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Giacomo Leopardi
Paralipomeni

IntraText - Concordanze

era

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    Canto, ottava
1 1, 5 | Passata era la notte, e il secondo~ 2 1, 7 | molcendo al buon soldato.~Era il ciel senza nubi, e rubiconda~ 3 1, 10| rimuggìr con tutto il lido:~Ch'era d'intorno intorno ogni confine~ 4 1, 14| Morto nella battaglia era, siccome~Nel poema d'Omero 5 1, 16| diploma~Prova che lunga pezza era già valica~Che fra' topi 6 1, 33| Contra lor nella zuffa s'era messo;~Se ignaro delle rane, 7 1, 34| Era nel campo il conte Leccafondi,~ 8 1, 34| profondi~Pensieri e di dottrina era un portento:~Leggi e stati 9 1, 39| La biblioteca ch'ebbe, era guernita~Di libri di bellissima 10 1, 39| non erano abbastanza.~Ed era ben ragion, che in quella 11 1, 40| E il portico, nel quale era a vedere,~Con baffi enormi 12 1, 42| penne~Ratte de' giornalisti era contento:~E profittare a 13 1, 44| ambasciatore~Del proprio re, s'era condotto, avanti~Che tra' 14 1, 45| il qual di stima~Tenuto era da tutti in su la cima.~ 15 2, 4 | Era maggio, che amor con vita 16 2, 5 | uno e l'altro, invocando, era ricorso;~ 17 2, 12| Perchè pria del creduto era presente.~ 18 2, 17| di tutti quanti,~Tal ch'era nelle lingue un Mezzofanti.~ 19 2, 21| Brancaforte quel granchio era nomato,~Scortese a un tempo 20 2, 21| effetto,~Rispose che venuto era legato~Del proprio campo, 21 2, 21| e ben legato e stretto~Era più che mestier non gli 22 2, 26| comandasse quel che gli aggradia.~Era quel re, per quanto investigando~ 23 2, 27| stato~Della sedia vacante era l'eletto~Del campo ad accettar 24 2, 27| punto~Facesse quel che gli era prima ingiunto.~ 25 2, 35| porte~Che dimagrando scemo era di peso,~O le si mangia 26 2, 46| d'oro giammai sazio non era,~ si dava al re lor veruno 27 3, 2 | Era Topaia, acciò che la figura~ 28 3, 2 | una roccia viva,~La qual era per arte o per natura~Cavata 29 3, 5 | bastanti~Del loco ove Topaia era fondata,~La qual per quattro 30 3, 6 | Sopra un masso ritondo era il castello~Forte di sito 31 3, 17| Di Statistica ancor non s'era udita~La parola a quei di 32 3, 31| Far gran cose di nulla era vostr'arte,~Nulla far di 33 3, 44| Soggetto infra soggetti era vissuto:~Al popol in comun 34 3, 44| non del cielo, al regno era venuto,~Riconoscente; e 35 4, 26| Nella cui punta il mondo era ritratto,~Perchè credeva 36 4, 31| Non era il festeggiar finito ancora~ 37 4, 34| ranocchio che allor gli era scrivano.~ 38 4, 44| De' prenci di quel tempo era tenuto,~Nemico ostinatissimo 39 4, 44| statuto,~Che il poter ch'era in lui senza riserbo~Partir 40 5, 3 | resta~Che legittimamente era tenuto,~ la succession 41 5, 15| Tornando la città qual era innanti.~Questa presso che 42 5, 16| solea~Che stil de' granchi era cangiare aspetto~Secondo 43 5, 36| fanti~A un milione e mezzo era vicina.~Serse in Europa 44 5, 36| piè fu la marina.~Coperto eralunge ogni sentiero~Che 45 5, 37| quiete amabile e giocondo.~Era il tempo che l'ore mattutine~ 46 5, 39| di che il bianco nugolo era segno,~Che dai passi nascea 47 5, 43| Di che principio ai topi era quel giorno.