SCENA XI
Corcovizzo, Mamfurio
CORCOVIZZO
- Voi lo sapete ben, che egli è inamorato?
MAMFURIO Oh, benissimo; il suo amor passa per le mie
mani: gli ho composta una epistola amatoria, della quale come sua si debba
servire, per essere dalla sua amasia admirato e più istimato.
CORCOVIZZO - Or egli ieri, come fusse un giovane di 25
anni, andò a proponere a mastro Luca che per oggi gli avesse fatto un par di
stivaletti di marrocchino di Spagna, buoni a passeggiar per la città: il che
avendo udito il mariolo, è stato oggi a la mira quando messer Bonifacio veneva
ad calzarsi. Or veggendolo spuntar da Nilo verso la bottega, pian piano se gli
accostò senza mantello, sin che con essolui si fece dentro la bottega. Il
quale, per essere venuto gionto a messer Bonifacio, fu stimato servitor suo dal
mastro; e per che era senza mantello, mezzo sbracciato, fu stimato da messer
Bonifacio lavorante di bottega. Per il che, avendosi da calzar, quel povero
messere senza dubbito alcuno si lasciò prendere la cappa, fasciata di veluto et
inbottonata d'oro, da colui; il quale avendosela posta su le due braccia, o
come buon valetto di camera, o com'un de' lavoranti a cui appartenga la strena,
mentre mastro Luca era occupato ad assestare l'opra sua, e messer Bonifacio
curvo su le gambe a farsi ben servire, costui con una bella continenza, or
guardando i travi della bottega, or chi passava, chi andava, chi veneva, or
dava una volta e giravasi: sin tanto che vedendo la sua, puose un piè fuor de
la porta. In conclusione: «cappa» cuius generis? Ablativi.
MAMFURIO - Ah! ah! ah! dativus a dando, ablativus ab
auferendo: si voi avessivo studiato, e non fussivo idiota, arestivo un
bell'ingenio: credo che avevate Minerva in ascendente.
CORCOVIZZO Per tornare al proposito: accomodato che fu
messer Bonifacio, et avendoli menato la scopetta per il dorso mastro Luca,
scuotendosi le mani dimanda la cappa. Risponde mastro Luca: «Il vostro servitor
la tiene; o là, dove sei tu? S'è fatto fuori per badare»; «Non ho bisogno di
cotesti onori e castella» disse messer Bonifacio, «dite pur che è vostro
lavorante»; «Per santa Maria del Carmelo che mai lo viddi», disse mastro Luca;
e che è cossì, e che è colà. Considerate che bel vedere è stato di messer
Bonifacio, co i stivaletti nuovi, che s'ha fatto rubbar la bella cappa. Or mai
non si può più vivere per tanti poltroni marioli tagliaborse.
MAMFURIO Gran miseria et infelice condizione sotto
questo campano clima, il cui celeste periodo subest Mercurio; il qual è
detto nume e dio de furi: però, amico mio, stà in cervello per la borsa.
CORCOVIZZO - Io per me porto i danari cqui sotto
l'ascella, vedete.
MAMFURIO Et io la mia giornea non la porto a la schena
né al fianco, ma sopra l'inguine o ver sotto il pectine, poscia cossì si fa in
terra di ladri.
CORCOVIZZO Domino magister, ben veggio che siete
sapientissimo: e non senza gran profitto avete studiato.
MAMFURIO Hoc non latet il mio Mecenate, di cui
li pueruli ego erudio, idest extra ruditatem facio, vel e ruditate eruo.
M'ha egli imposto ch'io vadi a decernere del preggio della materia e della
structura de gli indumenti di quelli, e liberar la elargienda pecunia:
la quale come buono economico (Oeconomia est domestica gubernatio) in
questa coriacea e vellutacea giornea riserbo.
CORCOVIZZO Oh lodato sia Dio, signor eccellente maestro:
ho imparato da voi belli consegli e modi di vivere. Fatemi di grazia un altro
favore d'agiutarmi, ch'io non abbia pensiero di andar a cambiar sei doppioni
sino a' banchi: si voi avete scudi o altra moneta, io ve li lasciarò. Io
sparmiarò la fatica del camino, e voi guadagnarete sei grani.
MAMFURIO Io non il fo lucri causa, iuxta illud:
«Nihil inde sperando»; sed, ma, ex humanitate et officio; mitto quod
eziamdio ego minus oneratus abibo. Ecco, li numero: tre, dui son cinque;
sette e quattro fanno undeci, cinque e quattro son nove, fan vinti carlini;
tre, tre, sei, e dui, son otto cianfroni, fan sei ducati; cinque aurei di
Francia. Ne bisogna suttrarre alquanto.
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