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Giacomo Leopardi
Paralipomeni

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                                                    grassetto = Testo principale
     Canto, ottava                                  grigio = Testo di commento
1 8, 45| qui costretto~Troncando abbandonar l'istoria mia,~Tutti mancando 2 8, 33| schiena~Con lui di novo abbandonò l'arena.~ 3 7, 42| notte~Gli stanchi volatori abbassàr l'ale~E quella terra calpestàr 4 1, 39| Quattro corpi non erano abbastanza.~Ed era ben ragion, che 5 1, 1 | Del topo vincitor furo abbattuti~Gli ordini, e volte invan 6 6, 6 | fu sparso al vento,~Raso, abbattuto, trasformato o rotto.~Chi 7 7, 31| con sua riva~Il Lario l'abbellia quel di Garda,~Nuda era 8 | abbiam 9 6, 10| re granchi~D'oppugnar l'abbiccì non fur mai stanchi.~ 10 3, 29| Non di cor generoso e non abbietto,~Non infedel pio, crudo 11 2, 24| verginella~A cui con labbro abbominoso orrendo~Le orecchie tenerissime 12 8, 38| eternamente grato.~Quei l'abbracciò come poteva, e solo~Poi 13 8, 7 | la via~Mena ai più ciechi abissi e più profondi.~Can Cerbero 14 6, 37| fuori una lucerna accesa~L'abitator del solitario ostello,~E 15 3, 30| Poi chiuso in monacali abiti involto~Gode prima che morto 16 8, 36| fatto~La parte rivarcàr che abitiam noi.~Già di rincontro a 17 8, 28| naso,~Rompendo del tacer l'abito antico~Risposer l'ombre 18 5, 24| creduto,~ d'appormi così m'accadde mai,~ di fallar poi che 19 7, 6 | de' salumi,~Gli Atti dell'Accademia de' Dormienti,~L'Amico de' 20 3, 36| le fazioni~Che soglion accader quando le greggi~Procedono 21 | accanto 22 1, 30| speme fra noi gl'ignari accende,~Prima il Giudeo tornar 23 6, 38| Dei topi i veri e naturali accenti.~E vedutol così male in 24 6, 6 | parlar de' topi un solo accento~Più non intendendo, in 25 2, 27| era l'eletto~Del campo ad accettar come legato;~Tosto quel 26 3, 45| E lo statuto o patto che accettato~Dai cittadini avea con giuramento,~ 27 2, 8 | come ai topi il lume è poco accetto,~Di lei non molto rallegrossi 28 4, 32| Interrotto il concorso ed acchetato~Il giulivo romor fu d'ogni 29 2, 5 | Rischi cercando e insoliti accidenti,~Parve l'augel che si dimena 30 8, 25| altro mondo,~E non potente l'accigliato Eliso,~Udito il conte, a 31 3, 42| di real semenza~Sempre s'accoglie desioso all'ombra.~Qual 32 1, 35| giornali in fuore,~Libro non s'accogliesse in quelle mura,~Che di due 33 2, 28| il conte in sua presenza accolse.~ 34 5, 25| perfidia in quelle genti accolta,~Quanta sparsa è dagl'Indi 35 2, 46| rivolto.~Poi dalle rane accommiatato, il calle~Libero prese, 36 5, 20| Lo statuto. E ciò detto, accommiatollo.~ 37 7, 23| dico il nostro, ale si pose~Accomodate alla statura umana.~Dubitar 38 8, 34| E s'andava a quel suono accompagnando~Il rombo che color facean 39 2, 43| non aveva~Poter da' suoi d'acconsentire a tanto,~E che tregua fermar 40 7, 14| partito,~Due cose, parmi, che accoppiare è bello,~Mostran quant'altra 41 2, 38| primo, e quando~Di novità s'accorge o discrepanza~Dove che sia, 42 6, 32| ed or parea fuggito.~Ma s'accorse egli ben passando avanti~ 43 2, 16| n'erano appena i granchi accorti,~Quando lor furo addosso, 44 6, 9 | ogni opra di re dotto ed accorto,~Che per arte e per forza 45 3, 38| Com'oggi il nominiamo, o s'accostasse~A quel di Francia o d'altra 46 8, 35| pipistrello~Che al topo s'accostò come fratello.~ 47 1, 9 | che via di fila in fila~S'accrescea, di color che pria saliti~ 48 4, 41| nazione~Cominciava con presto accrescimento.~Compagnie di ricchissime 49 3, 5 | tal che la città di fuore~Accusar non potea se non l'odore.~ 50 4, 11| ali:~E vedendosi al tutto acerba e ria~La vita esser che 51 3, 43| ove soggiorna~Dagli anni acerbi, volontario torna.~ 52 5, 45| afflitto e stanco,~E di punte acerbissime feriti~E laceri in più parti 53 4, 44| Nemico ostinatissimo ed acerbo~Del nome sol di carta o 54 5, 33| palpebre~Dei figli degli Achei desse il vedere,~Riconducesse 55 8, 32| Agli arcani di Stige e d'Acheronte~Ammesso il volgo, in su 56 1, 21| la tromba, di quel campo Achille.