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Pietro Bembo Prose della volgar lingua IntraText CT - Lettura del testo |
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Dassi al
verbo alcuna volta eziandio la Fra, che dalla Infra si toglie, e
fassene Frastornare, e ciò è Adietro alcuna cosa tornare, con ciò
sia cosa che ella non al verbo Tornare si giugne, anzi al verbo Stornare,
che quello stesso varrebbe se s'usasse a dire; sì come s'usa Sgannare
Sdebitare Scignere, e molti nomi ancora, Smemorato Scostumato Spietato
e infiniti altri, ne' quali la lettera S molto adopera in quanto al
sentimento. Come che altri verbi e altre voci sono, nelle quali la S
nulla può, ma giugnevisi e lasciavisi secondo che altrui giova di fare: Traviare
Trasviare, l'una delle quali più è del verso e l'altra più delle prose, Guardo
Sguardo; nella qual voce veder si può quanto diligente consideratore,
eziandio delle minute cose, stato sia il Petrarca, perciò che ogni volta che
dinanzi ad essa nel verso aveniva, che esser vi dovesse alcuna vocale, egli
s'aggiugneva la S e diceva Sguardo, per empiere di quel più la
sillaba: Se 'l dolce sguardo di costei m'ancide; ogni altra volta che
vera alcuna consonante, egli allo 'ncontro gliele toglieva, affine di levarne
l'asprezza e far più dolce la medesima sillaba, e Guardo diceva
continuo:
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