abban-cerch | cerco-empie | emulo-insta | insti-pahli | paia-rinvi | ripe-subit | succe-zuffa
grassetto = Testo principale
Canto, ottava grigio = Testo di commento
501 1, 6 | da tutti quattro i venti,~Cercò l'acqua e la terra, il monte
502 6, 34| fuor con cura e con fatica~Cercolla il topo stanco in ogni canto,~
503 8, 40| trame o di civili imprese.~Cercollo il conte orando ammorbidire,~
504 2, 20| Non fecer mai pastori o cerretani,~A sghembo, all'uso lor,
505 | certa
506 7, 47| Cervi, bufali, scimmie, orsi e
507 6, 1 | granchi il popol forte.~Cesar che vide e vinse, al mio
508 6, 35| la morte allato,~Che il Cesari chiamò mandar pel prete,~
509 2, 1 | lontano~Per boschi, per cespugli ed arboscelli~Molte fere
510 3, 18| de' topi alla cittade,~E cessato il picchiar le palme e il
511 1, 13| risvegliar, benchè lontani,~E chetamente andavan discorrendo~Con
512 3, 37| parte~Son da statuti che si chiaman carte.~
513 4, 12| quella opinione,~Se natura chiamar d'ogni pietate~E di qual
514 6, 8 | vincitor dargli perdono,~E re chiamarlo senza altro contratto,~Se
515 7, 33| entro vi giacque,~Atlantide chiamata, immensa terra~Di cui leggera
516 1, 38| tedesche ancor fu innamorato,~E chiamavale a sè con gran mercede:~Perchè,
517 1, 22| Nè Rubatocchi chiameria la madre~Il ranocchin per
518 6, 35| morte allato,~Che il Cesari chiamò mandar pel prete,~E sentendosi
519 6, 11| Ed era ben ragion, che chiaramente~Dovean veder che la superbia
520 1, 17| l'altro niente,~Ma nelle chiare ancor dubbi e paure~E caligin
521 3, 13| aurea antichità porre in chiarezza,~E riscossa di terra allo
522 3, 13| ciò non indarno al ciel si chiede.~
523 2, 29| venuta le ragioni e il fine,~Chiedendo qual destin, qual forza
524 6, 41| prepotente~Le due fughe narrò chinando il ciglio,~E le congiure,
525 8, 36| Topaia accanto al sasso~Chinàr Dedalo e il conte i vanni
526 4, 11| gli ami di cor come la pia~Chioccia fa del pulcin che ha sotto
527 7, 47| pappagalli,~Vipere e bacherozzi e chioccioline,~Forme affollate per gli
528 5, 10| Riponendoti il serto in su la chioma~Legittimo farà quel ch'è
529 4, 33| Fatti sopra vi fur comenti e chiose,~Alfin per pace aver dentro
530 8, 14| ricchezze e vestimenti,~Chiude le donne e i servi acciò
531 3, 16| popolo usò civile e saggio:~Chiudea sola una cerchia un regno
532 7, 12| chiunque gli occhi al sole~Chiudere, o rinnegar la coscienza,~
533 3, 5 | con arte a tutti quanti~Chiusa non sol ma rimanea celata,~
534 8, 30| potere occulto,~Trattar le ciance come cose sode~A genti di
535 | ciascuno
536 3, 35| aspetta,~Che un infinito cicalar di stato~Ode o presume udir,
537 8, 7 | quivi la via~Mena ai più ciechi abissi e più profondi.~Can
538 8, 33| Riposato si fu sotto quel cieco~Vel di nebbia che mai non
539 4, 15| Facoltà nostra a quelle cime il passo~Onde tosto inchinar
540 5, 29| oratori,~Leonidi, Temistocli e Cimoni,~Muzi Scevola, Fabi dittatori,~
541 7, 27| mano a mano.~Pagodi nella Cina, ed alla pura~Luce del Sol
542 6, 30| percotea,~Pungere al vivo e cincischiar parea.~
543 8, 43| persiana,~Etiopica, tartara e cinese,~Siriaca, caldaica, egiziana,~
544 5, 12| al tuo real cappello,~Ma cinquecentomila che ne' porti~De' ranocchi
545 8, 19| danni,~Ma col brando alla cinta e incoronato,~E con l'imago
546 5, 33| Aiace quel dì che di tenebre~Cinte da Giove fur le greche schiere,~
547 5, 43| campo~Rubatocchi restò come cipresso~Diritto, immoto, di cercar
548 1, 39| Con oro, nastri ed ogni circostanza,~Ch'a saldar della veste
549 8, 15| Da dottori gravissimi si cita,~D'ogni popol più rozzo
550 1, 38| Perchè, giusta l'autor sopra citato,~Non eran gli obelischi
551 3, 28| non sappia ad alcun segno,~Cittadi alternamente acquista e
552 5, 36| sembianti~Da Topaia movea la cittadina~Falange che di numero di
553 4, 42| esporre,~Stranie commodità far cittadine,~Nuovi teatri il popolo
554 4, 11| Che la città fu pria del cittadino.~
555 7, 36| L'umile roccia fu che la cittate~Copria de' topi, e quattro
556 2, 33| questo un topo, in quello una civetta,~In quell'altro un ranocchio
557 4, 7 | il conducon dal bosco a civiltade.~
558 2, 37| discoprir la regione e il clima~Dove i casi seguìr ch'io
559 7, 17| mosse a ricercar per quanti~Climi ha la terra e l'oceano immenso,~
560 3, 43| fervida cavalla~Che di mano al cocchier per gioco uscita,~A gran
561 5, 22| negl'imi precordii anche il codardo~Fere là dove certo il ferir
562 1, 1 | campo e le berrette~E le code topesche e le basette;~