~Lungamente per lui sul 57 5, 5 | cosa tal che per danar s'acquisti,~Il compratore elegger si 58 6, 26| valse al conte aver la vista acuta,~E nel buio veder le cose 59 1, 20| contrarii venti~Segue l'acuto grido onde sua legge~Dà 60 4, 25| popol giudeo, che mal s'adatta~Esule, sparso, a cento sedi 61 4, 28| Topaia, come~Propriamente in addietro s'eran detti~I portatori 62 8, 23| Galoppar dell'esercito barbuto,~Addimandò se la vergogna e il lutto~ 63 3, 12| ch'ad ugual sorte il fato addisse,~All'aspetto del Sol tornata 64 7, 26| eran quelle~Ch'al terren l'adeguaro Argo e Micene,~Non le rivali 65 6, 24| arenose spume,~Ed ai campi adeguò così la via,~Che seguirla 66 5, 26| piacesse~Al re granchio adempir le sue promesse.~ 67 3, 8 | estremi edifizi il piè s'adima;~Pur siede in vista limpida 68 3, 42| che il sostiene e che l'adombra,~Dopo breve ondeggiar tosto 69 6, 43| va lunge un ch'arti prave adopra.~Lodò l'altro i suoi detti 70 5, 3 | Spontaneamente al derelitto regno~S'adopran gli altri re di por sostegno.~ 71 6, 34| ch'io canto.~Ma per molto adoprarsi una fessura~ un buco non 72 8, 14| qualsivoglia~Arte ch'egli adoprasse appartenenti,~Massime se 73 7, 29| torrenti~Al mar tosco ed all'Adria eran flagello;~Fumavan l' 74 8, 30| genti di cervel non bene adulto~Lasciando, e sotto non superbo 75 6, 36| facil da veder per l'aer bruno.~Risospinse le imposte, 76 6, 44| qualche partito.~Già l'aere s'imbiancava in oriente~ 77 7, 23| del padre Lana,~E il globo aerostatico ottien fede~Non per udir 78 6, 29| nembo, ed alle oscure~Nubi affacciarsi or l'una or l'altra stella~ 79 3, 9 | castello,~Ch'al margine affacciato oltre il costume~Quasi precipitar 80 6, 12| Cercar soli e trattar civili affari.~ 81 3, 39| non si potria.~Questo solo affermar senza sospetto~D'ignoranza 82 8, 39| ebbe~Con gli occhi intorno affettuosamente~Ricorsa, e con gli orecchi 83 4, 12| pietate~E di qual s'è cortese affezione~Sapesser priva, e de' suoi 84 5, 45| Sentendo il mortal corpo afflitto e stanco,~E di punte acerbissime 85 6, 26| ciascun punto.~Più volte d'affogar corse periglio,~E levò supplicando 86 7, 47| bacherozzi e chioccioline,~Forme affollate per gli aerei calli~Empiean 87 1, 32| compagne genti,~Fece il campo afforzar, perchè sicura~Da inopinati 88 2, 3 | conte al periglioso andare~Affrettando co' suoi le quattro piante,~ 89 7, 51| Però l'istoria a seguitar m'affretto.~ 90 3, 28| perde,~E il fior d'Europa in Affrica disperde.~ 91 3, 3 | la campagna~Sparser dell'Affrican l'armi e la spene,~Varcaste 92 5, 34| partito~Fuori il granchio affrontar fu stabilito.~ 93 8, 39| voci, a quel che alla sua agente~Udito avea che lume esser 94 4, 18| Che come suol con grande agevolezza~L'usanza con natura esser 95 3, 29| mai volto l'affetto,~Non agevoli imprese e non ardite,~Due 96 6, 43| poter sì fatto~Rimedio porsi agevolmente in opra,~A quell'intento 97 1, 10| ogni confine~Ove il guardo aggiungea, tranquillo e fido;~Che 98 7, 1 | D'aggiunger mi scordai nell'altro canto~ 99 8, 46| narrato dinanzi un corollario~Aggiungerò, se ancor legger vorrete.~ 100 2, 38| ritornando,~In nostra guardia, aggiunse, è la costanza~Degli animai 101 2, 26| comandasse quel che gli aggradia.~Era quel re, per quanto 102 3, 34| De' successori tuoi tanto aggradisce,~A cui d'Olanda il novo 103 2, 34| a colui che la sua parte aggreva,~E tagliandoli i piè, la 104 4, 2 | appar da più d'un segno,~Agguaglian le antichissime indiane,~ 105 2, 2 | qua e più d'una~Casa d'agricoltor si discopria;~E di cani 106 7, 45| a mano a mano~L'occhio s'aguzza in su gli estremi invano.~ 107 5, 33| Come Aiace quel che di tenebre~Cinte 108 2, 30| granchi, dando alle ranocchie aiuto~Per servar l'equilibrio 109 1, 36| romanzo storico concesse~Albergar coi giornali, e che per 110 5, 35| aveano insino allor bene albergati~Movevan quei dalla petrosa 111 3, 17| immaginar quale infinita~Turba albergò Topaia entro sue mura.~Di 112 5, 48| con Teseo peristi o con Alcide,~Certo d'allora in qua fu 113 1, 17| congetture~E teorie dell'alemanna gente?