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Giordano Bruno
Candelaio

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  • ATTO V
    • SCENA XXIII
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SCENA XXIII
Carubina, Sanguino, Scaramuré, Gioan Bernardo, Bonifacio, Barra, Corcovizzo, Ascanio, Marca

    CARUBINA Ancora è cqua questo concubinaro di sua moglie.
    SANGUINO È gran cosa nova questa: credo che questi che fan professione di casi di conscienza non si abbiano ancora imaginato come uno può essere fornicario, o concubinario, chiavando sua propria e legitima moglie.
    SCARAMURÉ - Orsù lasciamo queste ironie e queste colere: bisogna risolvere questa cosa cqua tra noi (poi che il signor capitan Palma ne fa tanto di favore, di farne consultar dell'onor vostro, madonna Carubina), atteso che la vergogna di vostro marito non può risultar in vostro onore; né manco in utilità vostra, messer Gioan Bernardo.
    BONIFACIO - Cossì è certissimo. Misericordia, pietà, compassione, carità per amor de Dio: messer Gioan Bernardo mio, e moglie mia, perdonatime, vi priego, per questa prima volta.
    BARRA - È gran cosa il mondo: altri sempre fanno errori e mai fanno la penitenza, per quel che si vede; altri la hanno dopo molti errori; altri vi accappano nel primo; altri ancor non han peccato, che ne portano la pena; altri suffriscono senza peccato; altri la portano per gli peccati altrui. In quest'uomo, si ben si considera, tutte queste specie sono congionte insieme.
    BONIFACIO Io vi dimando mercé e grazia: la vi supplico che mi concediate come il signor nostro Giesu Cristo al bon latrone, alla Madalena.
    BARRA - Cazzo, che buon latrone è costui: quando voi sarrete buon latrone come colui che rubbò il paradiso, come da nostro Signore vi si farrà misericordia. Voi siete un ladro che togliete quel che è di vostra moglie, e lo donate ad altre: il suo latte, il suo liquore, la sua manna, la sua sustanza et il suo bene.
    GIOAN BERNARDO E la mia persona, e la mia barba, e la mia biscappa, e forse il mio onore per quel che può aver fatto.
    BARRA Però non se gli de' perdonare como a buon latrone: più tosto come alla Madalena.
    CORCOVIZZO Vedete che gentil Madalena: che gli vada il cancaro a lui e le quattrocento piattole che deve aver nel bosco dell'una e l'altra barba. Vedete che precioso unguento va spargendo costui: per mia non gli manc'altro che la gonna, per farlo Madalena. Io dico che se gli de' perdonare come i Giudei perdonorno a Barrabam.
    SANGUINO Bel modo di aggiutar un poveruomo; bella forma di consolar un afflitto: tacete tacete voi; non v'impacciate a questo, attendete a far quel che vi si comanda.
    SCARAMURÉ Io vi priego che gli perdonate; e lui vi priega ancora, come vedete, in ginocchioni: o sia in nome de Dio o in nome del diavolo; o come a Barrabam o come a Dimas.
    SANGUINO Cossì, cossì bisogna et è ben che se gli faccia misericordia.
    GIOAN BERNARDO - Che dite voi madonna Carubina?
    CARUBINA Io per questa volta gli rimetto: ma che stii in cervello per l'avenire, che gli farrò pagare e questo e quello.
    BONIFACIO Certissima vi fo, Carubina mia...
    CARUBINA Io son vostra, ma voi della signora Vittoria.
    BONIFACIO ... che mai, mai più mi trovarrete in fallo.
    CARUBINA Per che adesso hai imparato di farlo più accortamente.
    GIOAN BERNARDO - Voi l'intendete.
    BONIFACIO Io dico che non mi trovarrete in fallo per che io non farrò fallo.
    BARRA Le donne quando sono a i dolori del parto, dicono: «Mai mai mai più; adesso vi fermo a chiave: marito traditore, si me ti accostarrai, t'ucciderrò; certissimo ti stracciarrò co i denti». Non tanto presto poi ch'è uscita quella creatura, per non dar vacuo in natura, vuoleno per ogni modo che v'entri l'altra. Ecco cqua il pentimento di donna quando figlia, ecco il proponimento di donna quando infanta.
