Indice | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText
Conferenza Episcopale Italiana
Con il dono della carità dentro la storia

IntraText CT - Lettura del testo
corrige.it
intelligenza artificiale ortografica
Il servizio automatico di controllo finale che verifica ogni parola nel contesto
e trova erri in visi bili ai norma li con troll i orto grafi ci

Provalo sui tuoi documenti. Gratis

Precedente - Successivo

Clicca qui per nascondere i link alle concordanze


Al centro della cultura la verità dell'uomo - "Grandi e mirabili sono le tue opere, o Signore Dio onnipotente; giuste e veraci le tue vie" (Ap 15,3)

26. La cultura di un popolo è il suo patrimonio storico, frutto e condizione dello sviluppo dell'uomo: lingua, scienza, arte, tecnologia, leggi e istituzioni, usanze e modelli di comportamento. La cultura odierna, in Italia e nel mondo, è diffusa e plasmata dai media in misura così rilevante, che alcuni non esitano a parlare di rivoluzione antropologica. Non si tratta infatti di semplici strumenti, ma di nuovi linguaggi e processi di comunicazione, che trasformano le attitudini psicologiche, i modi di sentire e di pensare, le abitudini di vita e di lavoro, l'organizzazione stessa della società.
Ci chiediamo: che cosa è l'uomo nella nostra cultura? Quale visione della vita sta dietro a tante parole, immagini, spettacoli, messaggi pubblicitari, fenomeni di costume?
"Oggi, in Italia come quasi dappertutto nel mondo, gli sviluppi della cultura sono caratterizzati da 'una intensa e globale ricerca della libertà'"49. L'uomo moderno si percepisce come soggetto autocosciente e libero; afferma giustamente la propria originalità e centralità nell'ambiente naturale e sociale. È tentato però di mettere da parte il rapporto vitale con la verità oggettiva, con gli altri e con Dio. A volte spinge la propria autonomia fino a considerarsi "sorgente dei valori" e a decidere "i criteri del bene e del male"50. Allora rimane prigioniero della propria libertà; decade a individuo chiuso in se stesso e solo. I valori e le norme morali diventano punti di vista soggettivi. L'esistenza si frantuma in una successione di esperienze effimere senza disegno, come un andare a vuoto, senza direzione e senza meta. La società, malgrado l'interdipendenza sempre più fitta e ampia, si riduce a una folla di individui, indifferenti, conflittuali e nella migliore delle ipotesi reciprocamente tolleranti.
Tali tendenze culturali trovano il loro ambiente propizio nella veloce mobilità e nella complessità della vita moderna, groviglio di relazioni parcellizzate senza un centro. Sono alimentate e amplificate dai media, che diffondono troppo spesso la cultura dell'individuo, dell'effimero, del frammento e dell'apparenza.

27. Questo clima culturale pone a noi cristiani la domanda fondamentale sulla verità dell'uomo e di Dio. "È questa la sfida più importante e più difficile che deve affrontare chi vuol incarnare il Vangelo nell'odierna cultura e società"51.
La nostra risposta deve essere anzitutto attenzione intelligente e cordiale ai preziosi elementi positivi della modernità avanzata, come il bisogno di senso e di speranza, l'esigenza di solidarietà e di etica pubblica, la ricerca di relazioni interpersonali sincere e di informazione non manipolata. Dobbiamo quindi sollecitare la cultura del soggetto e della libertà a liberarsi dalle chiusure del soggettivismo e dell'individualismo e ad evolversi verso 'la cultura della persona', soggetto autocosciente e libero, ma anche aperto alla verità dell'essere, agli altri, a Dio. Invitiamo particolarmente 'i teologi' ad impegnarsi per "aprire gli orizzonti del pensiero e della cultura del nostro tempo all'incontro con la verità e la carità del Vangelo"52. Auspichiamo un rinnovato 'dialogo interdisciplinare' per orientare in senso umanistico i vari saperi e i nuovi poteri offerti dalla scienza e per valorizzare a scopo formativo l'immenso patrimonio della nostra tradizione culturale, impregnato di valori cristiani.

28. A Palermo è emersa un'acuta consapevolezza del ruolo della cultura per la formazione della coscienza personale e del ruolo dei media per la formazione della cultura; si è affermato che "Cultura e comunicazione sociale costituiscono un "areopago" di importanza cruciale ai fini dell'inculturazione della fede cristiana"53. Pertanto noi Vescovi incoraggiamo le aggregazioni ecclesiali e le associazioni professionali di ispirazione cristiana ad esprimere personalità capaci di una 'presenza significativa e credibile' nei luoghi dove si elabora e si trasmette criticamente la cultura: scuola, università, centri culturali, laboratori artistici, media, editoria.
Riaffermiamo il ruolo insostituibile della 'scuola' nell'offrire strumenti di interpretazione critica della realtà ed esperienze di vita comunitaria, per la formazione di persone consapevoli e responsabili. Un valido contributo in tal senso potrà venire dall'insegnamento della religione cattolica e da una più incisiva pastorale scolastica.
Auspichiamo che si dia vera priorità a una politica per la scuola, da cui largamente dipende la crescita culturale del nostro popolo. Inoltre, nel contesto di un servizio pubblico pluralista e di autonomia scolastica, chiediamo la parità giuridica ed economica della scuola non statale accanto a quella statale, per rispettare effettivamente il diritto delle famiglie alla libertà di educazione per i propri figli e per favorire uno sviluppo culturale più dinamico e creativo.

29. Pur ribadendo il valore primario della comunicazione interpersonale sia per l'evangelizzazione che per la crescita umana, consapevoli del ruolo sempre più decisivo che assumono i media, intendiamo promuovere in ogni diocesi 'una pastorale organica della comunicazione sociale', con ufficio diocesano adeguato e animatori ben preparati, per curare la formazione dei sacerdoti, dei comunicatori e degli utenti. Ci impegniamo a far sì che i media cattolici attivino sollecitamente tra loro una rete di sinergie redazionali, gestionali, diffusionali, a livello locale e nazionale, per elevare la qualità e abbassare i costi. Chiediamo ai sacerdoti e agli operatori pastorali di sostenere e di utilizzare più largamente, nella loro formazione e nel loro servizio, i media cattolici.
Invitiamo i cristiani, soprattutto quelli impegnati in politica, ad adoperarsi per 'una organizzazione e regolamentazione dei media' che favorisca il libero formarsi dell'opinione pubblica, evitando, il più possibile, che l'informazione sia strumentalizzata dal potere economico e politico.




49 GIOVANNI PAOLO II, 'Discorso al Convegno ecclesiale di Palermo', 3.



50 GIOVANNI PAOLO II, Lett. enc. 'Veritatis splendor', 32.



51 GIOVANNI PAOLO II, 'Discorso al Convegno ecclesiale di Palermo', 3.



52 CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA, 'Evangelizzazione e testimonianza della carità', 31.



53 III CONVEGNO ECCLESIALE, 'I lavori del primo ambito', Indicazioni e proposte, I.






Precedente - Successivo

Indice | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText

IntraText® (V89) Copyright 1996-2007 EuloTech SRL