~Per lor, non tanto 114 1, 3 | Come l'oste papal cui l'alemanno~Colli il Franco a ferir 115 6, 5 | seco a posta~A ciò che l'alfabetico mistero~Gli rivelasse in 116 6, 23| baron Camminatorto,~E ch'alfabeto e popolo avea caro,~Molte 117 2, 29| patto o lega, o qual errore alfine~Avesse ai topi sprovveduti 118 7, 16| per lo più si vede~Quasi aliena alla sua con impudente~Dissimulazione 119 6, 42| Che da più d'un possibile alleato~Raccolte avea autentiche 120 5, 4 | effetto,~Cause genealogiche allegando,~E per lo più con l'arnie 121 4, 27| Gridando ella per tutto allegra e folta~Viva la carta e 122 1, 9 | Non con tanta allegrezza i diecimila~Cui lor propria 123 8, 35| su l'oscuro suolo~Volare allocchi, e più d'un pipistrello~ 124 2, 42| Un presidio in Topaia alloggerete~Di trentamila granchi, ed 125 4, 25| Perduto il primo e proprio alloggiamento,~Come il popol giudeo, che 126 3, 35| Ma di troppo gran tratto allontanato~Son da Topaia, e ritorno 127 1, 25| tra via rimembrar più d'un alloro~E nelle nostre e nelle terre 128 8, 17| fanno paura,~Con le facce allungate e sonnolenti~E l'altre membra 129 | almeno 130 7, 29| eran flagello;~Fumavan l'Alpi, e la nevosa schiena~Solcavan 131 3, 38| Con parlamenti o corti alte o pur basse,~Di pubblica 132 3, 28| ad alcun segno,~Cittadi alternamente acquista e perde,~E il fior 133 3, 43| vol subito avvalla~Dalle altezze negate alla sua vita,~Ed 134 7, 40| Altissima in sul mar da tutti i lati~ 135 6, 25| e querce scoscendea~Con altissimo suon, cui rimbombando~Ogni 136 2, 30| questa forma, ovver poco altramente:~Signor topo, di tutte quelle 137 | altrettanto 138 4, 10| inusitata e strana,~Non d'altronde provien se non da quella~ 139 | Altrove 140 7, 21| che il topo è ghiotto,~D'alucce armogli l'uno e l'altro 141 2, 35| col deretan quindi con l'alvo.~ 142 1, 31| Pigmeo, la fronte spensierata alzando,~Percote i monumenti al 143 5, 37| parve rimpetto~All'esercito alzarsi un nugoletto.~ 144 5, 41| sua gravità venia sicuro.~Alzi qui la materia il canto 145 5, 37| per colline~E per quiete amabile e giocondo.~Era il tempo 146 4, 16| Esser quella in sostanza amara e trista;~Non che i principii 147 1, 21| intero~Versàr vedove rane amare stille;~E fama è che insin 148 6, 16| coda.~Pure a futuri eccidi amaro invito~O ricevere o dar 149 7, 17| cavalieri erranti~Delle amate lor donne, in qual dimora~ 150 6, 21| L'ambasciador, quantunque delle pie~Voglie 151 7, 31| Garda,~Nuda era e senza amenità nessuna~E per lave indurate 152 3, 24| oceano,~E Washington dal lato americano.~ 153 4, 11| degli animali,~E che gli ami di cor come la pia~Chioccia 154 1, 44| regni il militar furore~Gli amichevoli nodi avesse infranti:~E 155 4, 46| topi esigean senza mistero~Ammessi senza pugna e senza piaghe,~ 156 8, 32| arcani di Stige e d'Acheronte~Ammesso il volgo, in su l'aperta 157 7, 12| materia un di lor, l'altro l'ammetta.~ 158 3, 2 | io vi descriva,~Tutta con ammirabile struttura~Murata dentro 159 7, 28| Italia ch'al finir dell'ammiranda~Antichità per anni ultima 160 1, 41| ingegno e il glorioso~Stato ammirava; e predicea che dopo~Non 161 7, 20| alcun di loro avea.~Dedalo l'ammonì che denno i forti~Poco temere 162 8, 40| Cercollo il conte orando ammorbidire,~Ma tacque il volo e l'infernal 163 2, 45| ed or da quelle intese~L'amorevole studio e il gran favore~ 164 3, 4 | tomba~Pon di Virgilio un'amorosa fede,~Vedeste il varco che 165 7, 38| pura~Che percotea del mar l'ampia laguna,~Videro immota e, 166 7, 2 | in due li parte,~Non vo d'anacronismo esser convinto.~Gli anni 167 1, 42| spegnere o turbar la conoscenza~Analisi, ragione e sperienza.~ 168 1, 3 | affanno,~Prima il fiato in Ancona ebbe raccolto;~Cui precedeva 169 6, 19| questi.~Egli, perchè le genti ancorchè dotte~E sagge e d'opre e 170 8, 3 | men se spoglia~Anima andasse fra le morte genti:~Che 171 8, 2 | buon Leccafondi, e dell'andata~La cagione obbliava ed il 172 1, 13| benchè lontani,~E chetamente andavan discorrendo~Con la coda 173 4, 17| stelle~D'orto in occaso andran pel cerchio usato~Perchè 174 3, 24| immortale,~Timoleon corintio ed Andrea Doria,~In sul fianco di 175 2, 4 | Il pastor che inseguirlo anela invano,~ dura il cantar 176 3, 9 | quello.~Da un lato sol per un'angusta via~Con ansia e con sudor 177 5, 40| quanti erano intorno~Lochi angusti e boscosi ed eminenti~Tutti 178 8, 3 | vivendo, ma men se spoglia~Anima andasse fra le morte genti:~ 179 2, 44| messaggero~De' topi a ritornar l'animo volse,~All'uso della tregua 180 1, 22| certo al nascimento,~Come Annibale, Arminio odi leggiadre~Voci 181 5, 11| trono estinse,~A potere annullar de' topi in onta~Compagnia 182 4, 32| fu d'ogni intorno.~Tristo annunzio parea quel che bramato~E 183 4, 40| di natura,~Ed ogni dritto antegiustinianeo,~E fuvvi col civil, col 184 5, 17| Che stato franco avessero anteposto~A monarchia di qualsivoglia 185 7, 3 | Antichissima, come è manifesto,~Fu del 186 4, 21| vostra fantasia~De' topi gli antichissimi parenti~Quali i popoli son 187 3, 7 | Come chi d'Apennin varcato il dorso~Presso 188 7, 29| e in quello.