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Consiglio Episcopale Permanente - CEI
Iniziazione cristiana

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Il tempo del catecumenato

31. Tempo della formazione cristiana, il catecumenato si estende dall'entrata fra i catecumeni alla celebrazione dell'elezione. Costituisce l'apprendistato e il tirocinio della fede e della vita cristiana. È un periodo piuttosto lungo, che "si protrarrà per tutto il tempo, anche per più anni, necessario alla maturazione della conversione e della fede" dei catecumeni (RICA, 98). La sua durata dipende dalla grazia di Dio, dall'impegno del candidato, dall'ordinamento del catecumenato: numero dei catechisti, accompagnamento dei garanti, frequenza degli incontri, aiuto della comunità.
Spetta al Vescovo determinare la durata del catecumenato e regolare la sua disciplina (cfr. RICA, 20).
I catecumeni, educati alla pienezza della vita cristiana, devono essere "adeguatamente iniziati ai misteri della salvezza, alla pratica dei costumi evangelici e alla successiva celebrazione dei sacri riti" e devono essere "avviati per il cammino della fede, della liturgia e della carità del popolo di Dio" (RICA, 98).
Questa maturazione si attua attraverso quattro vie: la catechesi, l'esperienza della vita cristiana, appositi riti e celebrazioni, la testimonianza apostolico-missionaria (cfr. RICA, 19).

32. Il catecumenato è tempo di catechesi, che deve condurre "non solo a una conveniente conoscenza dei dogmi e dei precetti, ma anche all'intima conoscenza del mistero della salvezza" (RICA, 19, 1).
È tempo di esercizio della vita cristiana. Ai catecumeni è richiesto di iniziare un vero itinerario spirituale: abituarsi a pregare e a testimoniare la fede, a vivere nell'attesa del Signore e nell'amore fraterno, in particolare a operare un progressivo cambiamento di mentalità e di costumi (cfr. RICA, 19, 2).
È un tempo di esperienza liturgica. Nella loro crescita spirituale i catecumeni sono sostenuti e purificati attraverso idonei riti liturgici: celebrazioni della Parola adatte al tempo liturgico, preghiere di esorcismi, particolari benedizioni, partecipazione alla liturgia della Parola, da cui di norma dovrebbero essere dimessi prima dell'inizio della liturgia eucaristica, e, se si ritiene utile, anche celebrazioni del rito dell'Unzione con l'Olio dei catecumeni (cfr. RICA, 19, 3 e 100-103).
È tempo, infine, per le prime esperienze di vita apostolica e missionaria. Con la testimonianza e la professione di fede i catecumeni imparano a collaborare attivamente all'evangelizzazione e all'edificazione della Chiesa (cfr. RICA, 19, 4).

33. Nella crescita spirituale dei catecumeni è di fondamentale importanza l'accompagnamento della comunità ecclesiale. Come ricorda il decreto conciliare sull'attività missionaria, "l'iniziazione cristiana, che avviene durante il catecumenato, non deve essere soltanto opera dei catechisti o dei sacerdoti, ma di tutta la comunità dei fedeli" 24.
Di fatto la comunità ecclesiale sostiene i catecumeni con "il nutrimento della parola di Dio" e "l'aiuto della liturgia" (RICA, 18), con l'apostolato e lo spirito comunitario dei cristiani, con la testimonianza e l'ospitalità, con la preghiera e la partecipazione attiva alle celebrazioni, soprattutto di quanti sono interessati all'iniziazione dei catecumeni, cioè sacerdoti, diaconi, catechisti, garanti, padrini, amici e familiari (RICA, 41 e 105).




24 Concilio Ecumenico Vaticano II, decr. 'Ad gentes', 14.







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