Capitolo XVI
Ora il nostro ragionamento
ripigliando, dico che sono degli altri, che in vece di nome si pongono sì come
si pone Elli, che è tale nel primo caso, come che Ello alle volte
si legga dagli antichi posto in quella vece e nel Petrarca altresì, e ha Lui
negli altri, nel numero del meno; la qual voce s'è in vece di Colui alle
volte detta, e da' poeti, sì come si disse dal Petrarca:
Morte biasmate, anzi laudate lui,
che lega e scioglie,
o pure: Poi piacque a lui, che mi produsse in vita; e da' prosatori,
sì come si vede nel Boccaccio, il qual disse: Ma egli fa Adamo maschio et
Eva femina; e allui medesimo, che volle per la salute della umana generazione
sopra la croce morire, quando con un chiovo e quando con due i piè gli conficca
in quella. Né solamente negli altri casi, ma ancora nel primo caso pose il
Boccaccio questa voce in luogo di Colui, quando e' disse: Si vergognò
di fare al monaco quello, che egli, sì come lui, avea meritato. Con ciò sia
cosa che quando alla particella Come si dà alcun caso, quel caso se le
dà, che ha la voce con cui la comperazione si fa; sì come si diede qui: Donne
mie care, voi potete, sì come io, molte volte avere udito; il che tuttavia
è così chiaro, che non facea bisogno recarvene testimonianza. Anzi, se altro
caso si vede che dato alcuna volta le sia, ciò si dee dire che per inavertenza
sia stato detto, più che per altro. Posela eziandio Dante nel primo caso in
quella vece, quando e' disse nel suo Convito: Dunque se esso Adamo fu
nobile, tutti siamo nobili, e se lui fu vile, tutti siamo vili. Nel numero
del più egli serba la primiera sua voce per aventura in tutti i casi, dal terzo
in fuori. E questo numero non entra nelle prose se non di rado, con ciò sia
cosa che le prose usano il dire Essi nel primier caso, e negli altri Loro
in quella vece; ma è del verso. Le quali prose nondimeno, accrescendonelo d'una
sillaba negli antichi scrittori, l'hanno alle volte usato nel primo caso così, Ellino.
E queste voci, che al maschio tuttavia si danno, i meno antichi dissero Egli
et Eglino più sovente. Ella apresso et Elle, che si danno
alla femina, et Elleno medesimamente, non si sono mutate altramente.
Sono nondimeno comunalmente ora, Eglino et Elleno, in bocca del
popolo più che nelle scritture, come che Dante ne ponesse l'una nelle sue
canzoni. Quellino eziandio disse una volta Giovan Villani nella sua
istoria, in vece di Quelli. Ma lasciando da parte quelle del maschio, ha
Ella, che voce del primo caso è, similmente Lei negli altri casi
sempre, solo che dove alcuna volta Lei, in vece di Colei, s'è
posta altresì, come Lui, in vece di Colui, come io dissi; et Elle
ha Loro. Dico nelle prose, nelle quali questa regola si serva continuo;
ma nel verso sì si leggono Ella nel numero del meno et Elle in
quello del più, molte volte poste in tutti gli altri casi, dal terzo in fuori;
e massimamente nel sesto caso, operandolo la licenza de' poeti più che ragione
alcuna che addurre vi si possa -.
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