~Fumavan gli Apennini allor frequenti~Come or 189 6, 27| più volte a dir ver quell'apparato~Di tremende minacce il cor 190 8, 8 | malagevolmente,~E per l'uso de' morti apparecchiata~Fu dal principio suo naturalmente,~ 191 2, 11| porporina i sempiterni calli~Apparecchiava al la fresca aurora,~ 192 5, 28| per lo migliore~La guerra apparecchiò con grande ardore.~ 193 7, 18| che sempre di corpi hanno apparenza.~ 194 8, 21| sembiante,~E sì tra lor conformi apparian tutti,~Che a gran pena gli 195 7, 27| Indo eccelse mura~E popoli appariano a mano a mano.~Pagodi nella 196 4, 24| paura~Del topolin la vita ci apparisce,~Il qual mirando mai non 197 6, 32| arbori stillanti~Or gli appariva ed or parea fuggito.~Ma 198 6, 38| cortese~Introdusse in dorati appartamenti,~Parlando della specie e 199 8, 14| qualsivoglia~Arte ch'egli adoprasse appartenenti,~Massime se il destin gli 200 5, 2 | sai,~Altro ch'a' re non si appartenne mai.~ 201 8, 27| gli spirti a qual partito~Appigliar si dovesse un cor gentile~ 202 5, 40| del Sol meridiano i rai,~Appoggiàr delle squadre il destro 203 8, 16| ciaschedun sedile~Con le mani appoggiate a un bastoncello,~Confusi 204 5, 24| tempo avea creduto,~ d'appormi così m'accadde mai,~ di 205 7, 20| vantàr poscia, e forse l'arte appresa~Da topi o talpe alcun di 206 3, 27| Maraviglia è colà che s'appresenti~Maurizio di Sassonia alla 207 7, 8 | Molti novi trovati aveva appresi.~ 208 2, 18| compagni mai da padroni~Appreso non avean sì dolci detti,~ 209 7, 40| rimbalzavan l'onde,~Che di pure appressarsi a quella stanza~Mai notator 210 5, 23| cose~Spettanti a guerra ad apprestar si pose.~ 211 1, 35| si potesse uno scrittore~Appropriato ai bisogni universali~Politici, 212 7, 14| alcuno~Di Copernico il dogma approva ognuno,~ 213 2, 25| Ricever per legato io non approvo.~Poscia com'un che dal veder 214 5, 31| Chiuder donde colei giù dall'aprica~Vetta precipitar sopra i 215 8, 28| l'ombre a quel del mondo aprico.~ 216 6, 37| il gatto,~Ma disceso ad aprir fu quegli a un tratto~ 217 6, 4 | e terror corsa la terra~Aprìr le porte alla compagna gente,~ 218 8, 43| Indostanica, pahli e giapponese,~Arabica, rabbinica, persiana,~Etiopica, 219 2, 1 | boschi, per cespugli ed arboscelli~Molte fere terrestri e molti 220 7, 16| quei che dell'umana mente~L'arcana essenza a ricercar procede,~ 221 8, 32| Trofonio già nelle caverne~Agli arcani di Stige e d'Acheronte~Ammesso 222 3, 25| ov'ebbe regno~Ferocia con arcano avvolgimento,~E viltà di 223 3, 6 | misura,~Statue, colonne ed archi trionfali,~E monumenti alfin 224 3, 6 | reali~Sorgean di molto buona architettura,~Collegi senza fine ed ospedali~ 225 1, 40| Lascio il museo, l'archivio, e delle fiere~Il serbatoio, 226 2, 1 | pudiche e taciturne~Le stelle, ardendo in sul deserto piano.~Deserto 227 7, 29| Sparsa era tutta di vulcani ardenti,~E incenerita in questo 228 6, 17| Sperando, perchè il pelo ardir promette,~D'avere, almeno 229 3, 34| Duca d'Alba che quasi emulo ardisce~Contender teco, e il general 230 6, 3 | Indovinàr quel ch'era, e fatti arditi~I serragli sforzàr mal custoditi.~ 231 2, 4 | primavera~Nasce e il trova l'ardor venuto a sera.~ 232 5, 28| guerra apparecchiò con grande ardore.~ 233 5, 30| S'udiano, e d'amor patrio ardori e vanti.~ 234 6, 24| convolto~Colmò le piagge d'arenose spume,~Ed ai campi adeguò 235 7, 38| Questa o quell'ombra in su l'argentea luna.~E drizzando il 236 7, 26| Ch'al terren l'adeguaro Argo e Micene,~Non le rivali 237 7, 42| Che il mezzo empiea dell'arida campagna.~ 238 6, 17| e poi le sere~Cantando arie sospette ivano a schiere.~ 239 5, 29| Scevola, Fabi dittatori,~Deci, Aristidi, Codri e Scipioni,~E somiglianti 240 3, 10| stanza,~Che chiusi negli armadi e nei panieri~Fare ogni 241 2, 43| invano,~Ver Topaia verrebbe armata mano.~ 242 2, 19| naso avea gli occhiali,~Arme che in guerra mai non furo 243 1, 22| nascimento,~Come Annibale, Arminio odi leggiadre~Voci qui gir 244 7, 21| topo è ghiotto,~D'alucce armogli l'uno e l'altro lato.~Più 245 5, 4 | allegando,~E per lo più con l'arnie autenticando.