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Giordano Bruno
Candelaio

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  • ATTO V
    • SCENA IV
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SCENA IV
Mochione solo

    Come un «autem genuit» tira l'altro, e l'altro l'altro, a l'altro l'altro; e come uno «ex tribu et millia signati», per certo filo procede dall'altro; e come una cereggia tira l'atra: cossì sogliono far il più delle volte i guai e gli inconvenienti, che a presso l'uno viene l'altro. Et è proverbio universale che le sciagure mai vengon sole. Mio padrone, per primo male, conobbe Cencio; per il secondo, vi ha lasciato seicento scudi; per il terzo, ha tanto speso in far provisione di bozzole, fornelli, carboni et altre cose che concorreno a quella follia; ha, per il quarto, perso tanto tempo; per il quinto, la fatica; per il sesto, ha fatto questione, e farrà, con questo speciale; per il septimo, ha avanzate sin a dodici pugni fermi da bastaggio; per l'ottavo, è andato priggione; per il nono, sarrà qualch'altra mal'ora prima che esca di carcere, e ci varrà di tempo e moneta; per l'ultimo, sarrà di lui fatta comedia per questo maldetto pulvis Christi. - Mi par veder messer Gioan Bernardo; costui deve aver intesa qualche cosa: voglio udirlo, che va borbottando da per lui.




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