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Pietro Bembo
Prose della volgar lingua

IntraText - Concordanze

era

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   Parte, Capitolo, Capoverso
1 1, 2 | Magnifico per sopranome era chiamato da tutti, nel tempo 2 1, 2 | Federigo, che il più giovane era, e messer Ercole, ritrovandovisi 3 1, 2 | onorava sopra gli altri. Era per aventura quel il 4 1, 2 | infermità sciancato e debole era della persona: - Io, Signori, 5 1, 2 | rispostogli da Giuliano che così era; e di questa voce, d'una 6 1, 2 | sé convenendo, che bene era lo scrivere volgarmente 7 1, 3 | Sì come a' romani uomini era ne' buoni tempi più vicina 8 1, 3 | propria e naturale, e questa era la latina, l'altra straniera, 9 1, 3 | altra straniera, e quella era la greca, così noi due favelle 10 1, 4 | guisa medesima che a' Romani era la latina più vicina e più 11 1, 4 | tempo e in que' dotti secoli era ne' romani uomini di molta 12 1, 5 | dignità e grandezza; sì come era la latina ne' buoni tempi, 13 1, 5 | quella riputazione non l'era ancor data, che ad esso 14 1, 5 | la nostra volgar lingua era eziandio lingua a' Romani 15 1, 6 | ascoltando, buona pezza s'era taciuto, disse: - Io non 16 1, 6 | queste sono la latina, che era loro moderna, e la greca, 17 1, 6 | moderna, e la greca, che era loro antica; ma che essi 18 1, 7 | nostra volgar lingua non era a que' tempi nata, ne' quali 19 1, 7 | ciciliano, e ciciliano scrivere era detto a quella stagione 20 1, 8, 2| Era per tutto il Ponente la 21 1, 9 | diligenza che mestiero non era loro, i Toscani. Oltra che 22 1, 10, 1| che mai la morte,~e non v'era mestier più che la dotta,~ 23 1, 10, 2| voce di quel fine che amato era molto dalla Provenza, il 24 1, 11 | anzi ancora Avea in vece d'era e d'erano, et Ebbe in vece 25 1, 11 | nella voce Onde. Perciò che era On provenzale voce, usata 26 1, 13 | nuova openion sua dove io era isponea, come ciò potesse 27 1, 13 | potea come di quattro s'era potuto, le quattro greche 28 1, 13 | che pochi anni adietro era stata tutta nostra, ora 29 1, 13 | stata tutta nostra, ora s'era mutata e divenuta in buona 30 1, 13 | cortigiana lingua, che s'era oggimai cotanto inispagnuolita, 31 1, 13 | parlare della romana corte era grave, dolce, vago, limato, 32 1, 17 | quelli che son già passati. Era il nostro parlare negli 33 1, 18 | secondo il parlare, che era in uso e in bocca del volgo 34 1, 19 | come si disse pur dianzi, era agli antichi natìa, e in 35 1, 19 | gli uomini, de' quali ella era lingua, ora non vivono, 36 1, 20 | intentamente quello che s'era ragionato ascoltando, niente 37 2, 3 | la cagione cercandone, m'era non so da cui detto, che 38 2, 3 | quel cigno, che io vedea, era già stato bellissimo giovane, 39 2, 3 | erano uomini stati, come io era. Ma questi in grembo del 40 2, 3 | sapevano tutti quanto egli era canoro e gentile. Lasciommi 41 2, 5 | bene, se alcuna minuta voce era, che potesse meglio dirsi, 42 2, 6 | quai nutriva il core non era ben pieno, ma vi mancava 43 2, 8 | cade quest'altro: Quand'era in parte altr'uom da quel 44 2, 16 | uomini che molto men male era ordinare, che in queste 45 2, 16 | accento contentarsi, che non era una sillaba naturalissimamente 46 2, 18 | nella guisa nella quale esso era più che mezzo tessuto, poteva 47 3, 1 | che di sé scrivesse, come era avenuto d'avere allui. Il 48 3, 4, 1| proferiscono non intere:~Non era vinto ancora Montemalo~dal 49 3, 6 | doglio, che molto grande non era, e, oltre a quello, l'uno 50 3, 8 | Quella, che giva intorno, era più molta, in vece di dire 51 3, 17 | perciò che di santissima vita era, quasi da tutti avea di 52 3, 18 | diede il Boccaccio: Egli era in questo castello una donna 53 3, 21 | avuta avea nel petto, et era male stata curata, gli era 54 3, 21 | era male stata curata, gli era rimasa una fistola; o pure 55 3, 22 | altro atto d'arme niuno v'era nell'isola che quello valesse 56 3, 26 | Boccaccio: La novella di Dioneo era finita; e assai le donne, 57 3, 36 | Il che molto a grado l'era; sì come a colei, alla quale 58 3, 36 | quasi di sorda e di mutola, era convenuta vivere, per lo 59 3, 36 | inteso. Dove Alla quale era convenuta vivere disse il 60 3, 36 | Boccaccio, in vece di dire Era convenuto. Ora tra queste 61 3, 38 | Amerà Dolerà e l'altre. Era di necessità eziandio che, 62 3, 42 | il Magnifico, che già s'era del suo ragionar ritenuto, 63 3, 42 | avesse, come ha. - Né io m'era di ciò aveduto, disse lo 64 3, 43 | Capitolo XLIII ~      - Detto s'era del verbo, in quanto con 65 3, 45 | tal guisa per buono spazio era stato, quando mio fratello 66 3, 53 | verbo e per adietro detto s'era del nome, dire appresso 67 3, 57, 2| rimesso avea, laonde egli era in grande e buono stato. 68 3, 57, 2| camera e quivi venne, dove era il Conte. Il che medesimamente 69 3, 64, 2| che vostro marito non c'era, sì che io mi sono venuto 70 3, 66 | dal Petrarca ancora: Me' v'era che da noi fosse 'l diffetto. 71 3, 67 | Né alcuna altra rendita era, che di niente gli rispondesse, 72 3, 67 | Federigo ci disse che s'era preso da' Provenzali. Leggesi 73 3, 68, 2| Boccaccio: Il quale in ogni cosa era santissimo, fuori che nell' 74 3, 68, 2| messer Federigo dicendoci che era tolta da' Provenzali, e 75 3, 69 | condotto, e come il menasse, era contento, ciò è in qualunque 76 3, 69 | qualunque modo il menasse, era contento; e ancora in vece 77 3, 70, 1| dolente sè, che 'l porco gli era stato imbolato. Dissesi 78 3, 71 | il cavallo sopra il quale era, non si ritenne di correre, 79 3, 72, 1| che dallei, rimaso non era che moglie di Nastagio stata 80 3, 73, 2| più durato all'assedio, era stancato, in vece di dire: 81 3, 74, 1| paura e per lo lungo digiuno eravinto, che più avanti 82 3, 74, 1| Romani tennero consiglio qual era meglio tra che gli uomini 83 3, 74, 2| in brieve, tra ciò che v'era, non valeva altro che dugento 84 3, 74, 2| fiorini; ciò è tutto ciò che v'era. Questa medesima particella


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