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Giordano Bruno
Candelaio

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  • ATTO QUARTO
    • SCENA IX
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SCENA IX
Marta sola

    Nez couppé n'ha faute de lunettes, solea dir quel buon compagno Gianni di Brettagna (benedetta sia l'anima sua che mi puose la lingua francesa in bocca, ch'ancora non avevo dodieci anni e mezzo): voleva egli inferire a proposito che quanto lui era più povero ch'il re di Francia, tanto il re di Francia è più bisognoso di lui. Chi più ha, più pensa, più richiede, e manco gode. Il prencipe di Conca mantiene il suo principato con riceverne un scudo e mezzo il giorno; il re di Francia a pena può mantener il suo regno con spenderne tal volta diecemilia il giorno. Pensa dumque chi di questi dui è più ricco, e chi deve essere più contento: quello che ha un poco da ricevere, o quello che ha molto da dare? Quando fu la rotta di Pavia, udivi dire «Al re di Francia bisognano più di otto conti d'oro»; il prencipe di Conca quando mai ebbe bisogno più che de venti o venti cinque scudi? quando mai sarà possibile, che gli ne bisognano d'avantaggio? Or vedi chi di questi dui prencipi è manco bisognoso. Meschina me: io lo dico, io lo so, io l'esperimento. Ero più contenta, quando questo zarrabuino di mio marito non avea tanto da spendere, che non potrei essere al d'oggi. All'ora giocavamo a gamba-a-collo, alla strettola, a infilare, a spaccafico, al sorecillo, alla zoppa, alla sciancata, a retoncunno, a spacciansieme, a quattro-spinte, quattrobotte, trepertosa, et un buchetto. Con queste et altre devozioni passavamo la notte e parte del giorno. Adesso perché ha scudi di vantaggio per la eredità di Pucciolo (che gli sii maldetta l'anima anco si fusse in seno di Abramma), ecco lui posto in pensiero, angosce, travagli, tema di fallire, suspicion d'esser rubbato, ansia di non essere ingannato da questo, assassinato da quell'altro; e va e viene, e trotta e discorre, e sbozza et imbozza, e macina e cola, e soffia vintiquattro ore del giorno. Tra tanto oggi gran mercé a Barra: che se lui non fusse, potrei giurare, che più di sette mesi sono, che non me ci ha piovuto. Ieri feci dir la messa di sant'Elia contra la siccità; questa mattina ho speso cinque altre grana de limosina per far celebrar quella di san Gioachimo et Anna, la quale è miracolosissima ad riunir il marito co la moglie. Si non è difetto di devozione dal canto del prete, io spero di ricevere la grazia; benché ne veggo mala vegilia: ché in loco di lasciar la fornace e venirme in camera, oggi è uscito più del dover di casa, che mi bisogna a questa ora di andarlo cercando. Pure quando men la persona si pensa, le gracie si adempiscono. Oh, mi pare udirlo.




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