~ 246 2, 5 | gracchiando, di felici eventi~Arrecar da Minerva, al cui soccorso~ 247 6, 39| fichi secchi~Un pasto gli arrecò di regal sorte,~Formaggio 248 4, 16| valorosa e pronta~L'età nostra arretrossi appena avvista~Di ciò che 249 8, 26| sudando travagliar l'inferno,~Arrossito saria, se col rossore~Mostrasse 250 7, 34| altro emisfero~Che per l'artiche nevi e per l'aurora~Polar 251 7, 21| degl'ingegni e non dell'artifizio~Per la virtù del qual facea 252 5, 5 | qualche lavor de' nostri artisti,~Come orologio da portare 253 7, 9 | molti avea scoperto~Quale ascoltando intentamente e quale~Per 254 2, 46| si dava al re lor veruno ascolto.~Pietà ne prese il conte, 255 4, 46| Risposte ebbe gran tempo ascoso il vero,~Al capitan di quei 256 3, 2 | per sempre ed alle stelle ascosta~Nell'utero tenea come riposta.~ 257 3, 3 | ciascun se la montagna~Che d'Asdrubale il nome anche ritiene,~ ' 258 2, 28| aveva il conte,~Perchè quivi aspettando egli sostenne~Quel che ordinasse 259 8, 4 | al sempiterno orrore,~Ad aspettarlo si fermò di fuore.~ 260 4, 31| campo il messaggero,~Non aspettato omai, che la dimora~Sua 261 4, 33| L'umor del granchio e l'aspre leggi espose,~E nel maggior 262 3, 41| esangue~Il regno è omai per aspri trattamenti,~Al lor per 263 8, 41| più giovani allato egli assalia,~Quei ragionò tra lor nella 264 8, 22| convenne incominciar dal primo~Assalto che dai granchi ebbero i 265 4, 14| l'è conceduto,~Le ragioni assegnando empie le carte~O le orecchie 266 2, 41| Sputò di nuovo e posesi in assetto~Il General de' granchi, 267 4, 24| Il qual mirando mai non s'assicura,~Fugge e per ogni crollo 268 1, 30| offende~Lei che fra ceppi, assisa in su la sabbia,~Con lingua 269 7, 7 | fattol sedere, anch'ei s'assise,~Ed in un lungo ragionar 270 3, 38| Se d'Inghilterra più s'assomigliasse~Allo statuto o costituzione,~ 271 7, 49| magica dipinge,~Così le menti assottigliate e pure~Di quel vel che vivendo 272 2, 22| chi date ed in qual nome~Assunte avesse l'oratorie some.~ 273 4, 20| concetto,~Ma i misteri e gli assurdi entro il cervello~Vogliam 274 2, 20| quegli estrani~Di doversi astener determinaro;~E legati così 275 1, 46| ricusò l'uffizio, ancor ch'astretto~Quindi a gran rischio: in 276 7, 26| stancar con la sua fama Atene,~Vòto era il porto, e dove 277 7, 6 | nascita reale in foglio atlantico.~ 278 7, 33| sommersa entro vi giacque,~Atlantide chiamata, immensa terra~ 279 6, 40| sul tavolino~Con due zampe atteggiando, e gli pendea~Segno d'onor 280 2, 36| nazion de' granchi e ch'attendesse~A guardar se più larghi 281 8, 33| speco~Dedalo ritrovò che l'attendeva,~E poi ch'alquanto ragionando 282 3, 41| regio umor negli ultimi attenenti.~ questo in pace sol, 283 7, 39| groppo o di pernici~Che s'atterri a beccar su qualche villa~ 284 7, 25| poi, ch'anco fioriro, anco atterrolle~Il tempo, ed or del loro 285 8, 1 | pronte,~Ciò la leggenda attesteria del conte.~ 286 6, 42| potesse.~Rari veleni d'erbe attive e pronte~Quegli offerì, 287 8, 2 | Attonito a mirar lunga fiata~La novità 288 7, 37| vanto~Alcun che poi solcollo attribuia,~Detto da molti ancor meridiano,~ 289 8, 5 | con tremule note in senso audace~Parlando, spegne per tremar 290 7, 36| Riconosciuta ancor da' nostri augei~L'umile roccia fu che la 291 2, 11| galli~Per le campagne, e gli augelletti ancora~Ricominciando insiem 292 7, 41| lido alcuna via.~Ma gli augelli scacciava uno spavento~Ed 293 3, 43| forse, l'invita;~O come augello il vol subito avvalla~Dalle 294 6, 22| intenti sempre ad uno scopo~D'augumentar come si dice i lumi~Alle 295 5, 1 | Caduti tutti gli altri augusti frutti,~La famiglia del 296 4, 38| a rimover l'ombra ed all'aumento~Di civiltà rivolse ogni 297 3, 13| più che il mistero~Dell'aurea antichità porre in chiarezza,~ 298 4, 28| detti~I portatori di quell'auree some.~Cosa molto a notar, 299 4, 26| lo scettro impugnò, che d'auro crebbe~Nella cui punta il 300 3, 32| ognuno,~O secondo Filippo, austriaca pianta,~Di cui Satan maestro 301 5, 19| qual si sia~Pretta solenne autentica impostura~È cosa verso lor 302 5, 4 | E per lo più con l'arnie autenticando.~ 303 6, 42| possibile alleato~Raccolte avea autentiche ed espresse,~E l'ospite 304 7, 6 | fe veder molti volumi~D'autori topi antichi e di recenti:~ 305 8, 1 | anche percota.~Pur s'altre autorità non fosser pronte,~Ciò la 306 6, 36| Ecco tenue picchiar siccome avante.~ 307 4, 31| che la dimora~Sua lunga aveane sgombro ogni pensiero;~ 308 7, 34| Per lei più facil varco aveasi allora~Ai lidi di quell' 309 8, 16| di mano in man gli ebbe l'avello.