563 5, 29| dittatori,~Deci, Aristidi, Codri e Scipioni,~E somiglianti
564 8, 18| han per l'appunto~L'anime colaggiù nell'altro mondo,~E tali
565 | colle
566 1, 33| Se ignaro delle rane, o collegato,~Se per error, se per volere
567 3, 6 | molto buona architettura,~Collegi senza fine ed ospedali~Vòti
568 2, 7 | Ma già dietro boschetti e collicelli~Antica e stanca in ciel
569 5, 37| Loco per praticelli e per colline~E per quiete amabile e giocondo.~
570 7, 35| statura.~Parean dall'alto collinette erranti~O sorgenti di mezzo
571 | collo
572 2, 33| quell'altro un ranocchio è collocato~Qui dentro un granchio,
573 2, 44| guerriero~Brancaforte il colloquio si disciolse:~E senza indugio
574 4, 24| E se colma d'angoscia e di paura~Del
575 6, 24| nembo in turbine convolto~Colmò le piagge d'arenose spume,~
576 3, 11| Magioni e scene e templi e colonnati~Allo splendor del giorno
577 | coloro
578 1, 40| coda di gigante,~La statua colossal di Lucerniere,~Antico topolin
579 6, 36| un sassolino,~Dievvi de' colpi a suo poter più d'uno.~Subito
580 6, 30| vento~Freddo, di punte e di coltella armato,~Che dovunque, spirando,
581 6, 19| opre e di voleri onesti,~Di comandare altrui sempre son vaghe,~
582 2, 26| occorrenza, e supplicando~Che comandasse quel che gli aggradia.~Era
583 5, 15| offender sembra i dominanti~Combatterà finchè sarà disfatto,~Tornando
584 2, 30| servar l'equilibrio han combattuto.~
585 4, 33| strane,~Fatti sopra vi fur comenti e chiose,~Alfin per pace
586 4, 25| schiatta~Ebbe forse d'allor cominciamento,~La qual raminga in su la
587 4, 41| industria a rifiorir la nazione~Cominciava con presto accrescimento.~
588 6, 18| Camminatorto~Di sì fatte commedie, e volentieri~Ai topi permettea
589 5, 23| Commendò Rodipan questo concorde~
590 7, 27| lietissimo e di gente,~Di commerci e di danze era frequente.~
591 6, 14| de' topi il governo era commesso~Dal re de' granchi, a Brancaforte
592 1, 20| campo stesso, e la fortuna~Commetter del ritorno, e dei presenti~
593 7, 48| al lor volo assai ne fur commiste,~Che d'ogni valle, o poggio,
594 4, 42| passeggeri esporre,~Stranie commodità far cittadine,~Nuovi teatri
595 4, 45| Nè dalle genti per pietà commosse~Qualche parte di lei fosse
596 1, 32| della cura~Gravato fu delle compagne genti,~Fece il campo afforzar,
597 4, 41| con presto accrescimento.~Compagnie di ricchissime persone~Cercar
598 7, 50| le sepolte~Genti di notte comparir son use,~E che dal giorno,
599 3, 17| Ma di più milioni aver compita~Color la quantità s'ha per
600 8, 42| fosse lingua dotta~Sperai compiuta ritrovar: ma vòto~Ritornommi
601 4, 10| tutto l'altro a quel piega e compone.~
602 2, 30| Sputò, mirossi intorno e si compose~Il General dell'incrostata
603 3, 21| Dentro le cose pria fosser composte.~
604 5, 5 | per danar s'acquisti,~Il compratore elegger si vedesse,~Che
605 1, 8 | Intempestivo e vano esser comprese,~Osò gridare a' suoi compagni
606 4, 39| il popol tutto~Leggere e computar per disciplina,~Stimando
607 5, 19| Anzi i dritti comuni e di natura~Perchè frode,
608 1, 29| fosser quante doti il ciel concede,~Se fosse Italia ancor per
609 2, 43| Rispose il General che concedeva~Tempo quindici dì, nè dal
610 4, 14| Come meglio alla fin l'è conceduto,~Le ragioni assegnando empie
611 8, 12| quasi infante~La morte a concepir non è bastante.~
612 5, 17| detti~Torceva a inopinabili concetti.~
613 4, 20| Riesce ancor qualunque uman concetto,~Ma i misteri e gli assurdi
614 4, 11| i mortali,~Per forza si conchiude in buon latino~Che la città
615 4, 43| messi, e nulla ancor si conchiudea,~Tanto che in fin dei principali
616 6, 42| E conchiudendo, siccom'era usato,~Raccontò
617 7, 16| Dissimulazione e mala fede,~E conchiuder la sua per modo tale~Ch'
618 2, 27| se non con tal precetto,~Conchiudesse con lor; d'ogni altro punto~
619 5, 29| Guerra tonar per tutte le concioni~Udito avreste tutti gli
620 5, 15| Questa presso che ostil conclusione~Ebbe del capitan l'orazione.~
621 5, 4 | quella sede~Che sia da lor concordemente eletto,~O partono essi re
622 2, 28| ottenne,~L'opere seguitàr concordi e pronte;~Trasse i cattivi
623 8, 2 | a torme~De' topi estinti concorrean le forme.~
624 4, 32| suo ritorno,~Interrotto il concorso ed acchetato~Il giulivo
625 4, 22| Perchè ingiusto saria che condannato~Fosse di sua natura a un
626 5, 17| dal cor, di Brancaforte~Condannava i trattati, e i chiari detti~