    SANGUINO O bel vedere: quando altri piange, altri sta in còlera; voi fate de i tiri, e prendete passatempi. Tacete, tacete.
    CARUBINA Io non solamente vi perdono, ma per farti più grazia e per l'onor mio che vi va per mezzo, ancor supplico messer Gioan Bernardo che si contenti farvi donar libertà al signor capitano.
    BONIFACIO - Io vi ringrazio, moglie mia cara. Sino ad oggi vi ho amato per un rispetto e dui doveri: da oggi avanti vi amarrò per tutti doveri e tutti rispetti.
    GIOAN BERNARDO Messer Bonifacio, io son cristiano, e fo professione di buon catolico. Io mi confesso generalmente, e comunico tutte le feste principali dell'anno. La mia arte è di depengere, e donar a gli occhii de mundani la imagine di nostro Signore, di nostra Madonna, e d'altri santi di paradiso. Però il core non mi comporta, vedendoti mosso a penitenzia, di non perdonarti, e farti quella rimessione che ogni pio e buon cristiano è ubligato di fare in casi simili: per tanto Iddio ti perdoni in cielo, et io ti perdono in terra. Una cosa solamente mi riservo (per che è scritto «Honore meom nemini tabbo»): che si sotto questo abito avessi commesso altro delitto, che vi apparechiate ad farne tutte reparazione; e questo lo promettete al signor capitano come ministro della giustizia, ad me avanti vostra moglie, messer Scaramuré e questi altri compagni.
    SANGUINO Non promettete cossì?
    BONIFACIO Lo prometto e riprometto, affirmo e confirmo; et oltre di ciò io giuro con ambe le mani alzate al cielo, ch'io non ho comesso altro errore per il quale possa e debba contristarsi messer Gioan Bernardo, che di essermi contrafatto a lui, per non esser conosciuto, entrando e sortendo dalla stanza della signora Vittoria: nella quale esso messer Gioan Bernardo non può esser veduto con scandalo o mala suspizione per essere quella sua, che questa donna tiene a piggione.
    SANGUINO Per mia si questo è errore, non è grande errore. Orsù alzatevi in piedi, messer Bonifacio: abbracciatevi insieme con messer Gioan Bernardo; siate meglio amici per l'avenire che per il passato, cercate l'un di far serviggio a l'altro, visitate l'un l'altro, aggiutate l'un l'altro.
    GIOAN BERNARDO Cossì farremo si sarrà come deve essere; e con questo vi abbraccio et accetto per amico.
    BONIFACIO Io vi sarrò sempre amico e servitore.
    BARRA Siate buoni compagni.
    SANGUINO - Che fate? abbracciate, baciate vostra moglie.
    CARUBINA Questo non importa tra noi: la pace è fatta.
    MARCA In casa, in casa. Trattate bene vostra moglie, messer Bonifacio: altrimente vi castigarrà lei insieme con messer Gioan Bernardo.
    SANGUINO Orsù andiate tutti con Dio: passate per dentro questa stanza, per che uscirrete per quell'altra porta; e voi messer Bonifacio, lasciarrete quella offerta che avete promessa a questi compagni per il disaggio che abbiamo avuto per voi.
    BONIFACIO Molto di bona voglia, signor mio.
    SCARAMURÉ - Andiamo; che sia lodato Idio, ch'ha fatta questa pace et unione di messer Bonifacio, madonna Carubina e di messer Gioan Bernardo: tre in uno.
    BONIFACIO Amen amen.
    CARUBINA Passate voi, messer Gioan Bernardo.
    GIOAN BERNARDO - Non lo farrò mai, signora: vostra Signoria vadi avanti.
    CARUBINA - Bisogna che sia cossì.
    GIOAN BERNARDO - Tocca a voi, madonna.
    CARUBINA Io dumque vo per farvi servizio et ubedirvi.
    GIOAN BERNARDO - Seguitemi, messer Bonifacio: tenetevi a me et appigliatevi alla mia cappa, e guardate di non cascare.
    BONIFACIO Io me guardarrò bene.
    SANGUINO Aspetta un poco cqua con me tu, figlio mio, per che starremo insieme mentre costoro si spediscono de dentro.
    ASCANIO - Cossì farrò come vostra Signoria comanda.




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