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Ufficio Nazionale dei Beni culturali ed ecclesiali - CEI
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13. Riconoscere e valorizzare i carismi, le iniziative e le istituzioni esistenti

a) La prima e fondamentale scelta strategica consiste nel riconoscere con generosità i "carismi" artistici esistenti all'interno della comunità ecclesiale, fra i laici, i religiosi e le religiose, i sacerdoti diocesani. Si dia spazio alla multiforme pluralità di doni artistici, superando ogni atteggiamento puramente funzionale, che porta a riconoscere solo i "carismi" considerati utili a determinati scopi. Distinguendo il livello amatoriale e quello professionale, tra i "carismi" più modesti o soltanto incipienti e quelli di provato e riconosciuto valore, le diocesi guardino con simpatia a tutti gli artisti e a ciascuno di essi, secondo le rispettive capacità, e offrano loro, con il giusto senso critico e con generosità, occasioni e possibilità di espressione.
Non ci si limiti a coltivare e a valorizzare gli artisti che, a vario titolo, operano già all'interno delle comunità ecclesiali. Si rivolga con insistenza l'attenzione e si cerchi il dialogo, l'amicizia e la collaborazione con il mondo variegato degli storici dell'arte, dei critici e degli artisti.
b) Le iniziative e le istituzioni artistiche esistenti in Italia, sia in ambito ecclesiale sia al di fuori di essa, meritano di essere conosciute e valorizzate: esse costituiscono riferimenti di fondamentale importanza per la pastorale dell'arte e degli artisti.
Nel nostro paese, infatti, esiste una vasta rete di musei e di collezioni ecclesiastiche, pubbliche e private; inoltre, operano numerose gallerie private; sono attive anche numerose collezioni di arte sacra contemporanea a Roma (presso i Musei Vaticani), ad Assisi (presso la 'Pro Civitate Christiana'), a San Gabriele dell'Addolorata (Teramo), a Bologna (la Fondazione G. Lercaro), a Milano (la Galleria di arte sacra dei contemporanei), a Brescia (il Centro Arte e Spiritualità) 15. Inoltre, non mancano le mostre d'arte contemporanea di grande rilievo, come la Biennale di Venezia, la Triennale di Milano, la Quadriennale di Roma. Non sono poche le iniziative di valore dedicate all'arte sacra. Vi sono dunque molte potenzialità che attendono solo di essere meglio valorizzate.
c) Il Concilio invita a dare spazio all'arte antica, a quella contemporanea e ad aprirsi a quella futura, a ogni tendenza e corrente, dal momento che la Chiesa cattolica non possiede né canoni linguistici né uno stile proprio.
Il Concilio invita dunque ad abbattere i bastioni in tutte le direzioni: verso est e verso ovest, verso nord e verso sud. Ogni regione italiana, ma anche ogni nazione dei cinque continenti, ha ricchezze artistiche alle quali attingere e da fare conoscere.




15 Per una sintetica presentazione delle collezioni cfr. A. Piersanti (red.), Cento anni di Biennale e di cinema: la presenza della Chiesa, pp. 194-241.







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