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Giordano Bruno
Candelaio

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  • ATTO QUARTO
    • SCENA XI
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SCENA XI
Mamfurio solo

    Ne gli adagiani Erasmi, dico ne gli Erasmi adagiani (io sono allucinato), voglio dire ne gli erasmiani Adagii, ve n'è uno tra gli altri il qual dice: «A toga ad pallium». Questo adimpiendosi in me ipso, mi fa che questo giorno sii nigro signandus lupillo. O caelum, o terras, o maria Neptuni: dopo essermi stati tolti di mano i danaii da un vilissimo fure, sotto pretesto di volermi essere ufficiosi tre altri me si sono offerti e presentati; li quai, non inquam dexteritate, sed sinisteritate quadam, lasciandomi sovr'il dorso un depilato palliolo, proque capitis operculo un capiziolo vetusto (che versus centrum et in medio, prae nimii sudoris densitudine appare incerato, vel inpiceato, vel coriceato, vel coriaceo, seu di cuoio), con il mio pileo, la mia toga magisterial han toltami. Proh deûm atque hominum fidem, èccome delapso a patella ad prunas. Mi han persuaso con il dire «Venite nosco, ché vi farrem trovare il fure»: sono con essi loro bona fide andato, sin quando gionti ad di certe (ut facile crediderim) meretricule il domicilio, dove entrati mi fecero rimaner nell'atrio inferior dicendomi «È ben che noi prima entriamo ad prevenirlo, a fin che non paia che ex abrupto con la tua presenza vogliamo confonderlo: però aspettate cqui, che tosto da alcun di noi sarrete chiamato per decernere co la minor excandescentia che si potrà quod ad restitutionem attinet»; or avendo io per un grand'intervallo di tempo aspetato deambulando, pensando a gli argumenti coi quali io dovevo confonder costui, tandem non essendo ver'un che mi chiamasse, per certe scale asceso in alto, toccai del primo cubiculo porta: dove mi fu risposto che andasse oltre, perché ivi non era, né vi era stato altro che que' domestici presenti. Aliquantolum progressus, batto l'uscio di un altro abitaculo il qual era nella medesma stanza: dove mi fu parimente risposto da una vetula dicendomi s'io volevo far ivi ingresso, che altro non v'era che certe minime contemnendae iuvenculae; a cui dicendo che di altro fantasma avevo ingonbrato il cerebro, ulterius progressus mi ritrovo fuor della casa che avea l'altra uscita in un'altra platea. All'or de necessitate consequentiae io conclusi: «Ergo forte sono eziamdio stato da costoro deceputo, conciossia cosa che domus ista duplici constat exitu et ingressu»; e di bel nuovo ritornato dentro, percunctatus sum, si ivi dentro fusse altro receptaculo in cui quei potessero esser congregati; mi fu in forma conclusionis detto: «Amico mio, si sono entrati per quella porta, son usciti per questa; si son entrati per questa, sono usciti per quella». Tunc statim temendo qualch'altro soccorso o consiglio simile a i preteriti, mi sono indi absentato, e (iuxta del pitagorico simbolo la sentenza) le vie populari fuggendo e per i diverticoli andando, aspetto il tempo da tornar in casa: quandoquidem adesso, per de gli eunti e redeunti la frequenza, temo (con di mia reputazione il preiudicio) incidere in qualch'un che mi conosca in questo indecentissimo abito. Expedit che in istum angulum mi retiri in questo mentre, ché veggio appropiar un paio di muliercule.




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