SCENA XIII
Scaramuré, Consalvo, Bartolomeo
SCARAMURÉ
- Vorrei sapere che uomini son questi, che cossì colcati fanno a questione.
CONSALVO Alziamoci, porco: sarremo peggio svergognati
si sarremo trovati cossì.
BARTOLOMEO - Quasi che fai gran conto di essere
svergognato. I travi non ti danno fastidio, ma sì ben il pelo.
CONSALVO S'io avesse le mani libere, ti farrei cridare
aggiuto di altra sorte, che non cridaste un'altra volta. Non ti vòi alzare?
BARTOLOMEO - Io ti ho detto che voglio dimorar tutta
questa notte cossì.
SCARAMURÉ - Ah! ah! ah! questi certo sono stati
attaccati insieme, co le mani ad dietro: l'uno si vuol alzare e l'altro non.
Uno de dui mi par tutto messer Bartolomeo alla voce: ma è impossibile, perché
veggo che son mascalzoni in camiso. Olà imbreachi! che avete, che fate cossì
llà?
CONSALVO - O messer gentil omo, vi priego, venete a
sciòrne. O messer Scaramuré, sète voi?
BARTOLOMEO - Io vi priego, lasciatene cossì.
SCARAMURÉ - O là messer Bartolomeo, e voi messer
Consalvo, non mi possevo imaginar che voi fuste: che caso strano è questo? dui
uomini saggi in questo modo? state e perfidiate in questa foggia? siete
impazziti?
BARTOLOMEO - Peggio dirrete quando saprete che mi sono
appiccato: di grazia non ne sciogliete.
SCARAMURÉ - Lascia lascia far ad me. Come passa questo
negocio?
CONSALVO - Io avevo paroli con costui: siamo venuti a
pugni. Corsero certi marioli in fazzone di birri al rumore; ne legorno come ne
volessero menar in Vicaria; quando fummo ad Maiella, ne svoltorno l'altre mani
a dietro in questa forma che vedete, a culo a culo; e per la prima, ne levorno
le borse e si partirno; poi ricordatosi meglio, ritornorno dui di essi, e ne
levorno i mantelli e le berrete; e ne hanno scuciti gli panni di sopra con un
rasoio. Dopo' siamo noi partiti, et abbiamo discorso sin tanto che viddi un omo
et una donna in questo loco. Volsi affrettarmi per chiamarli o giongerli; et al
tirar che feci di questo buon omo,...
BARTOLOMEO - E tu sei una buona bestia, un buon bue.
SCARAMURÉ Avete torto ad ingiuriarvi cossì.
CONSALVO ... al tirar che feci di costui, cascò come un
asino che porta troppo gran soma: et ha fatto cascar ancora me; e per perfidia
non si vuole alzare.
SCARAMURÉ - Alzatevi adesso, che sète sciolti. La
troppo còlera fa l'uomo pazzo e furioso. Or su, non voglio saper più di vostre
raggioni, perché è notte. Guardate di battervi: perché il primo di voi che si
moverrà, ne arrà dui contra. Voi messer Consalvo, prendete quel camino; e voi
messer Bartolomeo, quest'altro.
BARTOLOMEO - Sì, sì, passarrà questa notte: domani ci
revederremo con questo amico.
CONSALVO A rivederci da ora a cent'anni. Bona notte a
voi, messer Scaramuré.
SCARAMURÉ - A dio, andate.
BARTOLOMEO - Adio. - O povero Bartolomeo, quando sarrò
appiccato, son certo che sarrò libero: che più disastri non me si
aggiongerranno.
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