D. L'adeguamento dei luoghi sussidiari
34. La sacrestia e il deposito
Nel progetto di adeguamento si verifichi che la sacrestia 55 risulti idonea per quanto riguarda la capienza, la dislocazione o ubicazione, la sicurezza e lo stato di conservazione. In caso di necessità, si provveda agli opportuni interventi di adeguamento e di restauro. Quando ciò sia possibile, si consiglia di dotare la sacrestia anche di un ingresso diretto verso l'aula dell'assemblea in modo da consentire un ordinato sviluppo della processione introitale. Il "lavabo" in pietra, che è presente in molte antiche sacrestie, sia conservato nell'uso tradizionale, evitando integrazioni o sostituzioni incongrue. I mobili della sacrestia, che spesso sono di grande valore storico e artistico, vanno conservati con cura e, se del caso, opportunamente restaurati. Nella sacrestia si devono conservare con grande attenzione e rispetto, in appositi armadi, i reliquiari e le reliquie. Accanto alla sacrestia è inoltre opportuno realizzare o sistemare un deposito ben ordinato e sicuro per gli arredi ingombranti o non più in uso (candelieri, croci processionali, suppellettili appartenenti alle confraternite, ecc.). In prossimità della sacrestia vanno infine ricavati, per quanto possibile, i servizi igienici e un luogo con le attrezzature per la pulizia della chiesa e per la cura del fiori.
35. Il sagrato e la piazza
La cura del sagrato e della piazza ad esso eventualmente collegata è segno della disponibilità all'accoglienza che caratterizza la comunità cristiana in tutti i suoi gesti e quindi, a maggior ragione, in occasione delle celebrazioni liturgiche. Chi si presenta alla porta delle chiese deve sentirsi ospite gradito e atteso. Perciò, già a partire dal sagrato e dalla piazza, è necessario rendere le chiese accessibili a tutti, accoglienti, nitide e ordinate, dotate di tutto quanto rende gradevole la permanenza, così come avviene nelle nostre case. I sagrati antistanti o circostanti le chiese 56 devono essere conservati, ben tenuti e non destinati ad altri usi. Se necessario, vengano recuperati al pieno uso ecclesiale e, comunque, debitamente tutelati e restaurati. I sagrati, infatti, sono spazi ideali per la preparazione e lo svolgimento di alcune celebrazioni (processioni, accoglienza, riti del lucernario nella Veglia Pasquale). Risultano adatti anche per l'ambientazione e la conclusione delle riunioni pastorali più frequenti, oltre che per l'incontro e per il dialogo quotidiano. Nelle chiese di grandi dimensioni, qualora non vi sia la possibilità di disporre di un sagrato o di un atrio antistante la chiesa, può essere valutata l'opportunità di utilizzare come spazio per l'accoglienza la zona interna dell'aula immediatamente adiacente all'ingresso, adeguatamente delimitata. Si può pensare anche di usare una porta laterale significativa che sia dotata di spazi adatti alle funzioni suddette. Poiché il sagrato viene utilizzato spesso anche per esporre informazioni di varia natura, occorrerà studiare a tale scopo arredi mobili idonei. In generale, per quanto riguarda le affissioni, la collocazione di stendardi o di striscioni anche di tipo religioso, i sagrati, le facciate, gli atri e le porte delle chiese vanno usati con la massima discrezione.
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