I.
ORIGINE DELLE PENE
Le leggi sono le condizioni,
colle quali uomini indipendenti ed isolati si unirono in società, stanchi di
vivere in un continuo stato di guerra e di godere una libertà resa inutile
dall'incertezza di conservarla. Essi ne sacrificarono una parte per goderne il
restante con sicurezza e tranquillità. La somma di tutte queste porzioni di
libertà sacrificate al bene di ciascheduno forma la sovranità di una nazione,
ed il sovrano è il legittimo depositario ed amministratore di quelle; ma non
bastava il formare questo deposito, bisognava difenderlo dalle private
usurpazioni di ciascun uomo in particolare, il quale cerca sempre di togliere
dal deposito non solo la propria porzione, ma usurparsi ancora quella degli
altri. Vi volevano de' motivi sensibili che bastassero a distogliere il
dispotico animo di ciascun uomo dal risommergere nell'antico caos le leggi
della società. Questi motivi sensibili sono le pene stabilite contro
agl'infrattori delle leggi. Dico sensibili motivi, perché la sperienza
ha fatto vedere che la moltitudine non adotta stabili principii di condotta, né
si allontana da quel principio universale di dissoluzione, che nell'universo
fisico e morale si osserva, se non con motivi che immediatamente percuotono i
sensi e che di continuo si affacciano alla mente per contrabilanciare le forti
impressioni delle passioni parziali che si oppongono al bene universale: né
l'eloquenza, né le declamazioni, nemmeno le più sublimi verità sono bastate a
frenare per lungo tempo le passioni eccitate dalle vive percosse degli oggetti
presenti.
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