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Le divine liturgie dei Padri Nostri tra i santi
Giovanni il Crisostomo e Basilio il Grande
Officio della Presentazione dei doni

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COMUNIONE

S. frammenta la porzione XC in tante parti quanti sono i Chierici che partecipano alla divina Liturgia. Questi si prosternano chiedendo perdono per i propri peccati.

S. Diacono, avvicinati.

D. Ecco, mi avvicino a Cristo, Re immortale e nostro Dio. Impartiscimi, padre, il prezioso e tuttosanto Corpo del Signore, e Dio, e Salvatore nostro Gesù Cristo.

S. impartisce una porzione del santo Corpo e dice:

S. È impartito a ..., Diacono (oppure Ierodiacono), il prezioso e tuttosanto Corpo del Signore, e Dio, e Salvatore nostro Gesù Cristo, per la remissione dei suoi peccati e per la vita eterna.

D. bacia la mano di S. e riceve il santo Corpo nelle proprie mani e si ritira dietro l'Altare,; con il capo chino sul santo Altare, egli prega come S.: "Credo, Signore, e confesso

I Sacerdoti, secondo la loro anzianità, fanno un inchino l'uno all'altro e all'Assemblea e dicono:

S.S. Perdonatemi, padri e fratelli.

S.S. baciano l'Altare e dicono:

S.S. Ecco, mi avvicino a Cristo, Re immortale e nostro Dio. Il prezioso e tuttosanto Corpo del Signore, e Dio, e Salvatore nostro Gesù Cristo è impartito a me ..., Sacerdote (oppure Ieromonaco), per la remissione dei miei peccati e per la vita eterna.

S. prende una porzione del santo Corpo, si china sul santo Altare, e contemplando devotamente dice sommessamente:

S. Credo, Signore, e confesso che Tu sei veramente il Cristo, il Figlio del Dio vivente, venuto nel mondo per salvare i peccatori, il primo dei quali sono io. Ancora credo che questo proprio è il tuo intemerato Corpo e questo proprio è il tuo prezioso Sangue. Ti prego dunque: abbi misericordia di me e perdonami tutti i miei traviamenti, volontari e involontari, con la parola o con l'azione, con cognizione o per ignoranza, e consentimi di partecipare senza condanna ai tuoi intemerati Misteri per la remissione dei peccati e per la vita eterna. Amen.

Della tua mistica Cena, Figlio di Dio, accoglimi partecipe: non dirò di questo Mistero ai tuoi nemici, né ti darò un bacio al modo di Giuda, ma come il Ladrone ti confesserò: ricordati di me, Signore, nel tuo regno.

Non mi siano di condanna questi santi Doni, Sovrano, ma piuttosto purificazione e santificazione dell'anima e del corpo. Amen.

Così pure fanno gli altri concelebranti. Essi partecipano quindi del santo Corpo che tengono in mano con timore e rispetto. Ciò terminato i Sacerdoti partecipano, nell'ordine dovuto, del santo Sangue del Calice, per tre volte. Prima dicono:

S. Il prezioso e santo Sangue del Signore, e Dio, e Salvatore nostro Gesù Cristo è impartito a me ..., Sacerdote (oppure Ieromonaco), per la remissione dei miei peccati e per la vita eterna.

Poi al momento di parteciparvi dicono:

S. Nel Nome del Padre. E del Figlio. E del santo Spirito.

Oppure, secondo l'usanza, il Trisagio. I Sacerdoti tergono le labbra e il santo Calice cori il Velo e dicono:

S. Ecco, ciò ha toccato le mie labbra e cancellerà le mie iniquità, e tergerà i miei peccati. (Is. 6:7)

S. Diacono, avvicinati ancora.

D. Ecco, mi avvicino al Re immortale e nostro Dio. Impartiscimi, padre, il prezioso e santo Sangue del Signore, e Dio, e Salvatore nostro Gesù Cristo.

S. a D. il santo Calice una sola volta e dice:

S. È impartito a ..., Diacono (oppure Ierodiacono), il prezioso e santo Sangue del Signore, e Dio, e Salvatore nostro Gesù Cristo per la remissione dei suoi peccati e per la vita eterna.

