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Consiglio Episcopale Permanente - CEI
Iniziazione cristiana

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Il catecumenato nella Chiesa antica

12. La Chiesa antica si è attenuta scrupolosamente ai dati del Nuovo Testamento cercando di incarnarli nelle varie situazioni e nei diversi ambienti culturali.
È caratteristica costante della prassi battesimale della Chiesa antica il fatto di far precedere al Battesimo una istruzione sui contenuti della fede e un tirocinio della vita cristiana, con l'accompagnamento della comunità. La formazione dei nuovi credenti, tra la fine del II secolo e gli inizi del III, giunse a istituzionalizzarsi tanto solidamente da condurre alla creazione di uno status speciale di catecumeni, come forma particolare del divenire cristiano.
Una delle prime e più chiare testimonianze del nascente catecumenato è quella dell'apologista e martire san Giustino: "A quanti sono persuasi e credono che la dottrina da noi insegnata e professata è vera e promettono di conformarvisi nella vita, noi insegniamo a pregare e a chiedere al Signore, digiunando, la remissione dei peccati, e insieme a loro preghiamo e digiuniamo. Quindi li conduciamo dove è l'acqua e lì vengono rigenerati nello stesso modo che fummo rigenerati noi... Poi, dopo aver così effettuato il lavacro di chi ha creduto ed acconsentito, lo conduciamo dove sono adunati quelli che siamo soliti chiamare fratelli e lì devotamente preghiamo" 12.

13. Il catecumenato, così come si configurò nella Chiesa dei primi secoli, è l'istituzione che ha il compito di accompagnare gli adulti nell'itinerario di fede, sino ai sacramenti del Battesimo, della Confermazione e dell'Eucaristia. Tali sacramenti fanno il cristiano, introducendolo nella comunione con il corpo di Cristo che è la Chiesa e alla piena partecipazione alla sua vita; sono perciò detti sacramenti dell'iniziazione cristiana.
Il catecumenato, benché abbia assunto forme diverse nelle Chiese particolari, secondo le varie situazioni, presenta caratteristiche comuni. Il catecumenato antico era scandito in tutte le Chiese da tappe di formazione in vista del Battesimo, precedute da un tempo di orientamento alla fede, e seguite, a conclusione, da un tempo di intensa riflessione sull'esperienza sacramentale.

14. Di fatto, nei primi secoli, il cammino per diventare cristiani si sviluppa, in quasi tutte le Chiese, in quattro tappe:

- la tappa "missionaria" o di evangelizzazione, destinata a suscitare la fede e la conversione tra i pagani mediante la predicazione del Vangelo; questo tempo culminava con l'ingresso nel catecumenato dopo un esame sulle motivazioni e le disposizioni del richiedente;

- la tappa "catecumenale", che di solito durava tre anni, come periodo di formazione e di prova, sotto la guida e con l'accompagnamento di qualche cristiano maturo nella fede; al termine di questa tappa, ordinariamente, era previsto un nuovo esame sull'autenticità della conversione del catecumeno e sull'apprendimento della fede;
- la tappa "quaresimale" era l'ultima preparazione catechistica, ascetico-penitenziale e liturgica; era scandita da particolari riti e culminava nella celebrazione del Battesimo, della Confermazione e dell'Eucaristia nella Veglia pasquale;
- la tappa del "tempo pasquale": durante l'ottava di Pasqua si sviluppava la catechesi mistagogica, tesa alla spiegazione dei segni liturgici e del loro significato per l'esistenza cristiana; si compiva così il pieno inserimento nella vita della comunità.

15. La Chiesa, anche in considerazione del pericolo delle apostasie, frequenti durante le persecuzioni, delle eresie e della concorrenza delle sette, che esercitavano una grande forza di seduzione per le dottrine e i riti esoterici e per la forte coesione interna, disciplinò l'istituto del catecumenato in modo assai severo, allo scopo di preparare adeguatamente i catecumeni al Battesimo e formare cristiani capaci di testimoniare il Cristo nella società, resistendo alle attrattive del mondo pagano e all'urto delle persecuzioni.
L'ammissione al catecumenato, stando alle testimonianze di Origene e della 'Tradizione apostolica', era preceduta da un esame sulle motivazioni del richiedente, per verificarne la sincerità, e sulle sue condizioni di vita, per assicurarsi che non rendessero impossibile la pratica del Vangelo.
Per la 'Tradizione apostolica' si tratta di valutare le motivazioni della scelta cristiana, la capacità di ascolto della parola di Dio, l'impegno a rispettare la visione cristiana del matrimonio, la disponibilità ad abbandonare professioni o occupazioni che contrastano o possono mettere in pericolo l'adesione a Cristo 13. Origene prevede l'entrata dei nuovi credenti "nella comunità quando hanno mostrato sufficientemente la volontà di vivere bene" 14. Secondo la 'Didascalia degli apostoli' "i pagani che si pentono, si allontanano dai loro errori, promettono di fare penitenza e affermano di essere cristiani, li riceviamo nella comunità, perché ascoltino la Parola" 15.
I catecumeni, già considerati cristiani, erano ammessi a partecipare alla liturgia della Parola insieme agli altri fedeli, ma erano esclusi dalla liturgia eucaristica. Per essi si teneva una regolare catechesi sui libri santi, mentre l'ultima fase della preparazione era dedicata alla spiegazione del Simbolo della fede e della Preghiera del Signore, rimandando a dopo la celebrazione dei sacramenti dell'iniziazione cristiana la loro spiegazione teologica e spirituale.

16. L'istituzione del catecumenato si sviluppò notevolmente nei secoli III e IV, per entrare in crisi nella seconda parte del secolo V, sino a scomparire gradualmente nei secoli successivi. Sulla graduale scomparsa del catecumenato sembrano avere influito parecchi fattori: oltre alla generalizzazione del Battesimo dei bambini e le conversioni di massa per opportunismo, per decisione di re e condottieri, o per costrizione da parte degli imperatori cristiani, l'evoluzione del rapporto tra Chiesa e società civile, che portò alla pratica identificazione tra il processo di iniziazione cristiana e il complessivo processo di socializzazione all'interno di una società che, nel suo insieme, tendeva a qualificarsi come cristiana.




12 San Giustino, 'Apologia I', 61; 65.




13 Cfr. 'Tradizione apostolica', 15-16.




14 Origene, 'Contro Celso', III, 51, 2.




15 'Didascalia degli Apostoli', II, 39, 2 e 6.







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