Indice | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText
Giordano Bruno
Candelaio

IntraText CT - Lettura del testo
corrige.it
intelligenza artificiale ortografica
Il servizio automatico di controllo finale che verifica ogni parola nel contesto
e trova erri in visi bili ai norma li con troll i orto grafi ci

Provalo sui tuoi documenti. Gratis

  • ATTO QUARTO
    • SCENA XVI
Precedente - Successivo

Clicca qui per attivare i link alle concordanze


SCENA XVI
[Mamfurio,] Sanguino stravestito da capitan Palma; Marca, Barra, Corcovizzo, da birri

    SANGUINO - Senza dubio costui che fugge e si asconde è qualche povera anima da menarla in purgatorio; per certo è qualche lesa conscienzia: prendetelo.
    BARRA Alto: la corte! Chi è llà?
    MAMFURIO Mamphurius artium magister. Non sum malfactore, non fur, non mechus, non testis inicus; alterius nuptam, nec rem cupiens alienam.
    SANGUINO Che ore son queste che voi dite, compieta o matutino?
    MARCA Settenzalmo, o officio defontoro?
    SANGUINO - Che ufficio è il vostro? Costui per certo vorrà far del clerico.
    MAMFURIO Sum gymnasiarcha.
    SANGUINO Che vuol dir «asinarca»? Legatelo presto, che si meni priggione.
    CORCOVIZZO - Toccatemi la mano, messer pecora-smarrita. Venete, che vi vogliamo donar allogiamento questa sera: dimorarrete in casa reggia.
    MAMFURIO - Domini, io sono un maestro di scola: a cui in queste ore prossime son stati da certi furbi rubbati i scudi, et involate le vesti.
    SANGUINO - Perché dumque fuggi la corte? Tu sei un ladro nemico de la giustizia (zò, zò, zò).
    MAMFURIO Queso non mi verberate: perché io fuggiva di esser veduto in questo abito, il quale non è mio proprio.
    SANGUINO Olà famegli: non vi accorgete di questo mariolo? non vedete questo mantello che porta, è stato rubbato ad Tiburolo nella Dogana?
    CORCOVIZZO - Perdonatime, signor capitano, vostra Signoria se inganna: perché quel mantello aveva passamani gialli nel collaio.
    SANGUINO E non le vedi? sei cieco? Non son passamani questi? non son gialli?
    CORCOVIZZO Pò san Manganello che l'è vero.
    MARCA - Al corpo della nostra... costui è un solenne mariolo (zò, zò, zò, zò).
    MAMFURIO Oimè, voi perché mi bussate pure? Io vi ho detto che mi è stato elargito in vece della mia toga da alcuni scelesti furi, e (ut more vestro loquar) marioli.
    SANGUINO Sin ora sappiamo che tu sei nostro fuggitivo; che questo mantello è stato rubbato: và priggione, che si vedrà chi è stato il mariolo.
    MAMFURIO Menatemi in casa del mio ospite, presso gli Vergini, che vi provarrò che non son malfattore.
    SANGUINO - Non prendemo le persone per menarle in casa sua, noi; (zò, zò) andate in Vicaria, che dirrete vostre raggioni ad altro che a birri.
    MAMFURIO - Oimè, cossì trattate gli eruditi maestri? dumque di tanto improperio mi volete afficere?
    MARCA Parla italiano, parla cristiano, in nome del tuo diavolo, che ti intendiamo.
    BARRA Lui parla bon cristiano, perché parla come si parla quando si dice la messa.
    MARCA Io dubito che costui non sia qualche monaco stravestito.
    CORCOVIZZO - Cossì credo io. Domine abbas, volimus comedere fabbas?
    BARRA Et si fabba non habbemo, quit comederemo?
    MAMFURIO - Non sum homo ecclesiasticus.
    SANGUINO Vedete che porta chierica? porta la forma de l'ostia in testa?
    MAMFURIO - Hoc est calvitium.
    BARRA Per questo vizio farrai la penitenza, scomunicato (zò, zò, zò, zò).
    MAMFURIO - Dixi «calvitium», quasi calvae vitium. E non mi bussate, quia conquerar: cossì si trattano uomini di dottrina et eruditi maestri?
    SANGUINO Tu hai mentito: non hai forma né similitudine di maestro (zò, zò).
    MAMFURIO Vi recitarrò cento versi del poeta Virgilio; aut, per capita, tutta quanta la Eneide. Il primo libro secondo alcuni comincia: «Ille ego qui quondam»; secondo altri che dicono quei versi di Varo, comincia: «Arma virumque cano»; il .II.: «Conticuere omnes»; il .III.: «Postquam res Asiae»; il .IV.: «At regina gravi»; il .V.: «Tu quoque littoribus nostris»; il .VI.: «Conticuere omnes»...
    SANGUINO Non ci ingannarrai, poltrone, con queste parole latine, imparate per il bisogno. Tu sei qualche ignorante: si fussi dotto non sarreste mariolo.
    MAMFURIO Venghi dumque qualche erudito, e disputarrò con esso lui.
    SANGUINO Cennera nomino quotta sunt?
    MAMFURIO Questa è interrogazione di principianti, tirumculi, isagogici, et primis attingentium labellis: a quai si declara «masculeum» idest masculino, «faemineum» il feminile, «neutrum» quel che non è l'uno né l'altro, «comune» quel che è l'uno et altro...
    BARRA Mascolo e femina.
    MAMFURIO ... «epicenum», quel che non distingue l'un sexo da l'altro.
    SANGUINO Quale di tutti questi sète voi? sète forse epiceno?
    MAMFURIO Quae non distinguunt sexum, dicas epicena.
    SANGUINO Dimmi, si sète magister: che cosa per la prima insegnate a putti?
    MAMFURIO Nella dispauteriana grammatica, è quel verso: «Omne viro soli quod convenit, esto virile».
    SANGUINO - Declara.
    MAMFURIO - «Omne» idest totum, quidquid, quidlibet, quodcumque universum; «quod convenit, quadrat, congruit, adest; «viro soli», soli, duntaxat, tantummodo, solummodo viro, vel fertur a viro; «esto» idest sit, vel dicatur, vel habeatur «virile»: idest quel che convien a l'uomo solamente, è virile.
    SANGUINO Che diavolo di propositi insegnano a putti per la prima costoro! Quel che gli uomini soli hanno, e manca a le donne, hoc este, ideste chiamisi, dichisi il virile, il membro virile.
    BARRA Questa è una bella lezzione, in fé di Cristo.
    MAMFURIO - Nego, nego: io non dico quel che voi pensate (vedete che importa parlar con ineruditi); io dico del geno che conviene a maschi.
    SANGUINO - (Zò, zò, zò); questo è cosa da femine, scelerato vegliacco.
    MAMFURIO Quello che voi pensate è di maschii proprie et ut pars, et è di femine ut portio, et attributive vel applicative.
    SANGUINO - Presto, presto, depositatelo in questa stanza, che poi lo menaremo in Vicaria: vuol mostrarsi dottore, e ci fa intendere che è de l'arte da spellechiar capretti.
    MAMFURIO O me miserum: verba nihil prosunt. O diem infaustum atque noctem!




Precedente - Successivo

Indice | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText

Best viewed with any browser at 800x600 or 768x1024 on Tablet PC
IntraText® (V89) - Some rights reserved by EuloTech SRL - 1996-2007. Content in this page is licensed under a Creative Commons License