~Poi ch'una fila è piena, 310 7, 21| inanimito ed all'impresa indotto~Avendol facilmente, e confortato~ 311 | avessero 312 8, 39| Ricorsa, e con gli orecchi avido bebbe~Le patrie voci, a 313 | avran 314 | avrebbe 315 | Avrei 316 | avresti 317 5, 8 | piè de' potentati,~Che gli avriano a bell'agio esaminati.~ 318 | avuta 319 | avuti 320 3, 43| come augello il vol subito avvalla~Dalle altezze negate alla 321 7, 34| e per l'aurora~Polar che avvampa in ciel maligno e nero,~ 322 5, 47| Bella virtù, qualor di te s'avvede,~Come per lieto avvenimento 323 4, 35| immaginar sapea ciascuno,~Non s'avvedendo quelli in modo alcuno.~ 324 4, 19| vi si guardasse,~Che un avvedersi di credenze stolte~Che per 325 5, 15| tuo si vanti,~E che che avvenga, il disdicevol patto~Che 326 5, 47| s'avvede,~Come per lieto avvenimento esulta~Lo spirto mio: 327 8, 11| ritrovar questa dottrina,~Avvenne ciò perchè l'umana mente,~ 328 5, 39| degli animali~Che venieno avversari al misto regno.~Però tempo 329 1, 36| e dalle stesse~Proprie avvertenze a poco a poco indotto,~Anche 330 4, 18| ogni fede a che sia quella avvezza~Prodotta par da coscienza 331 6, 13| Il popolo avvilito e pien di spie~Di costumi 332 5, 11| Discorde assai dal tuo voler t'avvinse,~Sconcio a dir vero e tal 333 2, 28| Al cui voler, com'ei l'avviso ottenne,~L'opere seguitàr 334 4, 16| nostra arretrossi appena avvista~Di ciò che più le spiace 335 3, 25| regno~Ferocia con arcano avvolgimento,~E viltà di pensier con 336 4, 39| d'altro risonàr che d'a b c.~ 337 6, 2 | Tornata l'oste a' babbi intera e sana,~Se a qualcuno 338 7, 28| La torre di Babel di sterminata~Ombra stampava 339 3, 17| Topaia oggi si noma~Ninive e Babilonia e Menfi e Roma.~ 340 8, 37| rintegràr le dome~Forze con bacche e con silvestri ghiande.~ 341 7, 47| pavoni e pappagalli,~Vipere e bacherozzi e chioccioline,~Forme affollate 342 1, 40| quale era a vedere,~Con baffi enormi e coda di gigante,~ 343 4, 40| Non ebbe professor benchè baggeo.~Dritto del topo, dritto 344 6, 30| già stanco, e tutto era bagnato.~Messo s'era da borea un 345 4, 41| spese emolumento,~D'orti, bagni, ginnasi a ciascun giorno~ 346 6, 38| fuor battere i denti,~Ad un bagno il menò dove lavollo~Dalla 347 6, 36| più d'uno.~Subito da un balcon fe capolino~Un uom guardando, 348 6, 45| il grillo.~Qualche raro balen di sopra il monte~Il nembo 349 7, 45| son posti.~Della maggior balena e smisurato~È il primo, 350 7, 44| animali ogni famiglia~Dalle balene ai piccioli lombrici,~Alle 351 2, 11| Ricominciando insiem gli usati balli~Su per li prati al mormorar 352 5, 42| so, ma ruscel fonte~Balza selva al corso cor diè 353 8, 11| dogmi ond'ella si nutrì bambina~Veri non crede sol ma d' 354 2, 13| Dietro quelle condurre armi e bandiere;~E seguitando lor, men d' 355 3, 34| Tutti escludendo, ai Batavi bandisce.~Nobile esempio e salutar, 356 5, 27| fatto,~Per tradimento o per baratteria,~ violato avendo in alcun 357 1, 28| sua dottrina,~Vinse poi la barbarie, e in bel costume~Un'altra 358 8, 23| brutto~Galoppar dell'esercito barbuto,~Addimandò se la vergogna 359 8, 7 | iracondi,~Non si vedevan barche e non paludi,~ spiriti 360 6, 24| Oscurò delle stelle ogni barlume,~Gelato un nembo in turbine 361 3, 23| Capi dell'armi e principi e baroni,~Confortandolo giano ed 362 5, 38| lontano~Fiume o palude in bassa valle crea,~Che per soffio 363 8, 12| La morte a concepir non è bastante.~ 364 3, 5 | E queste avrete immagini bastanti~Del loco ove Topaia era 365 5, 10| Legittimo farà quel ch'è bastardo,~Che legittimità, cosa volante,~ 366 8, 6 | volendo, credo che a gran pena~Bastata a questo gli saria la lena.~ 367 3, 43| sua stalla,~Dove sferza, e baston forse, l'invita;~O come 368 8, 16| le mani appoggiate a un bastoncello,~Confusi insiem l'ignobile 369 3, 34| perdono,~Tutti escludendo, ai Batavi bandisce.~Nobile esempio 370 5, 33| Patroclo alla funebre~Cura fean battagliando ogni potere,~Al nume supplicò 371 6, 38| arnese,~E dal freddo di fuor battere i denti,~Ad un bagno il 372 1, 20| la vista imbruna,~Popol battuto da contrarii venti~Segue 373 5, 35| già dai regni a rimembrar beati~Degli amici ranocchi che 374 3, 26| cui santo splendor non è beato~Il deserto ch'io dico in 375 8, 39| e con gli orecchi avido bebbe~Le patrie voci, a quel che 376 7, 39| pernici~Che s'atterri a beccar su qualche villa~Pare al 377 4, 35| le vie con le più grosse~Beffe che immaginar sapea ciascuno,~ 378 4, 17| false o vere, ma disformi o belle~Esser queste si fosse o 379 5, 47| tu nutrita e culta.