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Giacomo Leopardi
Paralipomeni

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                                                    grassetto = Testo principale
     Canto, ottava                                  grigio = Testo di commento
1002 3, 34| incorono~Duca d'Alba che quasi emulo ardisce~Contender teco, 1003 7, 35| elefanti,~E di qual bestia enorme è di statura.~Parean dall' 1004 1, 40| era a vedere,~Con baffi enormi e coda di gigante,~La statua 1005 4, 39| maggior costrutto,~Che non d'Enrico quarto la gallina.~Quindi 1006 | entrambi 1007 2, 15| poco lontano~Un uliveto, entràr subito in quello,~E del 1008 6, 2 | alla paura uguale.~E per entrarvi lungamente vana~Stata ogni 1009 4, 35| non fosse,~E nella terra entrò, dietro e dinanzi~Schernito 1010 8, 36| spandeva il mattin sui monti eoi,~Quando di Topaia accanto 1011 2, 21| scherzi non sostien l'alta epopea.~ 1012 2, 33| L'uno animal con l'altro equilibrato,~In guisa tal che con diversi 1013 2, 7 | salia la luna,~E su gli erbosi dorsi e i ramuscelli~Spargea 1014 3, 11| D'Ercolano così sotto Resina,~Che d' 1015 7, 20| Orfeo, Teseo, la Psiche, Ercole, Enea,~Che vantàr poscia, 1016 5, 44| Sentì del braccio suo l'erculea possa.~A salvarla da quel 1017 4, 26| ch'ebbe~Servar esso e gli eredi eterno il patto,~Incoronato 1018 7, 51| che diero~All'uman seme un eremo in disparte~Favoleggiasser 1019 7, 43| monte il dosso nuvoloso ergea,~Nero assai più che per 1020 1, 47| sonnolento, scese,~E per l'erma campagna il cammin prese.~ 1021 5, 28| io, tra volgendo~Meno eroica la plebe avria voluta.~Per 1022 3, 26| salvo quest'uno~Sol degli eroici fatti alfin ricopre,~Del 1023 4, 29| Nella cronologia non poco errato~Potrebbe andar chi non ponesse 1024 1, 33| rane, o collegato,~Se per error, se per volere espresso;~ 1025 2, 29| Qual patto o lega, o qual errore alfine~Avesse ai topi sprovveduti 1026 1, 11| poggio, ed altri appiè dell'erta,~Convenner da più bande 1027 4, 30| Rodipan primo,~E il notin gli eruditi e i filotopi,~Fra i re de' 1028 6, 10| E d'esser ne' caratteri erudito~Fu, com'ei volle, al popolo 1029 5, 8 | gli avriano a bell'agio esaminati.~ 1030 8, 1 | alla terra~Riede la spoglia esanime ed immota;~Ma lo spirto 1031 3, 34| il general perdono,~Tutti escludendo, ai Batavi bandisce.~Nobile 1032 7, 50| Soglion le visioni essere escluse.~Vuole alcun che le umane 1033 3, 31| Costantin, pari ai più nefandi esempi,~Donò col nostro scettro 1034 7, 7 | necessario~A drittamente esercitarsi in quella,~Che con l'uso 1035 7, 10| Che l'avea per molti anni esercitato.~ 1036 4, 44| suo regno~Egli in punirlo esercitò l'ingegno.~ 1037 8, 13| non in parte alcuna~Gli esercizi mutati o la fortuna.~ 1038 4, 46| doppie paghe~Già da' topi esigean senza mistero~Ammessi senza 1039 1, 28| gran tempo, ed infelici esigli~L'altre sedi parer vide 1040 6, 22| quante bestie narrò poscia Esopo~Si condusse varcando or 1041 5, 16| temenza~D'altra più scandalosa esperienza.~ 1042 1, 12| foresta all'aria bruna:~D'espero dolce la serena imago~Vezzosamente 1043 7, 9 | E sommamente divenuto esperto~Della storia che detta è 1044 1, 10| udiro il grido~Del buono esplorator, cui le marine~Caverne rimuggìr 1045 6, 3 | sollevando~Sedean lassù nell'alto esploratori,~Visto il popolo attorno 1046 4, 42| copia grande ai passeggeri esporre,~Stranie commodità far cittadine,~ 1047 4, 33| l'affar propose.~Parver l'esposte leggi inique e strane,~Fatti 1048 4, 40| col civil, col criminale~Esposto il dritto costituzionale.