SCENA XIV
Lucia, messer Gioan Bernardo
LUCIA
A punto siete venuto a proposito.
GIOAN BERNARDO - Che hai fatto, Lucia mia?
LUCIA - Tutto. Messer Bonefacio è andato a
stravestirsi, et accomodarsi una barba simile alla vostra. Sua moglie adesso in
abito della signora Vittoria se n'è entrata. Sanguino vestito da capitan Palma
in barba lunga e bianca. Marca, Floro, Barra, Corcovizzo sono accomodati da
birri.
GIOAN BERNARDO - Io le ho veduti or ora, ho parlato con
essi. Le ho lasciati cqui vicino in bottega di un cimatore. Io starrò in
cervello che non mi farrò scappare questo morsello di bocca. Hai parlato del
fatto mio ad madonna Carubina?
LUCIA - Liberamus domino. Credete ch'io sii
tanto poco accorta?
GIOAN BERNARDO - Hai fatto saggiamente; voglio darti
per beveraggio un bacio: 'bà.
LUCIA Gran mercé: io ho bisogno d'altro che di questo.
GIOAN BERNARDO - Questo è sol un pegno. Lucia mia, è
impossibile di trovar una donna da maneggi simile a voi.
LUCIA Si voi sapeste quanto mi ha bisognato di spirto,
per far capire a messer Bonifacio l'amor novello della signora Vittoria, e
persuadergli che si stravesta cossì, et anco per ridurre madonna Carubina a
quel ch'è ridutta: vi maravigliareste assai.
GIOAN BERNARDO - Son certo che sapete cacciar le mani
da cose vie più importanti che questa. Or è bene che io mi parti da cqua, che
non è più tempo di consegli. Si venisse ora e ne vedesse messer Bonifacio,
guastarebbe la minestra il troppo sale. Adio.
LUCIA Andate accomodatevi voi altri: perché lui lo
accomodarrò io.
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