Dopo aver comunicato il D., S. dice:

S. Ecco, ciò ha toccato le tue labbra e cancellerà le tue iniquità, e tergerà i tuoi peccati. (Ibid.)

Nella divina Liturgia di San Giovanni:

S. Ti rendiamo grazie, Sovrano amante degli uomini, benefattore delle nostre anime, per averci consentito in questo giorno i tuoi Misteri sovraccelesti e immortali. Raddrizza la nostra via, rinsaldaci tutti nel tuo timore, munisci la nostra vita, rendi sicuri i nostri passi per le preghiere e le implorazioni della gloriosa Deìpara e semprevergine Maria e di tutti i tuoi Santi.

Nella divina Liturgia di San Basilio:

S. Ti rendiamo grazie, Signore Dio nostro, per la partecipazione ai tuoi santi, intemerati, immortali e sovraccelesti Misteri che hai dato a beneficio, santificazione e guarigione dell'anima e del corpo. Tu proprio, Sovrano di tutto, concedi che la comunione al santo Corpo e Sangue del tuo Cristo attui in noi fede irriprovata, amore non ipocrita, sazietà di sapienza, guarigione dell'anima e del corpo, dissuasione per ogni avversario, acquisizione dei tuoi precetti, discolpa ben accetta presso il tremendo tribunale del tuo Cristo.

S. divide le porzioni NI e KA in particole sufficienti per i Fedeli che vi accederanno. D. le versa nel santo Calice dicendo i seguenti Tropari dell'Officio Pasquale:

D. Contemplando la Risurrezione di Cristo, adoriamo il Signore santo, Gesù, l'unico senza peccato. La tua Croce, o Cristo, noi veneriamo, e la tua santa Risurrezione inneggiamo e glorifichiamo: sei Tu il nostro Dio, all'infuori di te altri non conosciamo, è il Nome tuo che nominiamo. Venite, fedeli tutti, adoriamo la santa Risurrezione di Cristo: ecco è giunta attraverso la Croce gioia in tutto il mondo. Per sempre benedicendo il Signore rendiamo inni alla sua Risurrezione: subendo la Croce per noi, con la morte ha distrutto la morte.

Rilùci, rilùci nuova Gerusalemme: la gloria del Signore è sorta su di te. Danza, ora, ed esulta, Siòn, e tu sii lieta, casta Deìpara, al risveglio del Nato dal tuo parto.

O Pasqua, grande e sacratissima! O Cristo, Sapienza e Verbo di Dio e sua Potenza: dacci di aver parte più distintamente con te e nel giorno senza declino del tuo Regno.

D. riceve dalle mani di S. il santo Calice e si reca alla Solea ed esclama:

D. Con timore di Dio e con fede avvicinatevi.

C. Benedetto Colui che viene nel Nome del Signore. Dio è il Signore e si è manifestato a noi.

I Fedeli che intendono partecipare ai santi Misteri si presentano con le mani incrociate al petto. Essi ricevono così i santi Misteri dopo che S. ha ripetuto ad alta voce le preghiere:

S. Credo, Signore, e confesso... Della tua cena ... Non mi siano...

A ognuno che comunica S. ripete:

S. È impartito al servo di Dio ... il prezioso e santo Corpo e Sangue del Signore, e Dio, e Salvatore nostro Gesù Cristo, per la remissione dei suoi peccati e per la vita eterna.

Per ognuno che comunica C. canta:

C. Al corpo di Cristo partecipate, della fonte immortale gustate.

La bocca del comunicante viene tersa con il santo velo ed egli bacia la base del santo Calice, indi si reca di lato a ricevere l'Antidoro e l'acqua e vino caldi. Al termine della distribuzione C. canta:

C. Alleluia, Alleluia, Alleluia.

S. ripone il santo Calice sull'Altare e D. vi versa dal santo Disco le particole in memoria dicendo:

D. Lava, Signore, con il tuo santo Sangue i peccati di quanti hanno qui trovato memoria: per le intercessioni della tuttasanta Deìpara e di tutti i tuoi Santi.

D. riordina sul santo Disco i Veli e la Stella, S. benedice con la mano l'Assemblea dicendo:

S. Salva, o Dio, il tuo popolo e benedici la tua eredità. (Ps. 27:9)

C. Abbiamo visto la vera Luce, abbiamo ricevuto lo Spirito sovracceleste, abbiamo trovato la fede vera adorando la Trìade inseparata: Essa infatti ci ha salvati.

Nelle feste del Salvatore si canta invece il Tropario della Festa. S. intanto incensa i Santi Misteri sull'Altare dicendo tre volte:

D. Innalza, padre.

S. Innàlzati sopra i cieli, o Dio, e su tutta la terra sia la tua gloria. (tre volte) (Ps. 56:12)




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