~ 1049 6, 42| Raccolte avea autentiche ed espresse,~E l'ospite pregò che avesse 1050 | esse 1051 7, 16| dell'umana mente~L'arcana essenza a ricercar procede,~La question 1052 7, 46| Quivi però da tutti i lidi esterni~Venian radendo l'aria intenti 1053 7, 11| l'orbe, a qualche segno esterno,~Come il nostro scopriro 1054 5, 43| di cercar suo scampo~Non estimando a cittadin concesso~Dopo 1055 4, 30| Topaia ancor, s'io bene estimo,~Fu quarto Rodipan. Questo 1056 8, 24| Non è l'estinto un animal risivo,~Anzi negata 1057 3, 40| Mancàr, fuggendo a regioni estrane~Sotto il genero Enea convenner 1058 5, 19| può con sicura~Mente ogni estrania o patria monarchia,~Che 1059 1, 24| studio nel Trasimeno~Estranio peregrin lava le membra,~ 1060 3, 8 | Tien sì che a cerchio con l'estrema schiena~Degli estremi edifizi 1061 5, 47| Come per lieto avvenimento esulta~Lo spirto mio: da sprezzar 1062 4, 13| ancor con ciascun'altra etade~Che il cittadin fu pria 1063 3, 3 | la strada ove compagna~L'eterea luce al viator non viene,~ 1064 8, 38| braccia stese~Cor gli giurava eternamente grato.~Quei l'abbracciò 1065 3, 11| membra afflitte e pur di fama eterne,~Magioni e scene e templi 1066 5, 25| sparsa è dagl'Indi agli Etiopi,~E potendo pensar che dopo 1067 8, 43| Arabica, rabbinica, persiana,~Etiopica, tartara e cinese,~Siriaca, 1068 7, 43| par da presso a montagna etnea,~Tornito e liscio e fra 1069 6, 26| E levò supplicando all'etra il ciglio.~ 1070 2, 5 | gracchiando, di felici eventi~Arrecar da Minerva, al cui 1071 8, 38| alle onorate imprese~Fausto evento pregando e fortunato~L'ospite 1072 3, 6 | Dentro palagi e fabbriche reali~Sorgean di molto buona 1073 5, 29| e Cimoni,~Muzi Scevola, Fabi dittatori,~Deci, Aristidi, 1074 8, 17| mirar fanno paura,~Con le facce allungate e sonnolenti~E 1075 3, 10| nei panieri~Fare ogni lor faccenda han per usanza,~E spente 1076 4, 2 | opre, l'ingegno,~E l'infime faccende e le sovrane,~Quasi ieri 1077 6, 9 | Inviogli il baron Camminatorto~Faccendier grande e gran raggiratore~ 1078 8, 5 | Parlando, spegne per tremar la face.~ 1079 8, 34| accompagnando~Il rombo che color facean volando.~ 1080 8, 34| infinito~Ocean le volubili facelle,~Leggermente quel mar che 1081 | facendo 1082 | Facesse 1083 4, 1 | son degli uomini i giudici~Facili per usanza e per natura,~ 1084 4, 15| oso dir, portò ciascuna~Facoltà nostra a quelle cime il 1085 1, 3 | ferir guidava in volto,~Da Faenza, onde pria videro il panno~ 1086 5, 36| Topaia movea la cittadina~Falange che di numero di fanti~A 1087 5, 42| Eran le due falangi a fronte a fronte~Già dispiegate 1088 1, 37| ricondurre in vita,~Contro il fallace oraziano canto,~A studio, 1089 5, 24| così m'accadde mai,~ di fallar poi che il contrario usai.~ 1090 4, 23| fortuna~Per lor proprio fallir caddero in fondo,~E infelici 1091 7, 6 | de' Dormienti,~L'Amico de' famelici, ed un cantico~Per nascita 1092 4, 34| rigidi contratti~Il conte con famigli e con arnesi,~E l'accordo 1093 2, 39| cristal di monte~Per durezza famosi in tutti i liti:~Questo 1094 1, 41| E natura lodò che il suo famoso~Poter mostri quaggiù formando 1095 1, 29| Sentono, ogni lor patria esser fanciulla~Verso colei ch'ogni grandezza 1096 4, 19| portar l'alma contrasse~E del fanciullo racquistar con molte~Cure 1097 | farà 1098 2, 42| giorno~Da voi, finchè tra voi faran soggiorno.~ 1099 1, 6 | vide altro stranier, se non farfalle~E molte vespe errar giù 1100 5, 20| che da lei fosse ordinato~Faria come per propria elezione,~ 1101 8, 9 | obblio,~Sanno ben che rizzar farian le chiome;~E fuggiti da 1102 | farle 1103 8, 8 | naturalmente,~Onde non è ragion farvisi altrui~Ostacolo al calar 1104 3, 30| riuscir si vede,~Anzi il gran fascio che sue forze avanza~Gitta 1105 8, 20| amica~Riconoscesse alle fattezze conte,~Gran tempo andò con 1106 7, 7 | schiavone era sorella.