627 8, 42| Dietro le quali ho fino a qui condotta~La storia mia qui mancano,
628 2, 13| Distava ond'esse il corso avea condotte.~
629 6, 35| certo il fato~Intento il conducea là dove udrete.~Che vedendosi
630 7, 32| sopra tutti altero.~Non conduceva ancor l'ardita prora~Per
631 4, 7 | per quelle strade~Che il conducon dal bosco a civiltade.~
632 7, 4 | era solitario in villa~A condur vita libera e tranquilla.~
633 2, 13| giornate,~Dietro quelle condurre armi e bandiere;~E seguitando
634 5, 14| Se un accordo da lui si confermasse~Che con suddita plebe altri
635 4, 34| a' suoi paesi;~Ma lesse e confermò con la sua mano~Un ranocchio
636 4, 13| diciamo o bene o male;~E confessar che de' suoi fini è tolta~
637 2, 37| o d'altra parte,~Perchè, confesso il ver, mai non son giunto~
638 6, 39| vecchi,~Fette di lardo e confetture e torte,~Tutto di tal sapor
639 5, 31| Gente su del castel tutti i confini~Chiuder donde colei giù
640 2, 4 | qual notturno spirto erra e confonde~Il pastor che inseguirlo
641 4, 6 | Come propria e richiesta e conformata~Abbia al genere uman determinata.~
642 3, 23| armi e principi e baroni,~Confortandolo giano ed offerendo~Se pronti
643 7, 21| indotto~Avendol facilmente, e confortato~D'alcun de' cibi di che
644 8, 16| appoggiate a un bastoncello,~Confusi insiem l'ignobile e il gentile~
645 6, 17| man, parlando della lor congiura,~Mostraronsi ogni giorno,
646 6, 15| setta che andava e che venia~Congiurando a grand'agio per le strade,~
647 6, 16| verde era gradito,~Perchè di congiurar correa la moda,~E disegnar
648 6, 18| preso, or esser morto,~Gli congiurasser contro i lustri interi:~
649 5, 39| Conobber facilmente i principali~
650 1, 17| continuamente:~Pur manifesto si conosce in tutto~Che di seme tedesco
651 1, 42| E spegnere o turbar la conoscenza~Analisi, ragione e sperienza.~
652 8, 40| A conoscer si diede, e qual desire~
653 5, 28| Tor fama alla virtù sua conosciuta.~Visto il voler de' suoi,
654 2, 3 | è cavalcante,~Come, per conseguenza ragionevole,~Solo ancor
655 4, 17| fosse o no mostrato,~Le conseguenze lor non eran quelle~Che
656 8, 15| questo è quello universal consenso~Che in testimon della futura
657 4, 6 | Esser di quella par che si consenta~Da tutti noi, sì povera
658 3, 25| degno,~Ma perfetta bontà non consentia~Quel secolo infelice, ov'
659 4, 33| dentro e di fuore~A tutto consentir parve il migliore.~
660 3, 35| udir, loda o rigetta,~E si consiglia o consigliarsi crede,~E
661 3, 35| rigetta,~E si consiglia o consigliarsi crede,~E fa leggi o di farle
662 3, 15| natural soggiorno,~Là dove consistea massimamente~Il regno e
663 3, 19| saper l'intento~Degl'inimici consistesse il tutto,~E fosse senza
664 1, 24| nondimeno~Zama e Cartago consolar non sembra:~E notar nel
665 1, 31| con suoi motti par che si consoli,~La rimembranza del servir
666 7, 19| peregrino~Dedalo, acciò che consultarli intorno~A Topaia potesse
667 6, 2 | molti anni in questo avria consunto~Brancaforte che là tosto
668 4, 30| Primo fra' re de' topi, ma contando~Quei di Topaia ancor, s'
669 3, 34| che quasi emulo ardisce~Contender teco, e il general perdono,~
670 2, 45| riconobbe, che nel lor paese~Contezza ebbe di lor quando oratore~
671 8, 42| leggenda che in quella si contiene~Altrove in qual si fosse
672 1, 17| paure~E caligin si crea continuamente:~Pur manifesto si conosce
673 | Contra
674 2, 35| altro ancor non sia buon contrappeso,~O che, mangiate, ne divien
675 1, 20| imbruna,~Popol battuto da contrarii venti~Segue l'acuto grido
676 5, 24| Nè di fallar poi che il contrario usai.~
677 4, 34| Tornò nel campo ai rigidi contratti~Il conte con famigli e con
678 6, 8 | re chiamarlo senza altro contratto,~Se per dritto non era almen
679 4, 43| città con bianchi~Voti il convegno ricevuto avea,~E che di
680 4, 41| ond'è cagione~All'alme un convenevol reggimento,~D'industria
681 1, 10| e che dal monte~Di novo convenia mostrar la fronte.~
682 5, 14| Sarà, di quel tenor che si conviene.~E un patto fra' due re
683 7, 2 | Non vo d'anacronismo esser convinto.~Gli anni non so di Creta
684 6, 24| Gelato un nembo in turbine convolto~Colmò le piagge d'arenose
685 8, 24| Sfogar con un sonoro e convulsivo~Atto un prurito della parte
686 7, 14| che senza dubbio alcuno~Di Copernico il dogma approva ognuno,~
687 5, 36| varcata a piè fu la marina.~Coperto era sì lunge ogni sentiero~
688 4, 42| loco e merci pellegrine~In copia grande ai passeggeri esporre,~