~Alla bellezza tua ch'ogni altra eccede,~ 380 1, 16| Germanica città, con molti e belli~Ragionamenti e con un bel 381 1, 39| era guernita~Di libri di bellissima sembianza,~Legati a foggia 382 7, 48| al Sol non avean viste,~Bench'alle spalle ai fianchi ed 383 4, 1 | per natura,~Forse, benchè benevoli ed amici,~Più d'un pensiero 384 3, 33| remoti.~Tu nominato ogni benigno volto~Innaspri ed ogni cor 385 2, 42| le mura.~Da mangiare e da ber giusta la sete~Con quanto 386 1, 1 | Sparse l'aste pel campo e le berrette~E le code topesche e le 387 7, 35| indici elefanti,~E di qual bestia enorme è di statura.~Parean 388 2, 2 | E biancheggiar tra il verde all'aria bruna,~ 389 4, 43| Concorde intanto la città con bianchi~Voti il convegno ricevuto 390 1, 39| La biblioteca ch'ebbe, era guernita~Di 391 8, 44| Celata in molte biblioteche e molte~Di levante si trova 392 2, 34| la coda o l'ali,~Far le bilance ritornare uguali.~ 393 2, 32| pensar che somigli a un bilancione,~Non con un guscio o due, 394 2, 37| disse il General, siam birri appunto~D'Europa e boia 395 3, 12| visitar l'antico danno~Più non bisogneria ch'uom si servisse,~E d' 396 4, 47| forte~Loquela il dimandàr Boccaferrata.~Il qual venuto alle reali 397 6, 30| bagnato.~Messo s'era da borea un picciol vento~Freddo, 398 6, 44| il terreno,~E il soffio boreal venuto meno.~ 399 2, 7 | Ma già dietro boschetti e collicelli~Antica e stanca 400 2, 1 | presso e da lontano~Per boschi, per cespugli ed arboscelli~ 401 5, 40| intorno~Lochi angusti e boscosi ed eminenti~Tutti fero occupar 402 4, 36| Poser mano a votar paiuoli e botti,~E speràr pace i topi un' 403 8, 38| Piangeva il topo, e con le braccia stese~Cor gli giurava eternamente 404 4, 32| annunzio parea quel che bramato~E sospirato avean pur l' 405 4, 39| E bramò che sapesse il popol tutto~ 406 5, 44| fea l'ossa,~E troncava le branche e di mal viva~E di gelida 407 2, 32| guscio o due, ma con un branco~Rispondenti fra lor, più 408 8, 19| con lunghi danni,~Ma col brando alla cinta e incoronato,~ 409 4, 31| vero.~Sogni eran gli ozi brevi e l'allegria,~Ver ciò che 410 1, 47| indugiarsi al dipartir: ma colto~Brevissimo sopor su l'erba molle,~Sorse 411 3, 8 | incanto il viator l'estima,~Brillan templi e palagi al chiaro 412 5, 40| ricordai,~Ch'or limpido e brillando al chiaro giorno~Spargea 413 3, 12| Certo se un suol germanico o britanno~Queste ruine nostre ricoprisse,~ 414 6, 34| adoprarsi una fessura~ un buco non trovò per quelle mura.~ 415 7, 47| Cervi, bufali, scimmie, orsi e cavalli,~ 416 3, 39| D'ignoranza si può di bugia,~Essere stato il prence 417 6, 13| Ricorrere agl'inganni, alle bugie,~Sfrontato divenendo e traditore,~ 418 6, 28| Cani pecore e buoi che sparsi al piano~O su 419 3, 6 | fabbriche reali~Sorgean di molto buona architettura,~Collegi senza 420 4, 39| d'altro risonàr che d'a b c.~ 421 1, 31| La rimembranza del servir cacciando.~Ed è ragion ch'a una grandezza 422 1, 19| la tema in bando~Avrian cacciata, e le ranocchie e l'acque~ 423 4, 27| Dato alla plebe fu cacio con polta,~E vin vecchio 424 3, 9 | Del polito macigno in sul cacume~Fondato solidissimo castello,~ 425 5, 46| densato della notte il velo,~Cadde, ma il suo cader non vide 426 4, 23| fortuna~Per lor proprio fallir caddero in fondo,~E infelici son 427 5, 44| ancor che grossa.~Spezzavala cadendo ogni fendente~Di quella 428 8, 17| l'altre membra pendule e cadenti,~ 429 5, 46| il velo,~Cadde, ma il suo cader non vide il cielo.~ 430 8, 13| Però questa caduca e corporale~Vita, non altra, 431 8, 23| Ove il popol de' topi era caduto~Sgombro sarebbe per la man 432 4, 1 | Leggitori onorandi e leggitrici,~Cagionato v'avrà questa lettura.~E 433 7, 32| smorto nocchiero,~Che di Calabria per terrestre via~Nel suol 434 2, 46| altrui protezion men fera~Calamità su i topi avean rivolto.~ 435 8, 8 | farvisi altrui~Ostacolo al calar ne' regni bui.~ 436 8, 43| tartara e cinese,~Siriaca, caldaica, egiziana,~Mesogotica, sassone 437 4, 4 | volgo appella~Che nei più caldi e nei più freddi liti~Ignudi 438 7, 16| altra assurdo sia, nulla gli cale.