~ 48 5, 45| D'aste e d'armi diverse era confitta,~ 49 6, 3 | Se non era che quei che per nefando~ 50 6, 3 | fuori,~Indovinàr quel ch'era, e fatti arditi~I serragli 51 6, 5 | posta,~E sempre che bisogno era dell'arte~D'intendere o 52 6, 6 | parlamento~In carcere dai lanzi era condotto,~Che del parlar 53 6, 7 | Leccafondi che noto era per vero~Amor di patria 54 6, 8 | contratto,~Se per dritto non era almen per fatto.~ 55 6, 11| di sopra i regni bui.~Ed era ben ragion, che chiaramente~ 56 6, 11| cui~La lor sopra ogni casa era eminente~Non altro avea 57 6, 14| Cui de' topi il governo era commesso~Dal re de' granchi, 58 6, 16| soda~Massime all'età verde era gradito,~Perchè di congiurar 59 6, 19| giammai notte~Non era il tetto suo d'alcun di 60 6, 21| ancor poco temesse,~Pur com'era mestier che molte spie~Con 61 6, 23| Com'esule e com'un ch'era discaro~Al re granchio, 62 6, 29| Già ristato era il nembo, ed alle oscure~ 63 6, 30| sottentrata allo spavento~Era l'angoscia del presente 64 6, 30| Solo e già stanco, e tutto era bagnato.~Messo s'era da 65 6, 30| tutto era bagnato.~Messo s'era da borea un picciol vento~ 66 6, 31| salita a mezzo il cielo~Non era ancor, sentiva egli in effetto~ 67 6, 32| passando avanti~Che immobile era quello e stabilito,~E di 68 6, 33| Grande era questo e bello a dismisura,~ 69 6, 36| Troppo quel che picchiava era piccino,~ facil da veder 70 6, 42| E conchiudendo, siccom'era usato,~Raccontò le speranze 71 6, 44| di più stelle il raggio era sparito,~E il seren puro 72 6, 44| Quasi sgombro dall'acque era il terreno,~E il soffio 73 7, 4 | ottime persone,~Ridotto s'era solitario in villa~A condur 74 7, 5 | sapore~Recò che molto innanzi era il mattino,~E levato il 75 7, 5 | cioè, che intorno intorno~Era di libri preziosi adorno.~ 76 7, 7 | vario~Alle lingue schiavone era sorella.~Indi fattol sedere, 77 7, 10| Sempre in ciò che poteva era cortese.~Ma dopo aver così 78 7, 10| Un desiderio in cor gli era spuntato~Che l'avea per 79 7, 21| Di quello onde l'ordigno era formato,~Non degl'ingegni 80 7, 26| Non era Troia allor, non eran quelle~ 81 7, 26| Messene;~ quell'altra era ancor che poi le stelle~ 82 7, 26| la sua fama Atene,~Vòto era il porto, e dove or peregrina~ 83 7, 27| Di commerci e di danze era frequente.~ 84 7, 28| Poco Italia a quel tempo era abitata,~Italia ch'al finir 85 7, 29| Sparsa era tutta di vulcani ardenti,~ 86 7, 30| Non era ai due volanti peregrini~ 87 7, 31| già, come al presente, era festiva~La veneta pianura 88 7, 31| abbellia quel di Garda,~Nuda era e senza amenità nessuna~ 89 7, 33| parte aggiunto al gaditano~Era il lido ove poi Cartago 90 7, 39| involta~Un'isola o piuttosto era sepolta.~ 91 8, 8 | Senza custode alcuno era l'entrata~Ed aperta la via 92 8, 21| Sì mutato d'ognuno era il sembiante,~E sì tra lor 93 8, 22| Essendo quel che occorso era da poi.~Ben ciascun giorno 94 8, 23| lutto~Ove il popol de' topi era caduto~Sgombro sarebbe per 95 8, 27| Per far dell'ignominia ov'era involta~La sua stirpe de' 96 8, 30| Era questi un guerrier canuto 97 8, 31| Infermo egli a giacer s'era trovato~Quando il granchio 98 8, 31| cattivo cittadin chiamato~Era talor dai fuggitivi eroi,~ 99 8, 34| buio a riveder le stelle.~Era notte e splendean per l' 100 8, 41| altra compagnia~Tornato era agli assalti, ed a quel 101 8, 41| qui recitar creduto io m'era.~ 102 8, 42| bene~Per tal modo la via m'era interrotta,~La leggenda


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