689 7, 37| non si potria,~Scoprì la coppia della quale io canto~Un
690 3, 11| ignobili case e di taverne~Copre la nobilissima ruina,~Al
691 8, 37| in quelle bande,~L'altro coprì delle nemiche some~Tal che
692 5, 44| di gelida turba il suol copriva.~
693 7, 25| aspetto,~Ma la memoria ancor copron le zolle,~E vider campo
694 8, 4 | or gli ridisse, e fecegli coraggio,~E messol dentro al sempiterno
695 2, 39| invariabili, impietriti~Quanto il corallo ed il cristal di monte~Per
696 4, 37| e del privato~Fama è che cordialmente il re si desse.~Il qual
697 6, 40| Segno d'onor dal collo un cordoncino,~Che salvo egli a fatica
698 3, 24| fama ed immortale,~Timoleon corintio ed Andrea Doria,~In sul
699 5, 40| delle squadre il destro corno,~L'altro al poggio che innanzi
700 8, 18| Ma come vide quel funereo coro~Per poco non restò morto
701 8, 46| avete,~Al narrato dinanzi un corollario~Aggiungerò, se ancor legger
702 5, 7 | Cercan rimedio ancor l'altre corone,~E legittimo far quel mal
703 8, 13| Però questa caduca e corporale~Vita, non altra, e il breve
704 8, 9 | io,~Non si rappicca alle corporee some,~E ritornando dall'
705 2, 38| discrepanza~Dove che sia, là corre il granchio armato~E ritorna
706 6, 16| gradito,~Perchè di congiurar correa la moda,~E disegnar pericoli
707 1, 20| colui che nel rischio il pin corregge.~
708 7, 8 | lor poste ad effetto,~E correndo di poi molti paesi,~Molti
709 1, 44| insin che tutto il campo~Dal correr presto procacciò lo scampo.~
710 4, 46| quando gli parve, un suo corriero.~Avea quel capitan fra i
711 2, 24| flagella~Fango intorno e corrotte aure spargendo,~Oste impudico
712 6, 4 | E con sangue e terror corsa la terra~Aprìr le porte
713 6, 26| punto.~Più volte d'affogar corse periglio,~E levò supplicando
714 2, 26| Al proprio re per la più corta via~L'impensata occorrenza,
715 1, 43| quantunque~Ne' maneggi nutrito, e cortigiano;~Popolar per affetto, e
716 3, 31| quel dì che il nostro marte~Costantin, pari ai più nefandi esempi,~
717 5, 7 | giammai che da se stesso~Costituirsi un re gli sia concesso.~
718 3, 38| assomigliasse~Allo statuto o costituzione,~Com'oggi il nominiamo,
719 1, 18| Per lo scampo comun furon costrette:~Dura necessità, ch'uomini
720 7, 49| quel vel che vivendo le costringe~Sparir naturalmente al troppo
721 7, 13| non possa il nostro esser cotale~Non veggo: e se non pensa
722 1, 15| a quello onde ancor vola~Cotanta fama per le bocche umane,~
723 3, 22| braccio che dal mondo tolte~Cotante avea delle nemiche genti,~
724 8, 20| con le pupille errando~Di cotanti nessun raffigurando.~
725 6, 11| l'ignoranza altrui~Dove covar: che dal disprezzo, sgombra~
726 2, 27| regno o volontario o stretto~Creasse altro signor; nessun trattato~
727 7, 15| fianco~Segga signor della creata mole,~Nè con modo men lepido
728 5, 8 | ch'eletto a punto~Fosse il creato re questo nè quello,~Ma
729 4, 26| scettro impugnò, che d'auro crebbe~Nella cui punta il mondo
730 8, 12| delle terrene~Membra l'alme credè viver di fuore,~Ma palpitare
731 1, 35| più fosse maggiore;~Perchè credea che sopra tal misura~Stender
732 1, 19| granchio barbaro e nefando,~Nè credean ciò lontan lunga stagione,~
733 3, 45| talento.~Di questo, poi che la credenza eccede,~Interpongo l'altrui,
734 4, 19| guardasse,~Che un avvedersi di credenze stolte~Che per lungo portar
735 6, 37| facea del sassolin martello.~Crederete che fuor mettesse il gatto,~
736 4, 26| mondo era ritratto,~Perchè credeva allor del mondo intero~La
737 8, 11| se in lui fu lungamente~Creduta ritrovar questa dottrina,~
738 4, 5 | Menan, come fin qui furon creduti,~Ma per corruzion sì difettiva,~
739 7, 43| per avventura~Spettacoli creò fuor di natura.~
740 5, 38| mano~Con prestezza mirabile crescea~Tanto che tutto ricoprire
741 3, 20| attendea prigion sotterra,~Crescendo dell'ignoto e del lontano~
742 6, 14| co' suoi. Ma dallo stesso~Cresciuto insino a centomila appunto~
743 7, 2 | convinto.~Gli anni non so di Creta o di Minosse:~Il Niebuhr
744 4, 40| E fuvvi col civil, col criminale~Esposto il dritto costituzionale.~
745 6, 27| la coda e il dorso e il crin gli tinse,~E più volte a
746 1, 7 | Soavemente susurrando, e i crini~Fra gli orecchi molcendo
747 2, 39| Quanto il corallo ed il cristal di monte~Per durezza famosi
748 4, 24| assicura,~Fugge e per ogni crollo inorridisce,~Corruzion si
749 3, 29| abbietto,~Non infedel nè pio, crudo nè mite,~Non dell'iniquo
750 1, 29| ben che se strozzate in culla~Non fosser quante doti il
