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Pietro Bembo
Prose della volgar lingua

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  • Libro III
    • Capitolo XXV
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Capitolo XXV

      È ultimamente Il quale, voce che si rende a ciascuna delle altre già dette, che in vece di nome si pongono, e ancora ad altre; la qual voce si dice eziandio Che in ogni genere medesimamente e in ogni numero. E questa Che, neutralmente posta, si disse alcuna volta Il che dal Boccaccio: Di che la donna contenta molto si dispose a volere tentare, come quello potesse osservare, il che promesso avea; e ancora: Vi farei goder di quello, senza il che per certo niuna festa compiutamente è lieta. È appresso Chi nel primo caso e ha Cui, negli altri; le quali voci a ciascun numero e a ciascun genere servono. Dissi ciascun genere, ciò è del maschio e della femina; perciò che in quella del neutro, Che si dice in amendue i numeri. Quantunque è alcuna volta, ma tuttavia molto di rado, che si truova Chi posto negli obliqui casi, sì come si vede nel Petrarca, che disse: Fra magnanimi pochi, a chi 'l ben piace, e ancora, Come chi 'l perder face accorto e saggio; e nel Boccaccio, il qual medesimamente disse: O ritornavi mai chi muore? Disse il monaco: sì, chi Dio vuole; e altrove: Come il meglio si poté, per la villa allogata tutta la sua famiglia, chi qua e chi là, e quello che segue. Ora queste tre voci, quando richiedendo si dicono, hanno semplice e brieve sentimento: Chi ti diede? Cui sentisti? Che ti fece? Quando poi si dicono senza richiesta, elle si sciolgono, ciascuna per sé, tale volta in due cotali, Colui il quale:
Chi è fermato di menar sua vita
su per l'onde fallaci;
o Colei la quale:
Se chi tra bella e onesta
qual fu più lasciò in dubbio;
o Colui al quale: Per mostrare che anche gli uomini sanno beffare, chi crede loro, come essi, da cui elli credono, sono beffati; o pure Quello che: Fa che ti piace, in vece di dire: Fa quello che ti piace; e tale altra si sciolgono in questa sola, Alcuno: Chi fa bene, e chi fa male, cioè Alcuno fa bene, e alcun male; e tale altra in queste due, Alcuno il quale: È chi fa bene, et è chi fa male; o pure in quest'altre due, Ciascuno il quale: Chi vuol veder quantunque può natura.
      E questo Ciascuno, che si dice ancora Ciascheduno anticamente Catuno si disse. Ma queste due ultime un'altra volta si ristringono in una sola, la quale ora è Chiunque e ora Qualunque; tra le quali questa differenza ci ha, che Chiunque si dà al numero solamente degli uomini e da sé si regge: Chiunque alberga tra Garonna e 'l monte; e Qualunque si dà alla qualità delle cose, delle quali si ragiona, e posta sola non si regge, ma conviene che seco abbia la voce di quello di che si fa il ragionamento: A qualunque animale alberga in terra; o se non l'ha, vi s'intenda. E come Chiunque maschilemente e feminilemente si dice, così Cheunque neutrale sentimento ha in quella medesima forma, e tutte così nel numero del più come in quello del meno si dicono.




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