Figlio di Dio che lo ha amato e ha dato se stesso per lui [Cf [link] Rm 10,13; [link] At 2,21; [link] At 3,15-16; [link] Gal 2,20 ].
2667 Questa invocazione di fede estremamente semplice è stata sviluppata, nella tradizione della preghiera, sotto varie forme in Oriente e in Occidente. La formula zione più abituale, trasmessa dai monaci del Sinai, di Siria e dell'Athos, è l'invocazione: “Gesù, Cristo, Figlio di Dio, Signore, abbi pietà di noi, peccatori!”. Essa coniuga l'inno cristologico di [link] Fil 2, 6-11 con l'invocazione del pubblicano e dei mendicanti della luce [Cf [link] Mc 10,46-52; [link] Lc 18,13 ]. Mediante essa il cuore entra in sintonia con la miseria degli uomini e con la misericordia del loro Salvatore.
2668 L'invocazione del santo Nome di Gesù è la via più semplice della preghiera continua. Ripetuta spesso da un cuore umilmente attento, non si disperde in fiumi di parole, [Cf [link] Mt 6,7 ] ma custodisce la Parola e produce frutto con la perseveranza [Cf [link] Lc 8,15 ]. Essa è possibile “in ogni tempo”, giacché non è un'occupazione accanto ad un'altra, ma l'unica occupazione, quella di amare Dio, che anima e trasfigura ogni azione in Cristo Gesù.
“Vieni, Santo Spirito”
2670 “Nessuno può dire "Gesù è Signore" se non sotto l'azione dello Spirito Santo” ( [link] 1Cor 12,3 ). Ogni volta che incominciamo a pregare Gesù, è lo Spirito Santo che, con la sua grazia preveniente, ci attira sul cammino della preghiera. Poiché egli ci insegna a pregare ricordandoci Cristo, come non pregare lui stesso? Ecco perché la Chiesa ci invita ad implorare ogni giorno lo Spirito Santo, soprattutto all'inizio e al termine di qualsiasi azione importante.
Se lo Spirito non deve essere adorato, come mi divinizza mediante il Battesimo? E se deve essere adorato, non deve essere oggetto di un culto particolare? [San Gregorio Nazianzeno, Orationes theologicae, 5, 28: PG 36, 165C] 2671 La forma tradizionale di chiedere lo Spirito è invocare il Padre per mezzo di Cristo nostro Signore perché ci doni lo Spirito Consolatore [Cf [link] Lc 11,13 ]. Gesù insiste su questa domanda nel suo Nome nel momento stesso in cui promette il dono dello Spirito di Verità [Cf [link] Gv 14,16-17; [link] Gv 15,26; [link] Gv 16,13 ]. Ma la preghiera più semplice e più diretta è anch'essa tradizionale: “Vieni, Santo Spirito”, e ogni tradizione liturgica l'ha sviluppata in antifone e inni:
Vieni, Santo Spirito, riempi il cuore dei tuoi fedeli e accendi in essi il fuoco del tuo amore [Sequenza di Pentecoste]. Re celeste, Spirito Consolatore, Spirito di Verità, che sei presente ovunque e tutto riempi, tesoro di ogni bene e sorgente della Vita, vieni, abita in noi, purificaci e salvaci, Tu che sei Buono! [Liturgia bizantina, Tropario dei Vespri di Pentecoste]
In comunione con la Santa Madre di Dio
2673 Nella preghiera, lo Spirito Santo ci unisce alla Persona del Figlio unigenito, nella sua Umanità glorificata. Per essa ed in essa la nostra preghiera filiale entra in comunione, nella Chiesa, con la Madre di Gesù [Cf [link] At 1,14 ].