751 4, 27| pane,~Cose al governo delle culte genti,~Chi le sa ministrar,
752 8, 30| senno e virtù pregiato e culto~D'un vano perigliar la vana
753 8, 29| terrestre mole~Potea nel cupo, anche colà potria.~Ivi
754 1, 43| Poco d'oro, e d'onor molto curante,~E generoso, e della patria
755 8, 8 | Senza custode alcuno era l'entrata~Ed
756 2, 25| catene~Chiuder sotterra e custodir ben bene.~
757 6, 3 | arditi~I serragli sforzàr mal custoditi.~
758 2, 33| un granchio, e quivi una cutretta~L'uno animal con l'altro
759 1, 20| acuto grido onde sua legge~Dà colui che nel rischio il
760 5, 25| accolta,~Quanta sparsa è dagl'Indi agli Etiopi,~E potendo
761 | dallo
762 8, 43| gallese,~Finnica, serviana e dalmatina,~Valacca, provenzal, greca
763 5, 32| piacea, ma parve quello~Ai damerini della patria bello.~
764 5, 5 | indosso~O cosa tal che per danar s'acquisti,~Il compratore
765 6, 21| gli tenesse,~Rivolger quei danari ad altre vie,~E torsi quella
766 6, 35| sentendosi il conte esser dannato~D'ogni male a morir fuorchè
767 2, 31| monte,~O patir altro più dannoso e strano~Sospettavate, in
768 3, 10| poi fuor la notte alla lor danza.~Pur se luce colà si richiedea~
769 7, 27| gente,~Di commerci e di danze era frequente.~
770 5, 10| collegati ei noma~Che il daran prontamente a suo riguardo,~
771 6, 8 | pensieri,~Parve al re vincitor dargli perdono,~E re chiamarlo
772 5, 2 | giunto.~Tai che a poter ben darlo atti non sono,~T'hanno ai
773 5, 9 | del mio padrone un segno~Darti dell'amor suo forse più
774 7, 40| tal furor, con tai latrati~Davano e sparse rimbalzavan l'onde,~
775 | Davanti
776 2, 6 | già da qual nume o da qual dea~Topo o topessa o di simil
777 5, 29| Scevola, Fabi dittatori,~Deci, Aristidi, Codri e Scipioni,~
778 2, 26| trono~Sedea di nome tal decimonono.~
779 6, 18| saputa sua senza misteri,~Lui decretando or preso, or esser morto,~
780 4, 17| l'uom d'aver per ferme ha decretato,~E che per ferme avrà fin
781 7, 12| mentir non vuole,~Certo esser dee che dalla intelligenza~De'
782 4, 1 | avrete accolto~Ch'essere io deggia o menzognero o stolto,~
783 6, 15| nacque fra' topi una follia~Degna di riso più che di pietade,~
784 5, 1 | E perchè di sposar fosti degnato,~Colei che sola in vita
785 2, 23| di lui successor degno,~Deliberato avria sopra tal punto~Popolarmente,
786 5, 20| circa lo stato~Prender da sè deliberazione,~E che quel che da lei fosse
787 2, 13| fuggitive al suo parere,~Deliberossi, andando a gran giornate,~
788 3, 14| I papiri ove cauta ella delira,~Scacciando ognun, su i
789 7, 6 | antichi e di recenti:~I Delirii del gran Fiutaprofumi,~La
790 7, 20| avea.~Dedalo l'ammonì che denno i forti~Poco temere i vivi
791 5, 46| non riposò la mano~Finchè densato della notte il velo,~Cadde,
792 3, 40| Deputato a regnar fu Rodipane,~Genero
793 5, 3 | provveduto,~Spontaneamente al derelitto regno~S'adopran gli altri
794 2, 35| mantenervi salvo~Quinci col deretan quindi con l'alvo.~
795 5, 1 | Il qual certo sappiam che derivato~Da sorgente real ne' tuoi
796 3, 2 | il sito della terra io vi descriva,~Tutta con ammirabile struttura~
797 2, 7 | nondimen tutte copria,~E desiata al peregrin venia.~
798 3, 42| semenza~Sempre s'accoglie desioso all'ombra.~Qual pargoletto
799 8, 40| conoscer si diede, e qual desire~Il movesse a venir fece
800 4, 32| per obblio fatte sicure~Destava l'alme ai dubbi ed alle
801 2, 11| Tutti desti cantando erano i galli~Per
802 3, 37| fu per comando~Del popol destinata al lor governo:~Una di quelle
803 8, 12| selvaggio alcun di premii o pene~Destinate agli spenti ebbe sentore,~
804 5, 7 | rettificar l'intenzione~Destinato da lor novo signore~Dando
805 8, 25| pervenne insino al fondo.~I destini tremàr non forse rotte~Fosser
806 7, 48| l'eterna sorte~Lor seggio destinò dopo la morte.~
807 7, 32| Solitario pascea qualche destriero,~Errando al Sol tersissimo
808 5, 40| Appoggiàr delle squadre il destro corno,~L'altro al poggio
809 2, 20| estrani~Di doversi astener determinaro;~E legati così come di cani~
810 4, 6 | conformata~Abbia al genere uman determinata.~
811 5, 6 | voto~I popoli nessuno o ne' diademi,~Ch'essi non fer, ma Dio,
812 2, 17| per pratica imparato,~E i dialetti ancor di tutti quanti,~Tal
813 6, 4 | Vincitrice canaglia il cor vi dica.~
814 2, 37| non so punto~Se d'Europa dicesse o d'altra parte,~Perchè,
815 7, 3 | Fu del nostro l'età. Però dichiaro,~Lettori e leggitrici, anzi
