III. La preghiera
contemplativa
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Che cosa è la preghiera contemplativa? Santa Teresa risponde: “L'orazione
mentale, a mio parere, non è che un intimo rapporto di amicizia, nel quale ci
si intrattiene spesso da solo a solo con quel Dio da cui ci si sa amati” [Santa
Teresa di Gesù, Libro della mia vita, 8].
La
preghiera contemplativa cerca “l'amore dell'anima mia” ( [link] Ct
1,7 ) [ Cf [link] Ct 3,1-4 ]. E' Gesù e, in
lui, il Padre. Egli è cercato, perché il desiderio è sempre l'inizio
dell'amore, ed è cercato nella fede pura, quella fede che ci fa nascere da lui
e vivere in lui. Si può meditare anche nella preghiera contemplativa, ma lo sguardo
è rivolto al Signore.
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La scelta del tempo e della durata della preghiera contemplativa dipende da una
volontà determinata, rivelatrice dei segreti del cuore. Non si fa orazione
quando si ha tempo: si prende il tempo di essere per il Signore, con la ferma
decisione di non riprenderglielo lungo il cammino, qualunque siano le prove e
l'aridità dell'incontro. Non si può meditare sempre; sempre si può entrare in
orazione, indipendentemente dalle condizioni di salute, di lavoro o di
sentimento. Il cuore è il luogo della ricerca e dell'incontro, nella povertà e
nella fede.
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L' entrata in orazione è analoga a quella della Liturgia eucaristica:
“raccogliere” il cuore, concentrare tutto il nostro essere sotto l'azione dello
Spirito Santo, abitare la dimora del Signore che siamo noi, ridestare la fede
per entrare nella Presenza di colui che ci attende, far cadere le nostre
maschere e rivolgere il nostro cuore verso il Signore che ci ama, al fine di
consegnarci a lui come un'offerta da purificare e da trasformare.
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La preghiera contemplativa è la preghiera del figlio di Dio, del peccatore
perdonato che si apre ad accogliere l'amore con cui è amato e che vuole
corrispondervi amando ancora di più [Cf [link] Lc
7,36-50; [link] Lc 19,1-10 ]. Ma egli sa
che l'amore con cui risponde è quello che lo Spirito effonde nel suo cuore;
infatti, tutto è grazia da parte di Dio. La preghiera contemplativa è l'abbandono
umile e povero all'amorosa volontà del Padre in unione sempre più profonda con
il Figlio suo diletto.
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Così la preghiera contemplativa è la più semplice espressione del mistero della
preghiera. La preghiera contemplativa è un dono, una grazia; non può essere
accolta che nell'umiltà e nella povertà. La preghiera contemplativa è un
rapporto di alleanza, concluso da Dio nella profondità del nostro essere [Cf
[link] Ger 31,33 ]. La preghiera contemplativa è comunione:
in essa la Santissima Trinità conforma l'uomo, immagine di Dio, “a sua
somiglianza”.
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La preghiera contemplativa è anche il tempo forte per eccellenza della
preghiera. Durante l'orazione, il Padre ci rafforza potentemente con il suo
Spirito nell'uomo interiore, perché Cristo abiti per la fede nei nostri cuori e
noi veniamo radicati e fondati nella carità [Cf [link] Ef
3,16-17 ].
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La preghiera contemplativa è sguardo di fede fissato su Gesù. “Io lo
guardo ed egli mi guarda” diceva al tempo del suo santo curato, il contadino
d'Ars in preghiera davanti al Tabernacolo. Questa attenzione a lui è rinuncia
all'“io”. Il suo sguardo purifica il cuore. La luce dello sguardo di Gesù illumina
gli occhi del nostro cuore; ci insegna a vedere tutto nella luce della sua
verità e della sua compassione per tutti gli uomini. La contemplazione porta il
suo sguardo anche sui misteri della vita di Cristo. In questo modo conduce alla
“conoscenza interiore del Signore” per amarlo e seguirlo di più [Cf
Sant'Ignazio di Loyola, Esercizi spirituali, 104].
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La preghiera contemplativa è ascolto della Parola di Dio. Lungi dall'essere
passivo, questo ascolto s'identifica con l'obbedienza della fede,
incondizionata accoglienza del servo e adesione piena d'amore del figlio.
Partecipa al “sì” del Figlio fattosi Servo e al “fiat” della sua umile serva.
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La preghiera contemplativa è silenzio, “simbolo del mondo futuro” [Cf
Sant'Isacco di Ninive, Tractatus mystici, editio Bedjan, 66] o “silenzioso
amore” [San Giovanni della Croce, Parole di luce e di amore, 2, 53]. Nella
preghiera contemplativa le parole non sono discorsi, ma come ramoscelli che
alimentano il fuoco dell'amore. E' in questo silenzio, insopportabile all'uomo
“esteriore”, che il Padre ci dice il suo Verbo incarnato, sofferente, morto e
risorto, e che lo Spirito filiale ci fa partecipare alla preghiera di Gesù.
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La preghiera contemplativa è unione alla preghiera di Cristo nella misura in
cui fa partecipare al suo Mistero. Il Mistero di Cristo è celebrato dalla
Chiesa nell'Eucaristia, e lo Spirito Santo lo fa vivere nella preghiera
contemplativa, affinché sia manifestato attraverso la carità in atto.
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La preghiera contemplativa è una comunione d'amore portatrice di Vita per la
moltitudine, nella misura in cui è consenso a dimorare nella notte oscura della
fede. La Notte pasquale della Risurrezione passa attraverso quella dell'agonia
e della tomba. Sono questi tre tempi forti dell'Ora di Gesù che il suo Spirito
(e non “la carne” che “è debole”) fa vivere nella preghiera contemplativa. E'
necessario acconsentire a “vegliare un'ora” con lui (
[link] Mt 26,40-41 ).
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