COMUNIONE
S. frammenta la porzione XC in tante
parti quanti sono i Chierici che partecipano alla divina Liturgia. Questi si
prosternano chiedendo perdono per i propri peccati.
S. Diacono, avvicinati.
D. Ecco, mi avvicino a Cristo, Re
immortale e nostro Dio. Impartiscimi, padre, il prezioso e tuttosanto Corpo del
Signore, e Dio, e Salvatore nostro Gesù Cristo.
S. impartisce una porzione del santo
Corpo e dice:
S. È impartito a ..., Diacono
(oppure Ierodiacono), il prezioso e tuttosanto Corpo del Signore, e Dio, e
Salvatore nostro Gesù Cristo, per la remissione dei suoi peccati e per la vita
eterna.
D. bacia la mano di S. e riceve il
santo Corpo nelle proprie mani e si ritira dietro l'Altare,; con il capo chino
sul santo Altare, egli prega come S.: "Credo, Signore, e confesso
I Sacerdoti, secondo la loro
anzianità, fanno un inchino l'uno all'altro e all'Assemblea e dicono:
S.S. Perdonatemi, padri e fratelli.
S.S. baciano l'Altare e dicono:
S.S. Ecco, mi avvicino a Cristo, Re
immortale e nostro Dio. Il prezioso e tuttosanto Corpo del Signore, e Dio, e
Salvatore nostro Gesù Cristo è impartito a me ..., Sacerdote (oppure
Ieromonaco), per la remissione dei miei peccati e per la vita eterna.
S. prende una porzione del santo
Corpo, si china sul santo Altare, e contemplando devotamente dice
sommessamente:
S. Credo, Signore, e confesso che Tu
sei veramente il Cristo, il Figlio del Dio vivente, venuto nel mondo per
salvare i peccatori, il primo dei quali sono io. Ancora credo che questo
proprio è il tuo intemerato Corpo e questo proprio è il tuo prezioso Sangue. Ti
prego dunque: abbi misericordia di me e perdonami tutti i miei traviamenti,
volontari e involontari, con la parola o con l'azione, con cognizione o per
ignoranza, e consentimi di partecipare senza condanna ai tuoi intemerati
Misteri per la remissione dei peccati e per la vita eterna. Amen.
Della tua mistica Cena, Figlio di
Dio, accoglimi partecipe: non dirò di questo Mistero ai tuoi nemici, né ti darò
un bacio al modo di Giuda, ma come il Ladrone ti confesserò: ricordati di me,
Signore, nel tuo regno.
Non mi siano di condanna questi
santi Doni, Sovrano, ma piuttosto purificazione e santificazione dell'anima e
del corpo. Amen.
Così pure fanno gli altri
concelebranti. Essi partecipano quindi del santo Corpo che tengono in mano con
timore e rispetto. Ciò terminato i Sacerdoti partecipano, nell'ordine dovuto,
del santo Sangue del Calice, per tre volte. Prima dicono:
S. Il prezioso e santo Sangue del
Signore, e Dio, e Salvatore nostro Gesù Cristo è impartito a me ..., Sacerdote (oppure
Ieromonaco), per la remissione dei miei peccati e per la vita eterna.
Poi al momento di parteciparvi
dicono:
S. Nel Nome del Padre. E del Figlio.
E del santo Spirito.
Oppure, secondo l'usanza, il Trisagio.
I Sacerdoti tergono le labbra e il santo Calice cori il Velo e dicono:
S. Ecco, ciò ha toccato le mie
labbra e cancellerà le mie iniquità, e tergerà i miei peccati. (Is. 6:7)
S. Diacono, avvicinati ancora.
D. Ecco, mi avvicino al Re immortale
e nostro Dio. Impartiscimi, padre, il prezioso e santo Sangue del Signore, e
Dio, e Salvatore nostro Gesù Cristo.
S. dà a D. il santo Calice una sola
volta e dice:
S. È impartito a ..., Diacono
(oppure Ierodiacono), il prezioso e santo Sangue del Signore, e Dio, e
Salvatore nostro Gesù Cristo per la remissione dei suoi peccati e per la vita
eterna.
Dopo aver comunicato il D., S. dice:
S. Ecco, ciò ha toccato le tue
labbra e cancellerà le tue iniquità, e tergerà i tuoi peccati. (Ibid.)