816 4, 45| anzi divino~La corte il dichiarò di violino.~
817 | dieci
818 1, 9 | Non con tanta allegrezza i diecimila~Cui lor propria virtù d'
819 7, 51| Virgilio e tutti quei che diero~All'uman seme un eremo in
820 5, 42| pian, da tutto il monte~Diersi a fuggir le genti soricine.~
821 6, 36| uscio e tolto un sassolino,~Dievvi de' colpi a suo poter più
822 1, 30| lingua nè con man più si difende.~E chi maggior pietà mostra
823 3, 45| incontro allo straniero armato~Difese con sincero intendimento,~
824 4, 5 | creduti,~Ma per corruzion sì difettiva,~Da una perfetta civiltà
825 1, 19| piacque~Far; nè potean; ma differire a quando~In Topaia tornati,
826 4, 28| notar, che negli effetti~Differisce d'assai, benchè non paia,~
827 8, 25| per la notte~Perpetua si diffuse un suon giocondo,~Che di
828 2, 7 | Spargea luce manchevole e digiuna,~Nè manifeste l'ombre a
829 7, 45| smisurato~È il primo, e digradando a mano a mano~L'occhio s'
830 2, 15| andar per ogni vello,~E digrignando per paura i denti,~Vennero
831 3, 7 | corso~Prende l'aperto e dilettoso calle,~Se il guardo lieto
832 6, 2 | porte fur della lor tana~Con diligenza alla paura uguale.~E per
833 7, 30| di smodati pini~Sorgean diluvi inver gli eterni scanni~
834 2, 34| caso o pur da lui percosso~Dimagra sì che in alto si solleva,~
835 2, 35| tagliate a quei son porte~Che dimagrando scemo era di peso,~O le
836 8, 24| interna.~Però, del conte la dimanda udita~Non risero i passati
837 4, 47| per la forte~Loquela il dimandàr Boccaferrata.~Il qual venuto
838 2, 21| Dal qual veduto il conte e dimandato~Chi fosse, onde venuto,
839 2, 30| tutte quelle cose~Che tu dimandi, non sappiam niente,~Ma
840 6, 39| corte.~Cenato ch'ebbe, il dimandò del nome~E quivi donde capitasse,
841 4, 33| nel maggior consiglio la dimane~Per mandato del re l'affar
842 2, 5 | accidenti,~Parve l'augel che si dimena e stride,~Segno, gracchiando,
843 8, 27| poteva umile,~E in atto ancor dimesso e sbigottito,~Mutando al
844 5, 14| bene.~Ma troppo oggi saria diminuito~L'onor che fra' re tutti
845 1, 44| il signore~Suo ritornato, dimorò tra fanti,~E sotto tende,
846 1, 26| nessuna ad esempio esser dimostra~Di tant'odio potria come
847 3, 28| di tanto regno~Se minor dimostrando in ogni prova,~Par che mirar
848 7, 22| Palesemente dimostrò l'effetto~Che queste d'ali
849 3, 39| che degli antichi ho letto~Dintorno a ciò, raccor non si potria.~
850 5, 6 | diademi,~Ch'essi non fer, ma Dio, siccome è noto.~Anzi s'
851 1, 47| volle~Punto indugiarsi al dipartir: ma colto~Brevissimo sopor
852 8, 3 | dinanzi all'inamabil soglia~Dipartirsi convenne ai due viventi,~
853 7, 49| figure~Che la lanterna magica dipinge,~Così le menti assottigliate
854 5, 48| d'allor non fosti invan dipinta,~Nè con Teseo peristi o
855 2, 17| d'un viaggio,~Sendo per diplomatico educato,~Com'or si dice,
856 1, 25| molte acque potremmo ire a diporto,~E di più selve riscaldarci
857 4, 13| se ben v'abbia, e quale;~Diremmo ancor con ciascun'altra
858 7, 2 | di Minosse:~Il Niebuhr li diria se vivo fosse.~
859 6, 40| libiche sale, il peregrino.~Al dirimpetto l'altro gli sedea~Sur una
860 4, 10| quella~Forma di ragionar diritta e sana~Ch'a priori in iscola
861 5, 24| quale ogni scrittore è muto,~Dirovvi il parer mio da mal pensante~
862 7, 40| scogli intorno a lor sì dirupati,~E voragini tante e sì profonde~
863 2, 25| Poscia com'un che dal veder discaccia~Scandalo o mostro obbrobrioso
864 4, 34| gli atti~Il granchio, arti discare a' suoi paesi;~Ma lesse
865 6, 23| Com'esule e com'un ch'era discaro~Al re granchio, al baron
866 1, 26| Onde nessuna gloria in lor discende,~Sol perchè nostro fu, lieti
867 6, 41| narrò succintamente.~Poi discendendo ai sostenuti onori~Fecesi
868 5, 3 | succession sia manifesta~Per discendenza o regio altro statuto,~Nè
869 8, 5 | lamento pauroso e strano,~Discender Cassandrin dalle serene~
870 8, 7 | Tacito discendeva in compagnia~Di molte larve
871 2, 40| parole,~Soggiunse l'altro, e discendiamo ai fatti.~Da' topi il re
872 8, 22| giorno dal terrestre limo~Discendon topi al mondo degli eroi,~
873 8, 24| una sciocchezza insolita discerna,~Sfogar con un sonoro e
874 5, 41| all'instabil polverio~Si discernea de' granchi il popol duro,~
875 7, 48| Ben quivi discernean Dedalo e il conte~Queste
876 2, 22| E seguitò che s'altri il disciogliesse,~Mostrerebbe il mandato
877 2, 44| Brancaforte il colloquio si disciolse:~E senza indugio alcuno
878 7, 50| alcun che le umane alme disciolte~In un di questi inferni