2675 E' a partire da questa singolare cooperazione di Maria all'azione dello Spirito Santo, che le Chiese hanno sviluppato la preghiera alla santa Madre di Dio, incentrandola sulla Persona di Cristo manifestata nei suoi misteri. Negli innumerevoli inni e antifone in cui questa preghiera si esprime, si alternano di solito due movimenti: l'uno “magnifica” il Signore per le “grandi cose” che ha fatto per la sua umile serva e, mediante lei, per tutti gli uomini; [Cf [link] Lc 1,46-55 ] l'altro affida alla Madre di Gesù le suppliche e le lodi dei figli di Dio, dal momento che ora ella conosce l'umanità, che in lei è sposata dal Figlio di Dio.
“Ave, Maria [rallegrati, Maria]”. Il saluto dell'angelo Gabriele apre la preghiera dell'Ave. E' Dio stesso che, tramite il suo angelo, saluta Maria. La nostra preghiera osa riprendere il saluto a Maria con lo sguardo che Dio ha rivolto alla sua umile serva, [ Cf [link] Lc 1,48 ] e ci fa rallegrare della gioia che egli trova in lei [Cf [link] Sof 3,17 b]. “Piena di grazia, il Signore è con te”. Le due espressioni del saluto dell'angelo si chiariscono reciprocamente. Maria è piena di grazia perché il Signore è con lei. La grazia della quale è colmata è la presenza di colui che è la sorgente di ogni grazia. “Rallegrati. . . figlia di Gerusalemme. . . il Signore” è “in mezzo a te” ( [link] Sof 3,14; [link] Sof 3,17 a). Maria, nella quale il Signore stesso prende dimora, è la personificazione della figlia di Sion, dell'Arca dell'Alleanza, il luogo dove abita la Gloria del Signore: ella è la “dimora di Dio con gli uomini” ( [link] Ap 21,3 ). “Piena di grazia”, Maria è interamente donata a colui che prende dimora in lei e che lei donerà al mondo. “Tu sei benedetta fra le donne e benedetto è il frutto del tuo seno, Gesù”. Dopo il saluto dell'angelo, facciamo nostro quello di Elisabetta. “Piena di Spirito Santo” ( [link] Lc 1,41 ), Elisabetta è la prima della lunga schiera di generazioni che chiama Maria beata: [Cf [link] Lc 1,48 ] “Beata colei che ha creduto. . . ” ( [link] Lc 1,45 ); Maria è “benedetta fra le don ne”, perché ha creduto nell'adempimento della parola del Signore. Abramo, per la sua fede, è diventato una benedizione per “tutte le famiglie della terra” ( [link] Gen 12,3 ). Per la sua fede, Maria è diventata la Madre dei credenti, grazie alla quale tutte le nazioni della terra ricevono colui che è la benedizione stessa di Dio: Gesù, il frutto benedetto del suo grembo.
2677 “Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi. . . ”. Con Elisabetta ci meravigliamo: “A che debbo che la Madre del mio Signore venga a me?” ( [link] Lc 1,43 ). Maria, poiché ci dona Gesù, suo figlio, è la Madre di Dio e la Madre nostra; possiamo confidarle tutte le nostre preoccupazioni e le nostre implorazioni: ella prega per noi come ha pregato per sé: “Avvenga di me quello che hai detto” ( [link] Lc 1,38 ). Affidandoci alla sua preghiera, con lei ci abbandoniamo alla volontà di Dio: “Sia fatta la tua volontà”. “Prega per noi, peccatori, adesso e nell'ora della nostra morte”. Chiedendo a Maria di pregare per noi, ci riconosciamo poveri peccatori e ci rivolgiamo alla “Madre della misericordia”, alla Tutta Santa. Ci affidiamo a lei “adesso”, nell'oggi delle nostre esistenze. E la nostra fiducia si dilata per consegnare a lei, fin da adesso, “l'ora della nostra morte”. Maria sia ad essa presente come alla morte in croce del Figlio suo, e nell'ora del nostro transito ci accolga come nostra Madre, [Cf [link] Gv 19,27 ] per condurci al suo Figlio Gesù, in Paradiso.
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