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S. Cirillo di Gerusalemme
Le catechesi ai Misteri

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Non perdere la salvezza celeste
20. Risparmiamo, dunque, il corpo e non abusiamone come di cose altrui. Non diciamo come gli eretici che la veste del corpo è estranea, ma rispettiamola come propria. Dovremo rendere conto al Signore di tutte le cose fatte mediante il corpo. Non dire nessuno mi vede, non credere che non vi sia testimone per le cose fatte. Spesso non è presente l'uomo, ma il Creatore è un testimone leale, rimane fedele nel cielo e osserva quanto avviene. Le macchie del peccato rimangono nel corpo. Come per una piaga estesa nel corpo, anche se c'è stata una cura, rimane la cicatrice, così anche il peccato ferisce l'anima e il corpo, e i segni delle cicatrici rimangono in tutti. Si cancellano solo in quelli che ricevono il lavacro. Dio sana le antiche ferite dell'anima e del corpo mediante in battesimo. Contro le future premuniamoci noi stessi, tutti in comune, per custodire pura la veste del corpo e non perdere la realtà, la salvezza celeste, per una vile fornicazione o lascivia o qualche altro peccato, ma per ereditare il regno eterno di Dio, di cui con la sua grazia renda degni tutti voi.



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