879 4, 39| tutto~Leggere e computar per disciplina,~Stimando ciò, cred'io,
880 2, 9 | Ma pietà sopra tutto e disconforto~Moveagli, a ciascun passo
881 2, 2 | una~Casa d'agricoltor si discopria;~E di cani un latrar da
882 7, 33| Cartago nacque:~E già si discoprian di mano in mano~Fenicii
883 2, 37| rivoltar le antiche carte~A discoprir la regione e il clima~Dove
884 2, 10| e sperando alla funesta~Discordia delle stirpi e degl'imperi~
885 3, 36| pratiche, i maneggi,~Le discordie, il romor, le fazioni~Che
886 1, 13| lontani,~E chetamente andavan discorrendo~Con la coda in gran parte
887 2, 38| quando~Di novità s'accorge o discrepanza~Dove che sia, là corre il
888 2, 41| Aver con le ranocchie a lui disdetto~Per sempre sia. Le sorti
889 5, 15| vanti,~E che che avvenga, il disdicevol patto~Che tutti offender
890 6, 16| congiurar correa la moda,~E disegnar pericoli e sconquasso~Della
891 5, 2 | onori assunto.~Ma re fare o disfar, come ben sai,~Altro ch'
892 2, 31| Delle rane da noi fosse disfatta?~
893 4, 17| Ma false o vere, ma disformi o belle~Esser queste si
894 6, 26| E dai seguaci si trovò disgiunto.~Per la campagna un lago
895 3, 42| Mutando stato il pristino disgombra,~Di qualche pianta di real
896 6, 19| patria a morir presti;~E disgombro giammai nè dì nè notte~Non
897 6, 33| Grande era questo e bello a dismisura,~Con logge intorno intorno
898 3, 13| non dirò, ma di chi prezza~Disonesto tesor più che il mistero~
899 8, 29| Per lavar di sua gente il disonore~Dal general di nome Assaggiatore.~
900 7, 36| musei~Soglion l'ossa serbar disotterrate.~Riconosciuta ancor da'
901 7, 51| All'uman seme un eremo in disparte~Favoleggiasser seguitando
902 3, 28| fior d'Europa in Affrica disperde.~
903 4, 25| E la dispersion della sua schiatta~Ebbe
904 5, 42| falangi a fronte a fronte~Già dispiegate ed a pugnar vicine,~Quando
905 7, 45| quivi la sua bocca. E son disposti~Quei fori sì che de' maggiori
906 1, 45| Nessun per senno e per virtù disposto~Parve a ciò più del conte;
907 1, 28| stranier, ch'oggi presume~Lei dispregiar, come la sorte inchina,~
908 6, 11| altrui~Dove covar: che dal disprezzo, sgombra~Che fosse questa,
909 3, 37| alba ed alle squille, or disputando~Dello stato di fuori, or
910 6, 4 | qual tigre dal carcer si disserra,~O da ramo si scaglia atro
911 7, 16| aliena alla sua con impudente~Dissimulazione e mala fede,~E conchiuder
912 2, 13| seguitando lor, men d'una notte~Distava ond'esse il corso avea condotte.~
913 3, 16| intero,~Che per colonie distendea l'impero.~
914 5, 21| periglio~Espose e ragionò distesamente,~E trovar qualche via, qualche
915 1, 6 | laghi e le correnti,~Le distese campagne e l'oceano;~Nè
916 7, 39| Parve quella ch'eterna ivi distilla~Nebbia anzi notte, nella
917 2, 7 | questi e quelli~Dava, nè ben distinte ad una ad una;~Le stelle
918 5, 33| Nell'aperto splendor li distruggesse;~
919 8, 21| Di cari amici suoi testè distrutti:~A cui principalmente il
920 5, 7 | Al popol che di lei fu distruttore~Cercan rimedio ancor l'altre
921 6, 16| quanto a sè che pur col dito~Lanzi ei non toccheria nè
922 5, 29| Cimoni,~Muzi Scevola, Fabi dittatori,~Deci, Aristidi, Codri e
923 2, 1 | Deserto al topo in ver, ma le diurne~Cure sopian da presso e
924 3, 9 | Cotal, ma privo del diurno lume~Veduto avreste quel
925 6, 13| inganni, alle bugie,~Sfrontato divenendo e traditore,~Mal sicure
926 6, 24| Che seguirla impossibil divenia.~
927 6, 18| e fonte~Di queste trame divenisse il conte.~
928 7, 19| chiusi gli occhi al giorno~Diventa ogni mortal quasi indovino,~
929 1, 26| provàr dure vicende,~E prave diventàr per lungo affanno;~Ma nessuna
930 6, 26| Per la campagna un lago or divenuta~Notava o sdrucciolava a
931 2, 33| equilibrato,~In guisa tal che con diversi pesi~Fanno equilibrio insiem
932 3, 30| che invan passò l'usanza~Divide e perde infra più d'uno
933 4, 32| Immantinente poi che divulgato~Fu per fama in Topaia il
934 7, 7 | grammatica inoltre e il dizionario~Mostrogli della topica favella,~
935 7, 14| dubbio alcuno~Di Copernico il dogma approva ognuno,~
936 8, 11| perchè l'umana mente,~Quei dogmi ond'ella si nutrì bambina~
937 2, 18| padroni~Appreso non avean sì dolci detti,~Nè sapean ch'altra
938 1, 27| avvien perchè quantunque doma,~Serva, lacera segga in
939 5, 15| tutti offender sembra i dominanti~Combatterà finchè sarà disfatto,~
940 1, 31| sua verghetta, il corpo dondolando;~E con suoi motti par che