Nella divina Liturgia di San
Giovanni:
S. Ti rendiamo grazie, Sovrano
amante degli uomini, benefattore delle nostre anime, per averci consentito in
questo giorno i tuoi Misteri sovraccelesti e immortali. Raddrizza la nostra
via, rinsaldaci tutti nel tuo timore, munisci la nostra vita, rendi sicuri i
nostri passi per le preghiere e le implorazioni della gloriosa Deìpara e
semprevergine Maria e di tutti i tuoi Santi.
Nella divina Liturgia di San
Basilio:
S. Ti rendiamo grazie, Signore Dio
nostro, per la partecipazione ai tuoi santi, intemerati, immortali e
sovraccelesti Misteri che hai dato a beneficio, santificazione e guarigione
dell'anima e del corpo. Tu proprio, Sovrano di tutto, concedi che la comunione
al santo Corpo e Sangue del tuo Cristo attui in noi fede irriprovata, amore non
ipocrita, sazietà di sapienza, guarigione dell'anima e del corpo, dissuasione
per ogni avversario, acquisizione dei tuoi precetti, discolpa ben accetta
presso il tremendo tribunale del tuo Cristo.
S. divide le porzioni NI e KA in
particole sufficienti per i Fedeli che vi accederanno. D. le versa nel santo
Calice dicendo i seguenti Tropari dell'Officio Pasquale:
D. Contemplando la Risurrezione di
Cristo, adoriamo il Signore santo, Gesù, l'unico senza peccato. La tua Croce, o
Cristo, noi veneriamo, e la tua santa Risurrezione inneggiamo e glorifichiamo:
sei Tu il nostro Dio, all'infuori di te altri non conosciamo, è il Nome tuo che
nominiamo. Venite, fedeli tutti, adoriamo la santa Risurrezione di Cristo: ecco
è giunta attraverso la Croce gioia in tutto il mondo. Per sempre benedicendo il
Signore rendiamo inni alla sua Risurrezione: subendo la Croce per noi, con la
morte ha distrutto la morte.
Rilùci, rilùci nuova Gerusalemme: la
gloria del Signore è sorta su di te. Danza, ora, ed esulta, Siòn, e tu sii lieta,
casta Deìpara, al risveglio del Nato dal tuo parto.
O Pasqua, grande e sacratissima! O
Cristo, Sapienza e Verbo di Dio e sua Potenza: dacci di aver parte più
distintamente con te e nel giorno senza declino del tuo Regno.
D. riceve dalle mani di S. il santo
Calice e si reca alla Solea ed esclama:
D. Con timore di Dio e con fede
avvicinatevi.
C. Benedetto Colui che viene nel
Nome del Signore. Dio è il Signore e si è manifestato a noi.
I Fedeli che intendono partecipare
ai santi Misteri si presentano con le mani incrociate al petto. Essi ricevono
così i santi Misteri dopo che S. ha ripetuto ad alta voce le preghiere:
S. Credo, Signore, e confesso...
Della tua cena ... Non mi siano...
A ognuno che comunica S. ripete:
S. È impartito al servo di Dio ... il
prezioso e santo Corpo e Sangue del Signore, e Dio, e Salvatore nostro Gesù
Cristo, per la remissione dei suoi peccati e per la vita eterna.
Per ognuno che comunica C. canta:
C. Al corpo di Cristo partecipate,
della fonte immortale gustate.
La bocca del comunicante viene tersa
con il santo velo ed egli bacia la base del santo Calice, indi si reca di lato
a ricevere l'Antidoro e l'acqua e vino caldi. Al termine della distribuzione C.
canta:
C. Alleluia, Alleluia, Alleluia.
S. ripone il santo Calice
sull'Altare e D. vi versa dal santo Disco le particole in memoria dicendo:
D. Lava, Signore, con il tuo santo
Sangue i peccati di quanti hanno qui trovato memoria: per le intercessioni
della tuttasanta Deìpara e di tutti i tuoi Santi.
D. riordina sul santo Disco i Veli e
la Stella, S. benedice con la mano l'Assemblea dicendo:
S. Salva, o Dio, il tuo popolo e
benedici la tua eredità. (Ps. 27:9)
C. Abbiamo visto la vera Luce,
abbiamo ricevuto lo Spirito sovracceleste, abbiamo trovato la fede vera adorando
la Trìade inseparata: Essa infatti ci ha salvati.
Nelle feste del Salvatore si canta
invece il Tropario della Festa. S. intanto incensa i Santi Misteri sull'Altare
dicendo tre volte:
D. Innalza, padre.
S. Innàlzati sopra i cieli, o Dio, e
su tutta la terra sia la tua gloria. (tre volte) (Ps. 56:12)
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