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Conferenza Episcopale Italiana
Con il dono della carità dentro la storia

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Presentazione

Il Convegno ecclesiale di Palermo è stato un evento di grazia, animato dall'ascolto della parola di Dio, da una profonda esperienza di preghiera, da un clima di vera comunione, sorretta dalla gioia dello stare insieme come fratelli nel Signore Gesù. In questo contesto, a Palermo è maturata un'intensa riflessione pastorale, che ha toccato i punti più importanti dell'odierna coscienza ecclesiale: l'anelito ad andare in profondità, alla radice del nostro essere Chiesa, della nostra fede e della nostra missione, evidenziando il primato di Dio nella vita personale e comunitaria; la consapevolezza, poi, che l'annuncio e la testimonianza della carità - intesa nella pienezza del suo senso teologale - possono costituire il fermento e il principio di un autentico rinnovamento della nostra società; infine, la constatazione della necessità di evangelizzare la cultura e di inculturare il Vangelo nel concreto di una società in rapida evoluzione, istanza che costituisce l'anima e il senso di quel "progetto culturale" con cui la Chiesa in Italia intende stare dentro al nostro tempo con amore e insieme con libertà propositiva e critica.
Questa riflessione ha raccolto i frutti del lavoro preparatorio svolto nelle diocesi italiane, specialmente nei presbitèri e negli organismi di partecipazione, ma anche nelle diverse espressioni della vita consacrata e delle aggregazioni laicali. A questa attività preparatoria hanno dato volto e interpretazione le relazioni generali e di ambito che hanno aperto il Convegno, offrendo importanti elementi di analisi e di proposta. Ma ulteriore e decisiva illuminazione abbiamo ricevuto dall'insegnamento del Santo Padre, che abbiamo accolto con gioia e responsabilità. In questo quadro si sono collocati l'approfondimento e il confronto nelle commissioni che, al termine del Convegno, sono stati ripresi in una prima rilettura conclusiva e nelle sintesi e proposte che l'Assemblea ha voluto consegnare al discernimento dei Vescovi.
Frutto di questo servizio magisteriale è la nota pastorale, ora proposta alla riflessione e all'impegno delle comunità. Essa vuole collocare il Convegno entro le coordinate di un cammino di Chiesa volto a dare piena attuazione alle prospettive del Concilio Vaticano II e a proiettarsi verso la celebrazione del grande Giubileo che aprirà il terzo millennio dell'era cristiana. In questa prospettiva ci siamo preoccupati di aiutare le comunità a individuare i tratti salienti del servizio al Vangelo nell'attuale contesto storico, traendo dalle indicazioni emerse a Palermo alcune priorità tra loro coordinate, che vengono presentate qui come vie di comunione pastorale per far crescere la coscienza e l'operosità dei credenti nei campi della cultura e della comunicazione, dell'impegno sociale e politico, dell'amore preferenziale dei poveri, della famiglia e dei giovani.
Il documento dei Vescovi non viene pubblicato da solo, ma insieme ai testi più significativi del Convegno, a cominciare dal discorso e dall'omelia del Santo Padre. Essi costituiscono le radici da cui la nota pastorale trae vita e quindi l'orizzonte in cui essa si colloca. E, viceversa, le espressioni più qualificate del Convegno non vengono lasciate ad una lettura personale senza riferimenti, ma la nota dei Vescovi ne orienta la lettura e la traduce in operosità comunitaria.
Il Convegno di Palermo viene così riconsegnato all'impegno pastorale delle nostre comunità, come riferimento obbligato per questa seconda metà degli anni '90, che conclude il decennio dedicato agli orientamenti pastorali 'Evangelizzazione e testimonianza della carità' e contestualmente si propone come preparazione al Giubileo dell'anno Duemila. Sono tappe di progettazione pastorale e svolte di scadenze temporali che coincidono con un'epoca nella quale si fa ogni giorno più acuto il bisogno di rinnovare il radicamento del Vangelo nella trama quotidiana della cultura e della vita del nostro popolo. Chiediamo a tutti di accogliere questo strumento come un aiuto che ci è offerto per la missione che abbiamo in comune.

Roma, 26 maggio 1996
Domenica di Pentecoste

Camillo Card. Ruini
Presidente della Conferenza Episcopale Italiana




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