941 3, 31| pari ai più nefandi esempi,~Donò col nostro scettro ad altra
942 4, 35| A doppie paghe e più che doppi pranzi,~Benchè rato l'accordo
943 2, 42| di bisogno a lor natura~E doppia paga avran per ciascun giorno~
944 1, 2 | brilla~Del Sol d'autunno la dorata sfera,~Vedi un nugol di
945 6, 38| assai cortese~Introdusse in dorati appartamenti,~Parlando della
946 7, 5 | pellegrino~Che dall'alba dormia con gran sapore~Recò che
947 7, 6 | Atti dell'Accademia de' Dormienti,~L'Amico de' famelici, ed
948 3, 14| Razza a cagion di cui mi dorrebb'anco~Se boia e forche ci
949 2, 7 | la luna,~E su gli erbosi dorsi e i ramuscelli~Spargea luce
950 4, 40| ciaschedun liceo,~Con più dote che mai per avventura~Non
951 1, 29| culla~Non fosser quante doti il ciel concede,~Se fosse
952 8, 42| in qual si fosse lingua dotta~Sperai compiuta ritrovar:
953 6, 19| perchè le genti ancorchè dotte~E sagge e d'opre e di voleri
954 6, 6 | famiglia~Di parole eran dotti a maraviglia.~
955 8, 15| e con sapere immenso~Da dottori gravissimi si cita,~D'ogni
956 7, 8 | Di fisiche e meccaniche dottrine~Preso aveva in quegli ozi
957 7, 26| ancor che poi le stelle~Dovea stancar con la sua fama
958 5, 38| tutto ricoprire il piano~Dover fra poco e intenebrar parea,~
959 7, 11| Un desiderio di dovere, andando~Per tutto l'orbe,
960 2, 20| allor di quegli estrani~Di doversi astener determinaro;~E legati
961 1, 14| e non lasciato erede~Cui dovesser gli Dei la regia sede.~
962 8, 46| Mancamento imputar non mi dovete.~Se mai perfetto in qualche
963 6, 30| di coltella armato,~Che dovunque, spirando, il percotea,~
964 3, 32| bruno.~Nè facilmente a chi dovuto il regno~Dell'odio sia giudicherebbe
965 7, 7 | altro libro necessario~A drittamente esercitarsi in quella,~Che
966 7, 38| su l'argentea luna.~E là drizzando il vol nell'aria pura~Che
967 7, 30| volanti peregrini~Possibile drizzar tant'alto i vanni,~Che non
968 8, 35| cedeva al vento~Ver Topaia drizzàr subito il volo,~Portando
969 7, 14| L'una, che poi che senza dubbio alcuno~Di Copernico il dogma
970 5, 32| Poi dubitato fu se al maggior nerbo~De'
971 1, 34| E giornali leggea più di dugento;~Al cui studio in sua patria
972 3, 19| senza frutto,~Nè trattar del durabil reggimento~Del regno aver
973 7, 46| generi di bruti~Son ricetti durabili ed eterni~Dell'anime che
974 8, 13| incogniti immortale~Dopo il fato durar crede il selvaggio~E lo
975 6, 35| fuorchè di sete~Se fuor durasse, di cangiar periglio,~D'
976 1, 26| fanno.~Molte genti provàr dure vicende,~E prave diventàr
977 2, 39| il cristal di monte~Per durezza famosi in tutti i liti:~
978 5, 45| pugnando sol contro infiniti~Durò finchè il veder non venne
979 7, 30| inver gli eterni scanni~Da eccelsissimi gioghi, alto d'intorno~A
980 4, 27| e viva Rodipane,~Tal ch'eccheggiando quell'alpestre volta~Carta
981 6, 16| con la coda.~Pure a futuri eccidi amaro invito~O ricevere
982 1, 35| bisogni universali~Politici, economici e morali.~
983 3, 8 | estrema schiena~Degli estremi edifizi il piè s'adima;~Pur siede
984 2, 17| viaggio,~Sendo per diplomatico educato,~Com'or si dice, aveva ogni
985 2, 10| stirpi e degl'imperi~Medicina efficace intera e presta~Dai giornalisti
986 8, 43| cinese,~Siriaca, caldaica, egiziana,~Mesogotica, sassone e gallese,~
987 3, 27| suoi di libertade acquista,~Egmont, Orange, a lor grandezza
988 7, 35| Maggiori assai degl'indici elefanti,~E di qual bestia enorme
989 5, 5 | s'acquisti,~Il compratore elegger si vedesse,~Che lei portare
990 8, 35| D'isole sparso il liquido elemento~Scoprian passando, e su
991 8, 25| non potente l'accigliato Eliso,~Udito il conte, a ritenere
992 8, 15| testimon della futura vita~Con eloquenza e con sapere immenso~Da
993 5, 9 | solo il difetto~Supplire ed emendar, ma vuole ancora~La maestà
994 6, 11| lor sopra ogni casa era eminente~Non altro avea che l'ignoranza
995 5, 40| Lochi angusti e boscosi ed eminenti~Tutti fero occupar dalle
996 2, 10| Dai giornalisti d'ambo gli emisferi,~Tanto andò, che la notte
997 7, 34| Ai lidi là di quell'altro emisfero~Che per l'artiche nevi e
998 4, 41| persone~Cercar da grandi spese emolumento,~D'orti, bagni, ginnasi
999 4, 14| conceduto,~Le ragioni assegnando empie le carte~O le orecchie talor
1000 7, 42| feral montagna~Che il mezzo empiea dell'arida campagna.~
1001 7, 47| affollate per gli aerei calli~Empiean del tetro loco ogni confine,~
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