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Giordano Bruno
Candelaio

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  • ATTO V
    • SCENA XIII
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SCENA XIII
Scaramuré, Consalvo, Bartolomeo

    SCARAMURÉ - Vorrei sapere che uomini son questi, che cossì colcati fanno a questione.
    CONSALVO Alziamoci, porco: sarremo peggio svergognati si sarremo trovati cossì.
    BARTOLOMEO - Quasi che fai gran conto di essere svergognato. I travi non ti danno fastidio, ma sì ben il pelo.
    CONSALVO S'io avesse le mani libere, ti farrei cridare aggiuto di altra sorte, che non cridaste un'altra volta. Non ti vòi alzare?
    BARTOLOMEO - Io ti ho detto che voglio dimorar tutta questa notte cossì.
    SCARAMURÉ - Ah! ah! ah! questi certo sono stati attaccati insieme, co le mani ad dietro: l'uno si vuol alzare e l'altro non. Uno de dui mi par tutto messer Bartolomeo alla voce: ma è impossibile, perché veggo che son mascalzoni in camiso. Olà imbreachi! che avete, che fate cossì llà?
    CONSALVO - O messer gentil omo, vi priego, venete a sciòrne. O messer Scaramuré, sète voi?
    BARTOLOMEO - Io vi priego, lasciatene cossì.
    SCARAMURÉ - O messer Bartolomeo, e voi messer Consalvo, non mi possevo imaginar che voi fuste: che caso strano è questo? dui uomini saggi in questo modo? state e perfidiate in questa foggia? siete impazziti?
    BARTOLOMEO - Peggio dirrete quando saprete che mi sono appiccato: di grazia non ne sciogliete.
    SCARAMURÉ - Lascia lascia far ad me. Come passa questo negocio?
    CONSALVO - Io avevo paroli con costui: siamo venuti a pugni. Corsero certi marioli in fazzone di birri al rumore; ne legorno come ne volessero menar in Vicaria; quando fummo ad Maiella, ne svoltorno l'altre mani a dietro in questa forma che vedete, a culo a culo; e per la prima, ne levorno le borse e si partirno; poi ricordatosi meglio, ritornorno dui di essi, e ne levorno i mantelli e le berrete; e ne hanno scuciti gli panni di sopra con un rasoio. Dopo' siamo noi partiti, et abbiamo discorso sin tanto che viddi un omo et una donna in questo loco. Volsi affrettarmi per chiamarli o giongerli; et al tirar che feci di questo buon omo,...
    BARTOLOMEO - E tu sei una buona bestia, un buon bue.
    SCARAMURÉ Avete torto ad ingiuriarvi cossì.
    CONSALVO ... al tirar che feci di costui, cascò come un asino che porta troppo gran soma: et ha fatto cascar ancora me; e per perfidia non si vuole alzare.
    SCARAMURÉ - Alzatevi adesso, che sète sciolti. La troppo còlera fa l'uomo pazzo e furioso. Or su, non voglio saper più di vostre raggioni, perché è notte. Guardate di battervi: perché il primo di voi che si moverrà, ne arrà dui contra. Voi messer Consalvo, prendete quel camino; e voi messer Bartolomeo, quest'altro.
    BARTOLOMEO - Sì, sì, passarrà questa notte: domani ci revederremo con questo amico.
    CONSALVO A rivederci da ora a cent'anni. Bona notte a voi, messer Scaramuré.
    SCARAMURÉ - A dio, andate.
    BARTOLOMEO - Adio. - O povero Bartolomeo, quando sarrò appiccato, son certo che sarrò libero: che più disastri non me si aggiongerranno.




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