~ 439 1, 17| chiare ancor dubbi e paure~E caligin si crea continuamente:~Pur 440 7, 42| abbassàr l'ale~E quella terra calpestàr che inghiotte~Puro e semplice 441 1, 23| Giulii e Pompei, mancan Cammilli~E Germanici e Pii, sotto 442 1, 36| per otto~Volumi o dieci camminar potesse;~E in fin, come 443 2, 20| marmorei lanzi,~Gente nemica al camminare innanzi.~ 444 5, 34| Potesse in parte lucida e campestre,~ celato restasse il lor 445 7, 27| Sol da presso e da lontano~Canali rifulgean, sopra misura~ 446 3, 10| E spente le lucerne e i candelieri~Vengon poi fuor la notte 447 6, 35| sete~Se fuor durasse, di cangiar periglio,~D'osare e di picchiar 448 5, 16| Che stil de' granchi era cangiare aspetto~Secondo i tempi, 449 4, 18| L'usanza con natura esser cangiata,~Così vien facilmente alle 450 7, 6 | Amico de' famelici, ed un cantico~Per nascita reale in foglio 451 5, 30| Guerra sonar canzoni e canzoncine~Che il popolo a cantar prendea 452 5, 30| Guerra sonar canzoni e canzoncine~Che il popolo 453 5, 8 | non l'assunto~Che i più capaci del real mantello~Proponessero 454 8, 3 | le morte genti:~Che non cape pur mezza in quella porta~ 455 3, 23| non pochi a lui venendo~Capi dell'armi e principi e baroni,~ 456 4, 12| de' suoi figli antica~E capital carnefice e nemica;~ 457 3, 21| raccorre,~E le gravi materie e capitali~Del reggimento in pubblico 458 6, 39| dimandò del nome~E quivi donde capitasse, e come.~ 459 6, 36| Subito da un balcon fe capolino~Un uom guardando, ma non 460 6, 27| il risospinse,~Talora il capovolse e nel gelato~Umor la coda 461 5, 12| render lustro al tuo real cappello,~Ma cinquecentomila che 462 7, 39| per le pendici~Pasce le capre al Sol quando più brilla,~ 463 6, 10| ho detto,~E d'esser ne' caratteri erudito~Fu, com'ei volle, 464 6, 4 | gente,~Che qual tigre dal carcer si disserra,~O da ramo si 465 6, 6 | statuto nomava o parlamento~In carcere dai lanzi era condotto,~ 466 8, 21| poche altre anime sante~Di cari amici suoi testè distrutti:~ 467 8, 19| orrore~Visto avete in sua carne ed in suoi panni~Federico 468 4, 12| suoi figli antica~E capital carnefice e nemica;~ 469 2, 3 | Solo ancor per natura è carrozzevole.~ 470 2, 24| spargendo,~Oste impudico o carrozzier. Si tinge~Ella ed imbianca, 471 8, 5 | pauroso e strano,~Discender Cassandrin dalle serene~Aure per forza 472 2, 24| suffragi, elezioni udendo,~Il casto lanzo, al par di verginella~ 473 4, 40| Crescer più d'una cattedra o lettura~Anco gli piacque 474 8, 31| orecchi avea di poi,~Onde cattivo cittadin chiamato~Era talor 475 5, 4 | più forte è con effetto,~Cause genealogiche allegando,~ 476 3, 14| tanti anni~I papiri ove cauta ella delira,~Scacciando 477 2, 3 | Sol per propria natura è cavalcante,~Come, per conseguenza ragionevole,~ 478 2, 3 | A piedi intendo dir, che cavalcare~Privilegio è dell'uomo, 479 8, 6 | discesa~Posesi di Topaia il cavaliere,~Salvo che non avea lucerna 480 7, 17| immenso,~Come fer poscia i cavalieri erranti~Delle amate lor 481 3, 43| O come ardita e fervida cavalla~Che di mano al cocchier 482 2, 2 | Sonar legami e scalpitar cavalle.~ 483 3, 2 | era per arte o per natura~Cavata sì che una capace riva~Al 484 7, 43| liscio e fra quell'ombre cave~Un monumento sepolcral parea:~ 485 3, 30| egli stesso e volontario cede,~La cui mole che invan passò 486 8, 35| Rapido sì che non cedeva al vento~Ver Topaia drizzàr 487 5, 37| tempo che l'ore mattutine~Cedono al mezzodì le vie del mondo,~ 488 4, 4 | disciolta~Dal Sol non caggia la celeste volta;~ 489 6, 39| ogni pasto avuto in corte.~Cenato ch'ebbe, il dimandò del 490 7, 30| tant'alto i vanni,~Che non ceneri pur ma sassolini~Non percotesser 491 3, 20| fera gente in mano,~Regii cenni attendea prigion sotterra,~ 492 5, 13| nova accade,~Tosto che un cenno tuo gli sarà mostro,~Il 493 4, 7 | misurare in pria,~U' son cent'anni un quanto all'effetto:~ 494 6, 14| stesso~Cresciuto insino a centomila appunto~Fu lo stuolo in 495 1, 30| altri offende~Lei che fra ceppi, assisa in su la sabbia,~ 496 8, 7 | abissi e più profondi.~Can Cerbero latrar non vi s'udia,~Sferze 497 5, 7 | che di lei fu distruttore~Cercan rimedio ancor l'altre corone,~ 498 8, 21| sermon volto~Narrò perchè a cercarli avesse tolto.~ 499 3, 16| saggio:~Chiudea sola una cerchia un regno intero,~Che per 500 3, 41| ad un gli altri parenti~Cerchiam di grado in grado insin


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