~Indi fattol sedere, anch'ei s'assise,~ 1107 4, 6 | più dell'uom che principal fattura~Esser di quella par che 1108 7, 32| ancor l'ardita prora~Per le fauci scillee smorto nocchiero,~ 1109 8, 38| conte alle onorate imprese~Fausto evento pregando e fortunato~ 1110 2, 17| selvaggio~Dei granchi il favellar, non fu celato~Al conte, 1111 3, 9 | Veduto avreste quel di ch'io favello,~Del polito macigno in sul 1112 7, 51| seme un eremo in disparte~Favoleggiasser seguitando Omero,~E lo stil 1113 4, 38| Meglio d'ogni altro, favor dono,~Fuor ch'esser franca, 1114 2, 45| amorevole studio e il gran favore~Che prestava ai ranocchi 1115 3, 36| discordie, il romor, le fazioni~Che soglion accader quando 1116 5, 44| quella spada, e scricchiolar fea l'ossa,~E troncava le branche 1117 8, 4 | avventura,~Ch'or gli ridisse, e fecegli coraggio,~E messol dentro 1118 2, 20| animal feroce o raro~Non fecer mai pastori o cerretani,~ 1119 6, 41| discendendo ai sostenuti onori~Fecesi a ragionar della sua gente,~ 1120 7, 51| mortal genere in vero~Più feconda che l'uom la maggior parte.~ 1121 1, 32| Perchè topi a nutrir tutto è fecondo.~ 1122 8, 19| sua carne ed in suoi panni~Federico secondo imperatore~In Palermo 1123 2, 5 | Segno, gracchiando, di felici eventi~Arrecar da Minerva, 1124 7, 34| pien così com'ora~Dritto fendendo l'oceano intero.~Di lei 1125 5, 44| Spezzavala cadendo ogni fendente~Di quella spada, e scricchiolar 1126 7, 33| discoprian di mano in mano~Fenicii legni qua e per l'acque.~ 1127 7, 42| Levando gli occhi alla feral montagna~Che il mezzo empiea 1128 4, 9 | Resta che il viver zotico e ferino~Corruzion si creda e non 1129 5, 45| E di punte acerbissime feriti~E laceri in più parti il 1130 8, 36| valicàr gran tratto~Di terra ferma ed altro mar di poi,~E così 1131 2, 43| acconsentire a tanto,~E che tregua fermar si richiedeva~Per poter 1132 7, 15| Non però fermi e persuasi manco~Sono i 1133 1, 5 | dalla stanchezza è la paura,~Fermossi; e di spiar vago per uso,~ 1134 5, 40| boscosi ed eminenti~Tutti fero occupar dalle lor genti.~ 1135 2, 20| cani~O di qualche animal feroce o raro~Non fecer mai pastori 1136 3, 25| infelice, ov'ebbe regno~Ferocia con arcano avvolgimento,~ 1137 2, 18| ragioni~A molcer cominciò quei ferrei petti,~Che da compagni mai 1138 3, 43| O come ardita e fervida cavalla~Che di mano al cocchier 1139 1, 3 | raccolto;~Cui precedeva in fervide, volanti~Rote il Colli, 1140 4, 31| Non era il festeggiar finito ancora~Quando giunse 1141 7, 31| già, come al presente, era festiva~La veneta pianura e la lombarda,~ 1142 7, 41| scacciava uno spavento~Ed un fetor che dalla nebbia uscia.~ 1143 6, 39| parmegian, ma di quei vecchi,~Fette di lardo e confetture e 1144 7, 29| nevosa schiena~Solcavan fiamme ed infocata arena.~ 1145 1, 4 | O come dianzi la fiamminga gente,~Che Napoli infelice 1146 8, 5 | appresso il volgo han di Fiano~In una grotta ove sonar 1147 8, 2 | Attonito a mirar lunga fiata~La novità dell'infernal 1148 1, 7 | verso il campo i vespertini~Fiati venian movendo i rami e 1149 1, 3 | infinito affanno,~Prima il fiato in Ancona ebbe raccolto;~ 1150 6, 39| Fatto questo, di noci e fichi secchi~Un pasto gli arrecò 1151 3, 43| negate alla sua vita,~Ed alla fida gabbia ove soggiorna~Dagli 1152 4, 41| E già per la fidanza ond'è cagione~All'alme un 1153 5, 35| scorza~Brancaforte co' suoi fidi soldati,~Per quel voler 1154 1, 10| aggiungea, tranquillo e fido;~Che raccorsi e far alto, 1155 3, 4 | che dal Vesuvio intorno fiede,~Colà dove all'entrar subito 1156 1, 40| museo, l'archivio, e delle fiere~Il serbatoio, e l'orto delle 1157 1, 15| Ben di lui rimaneva una figliuola,~Leccamacine detta, a Rodipane~ 1158 4, 2 | Simili a queste nostre ho figurate.~ 1159 7, 49| spariscono al Sol quelle figure~Che la lanterna magica dipinge,~ 1160 8, 16| laggiù nel profondo immense file~Di seggi ove non può lima 1161 3, 32| superassi ognuno,~O secondo Filippo, austriaca pianta,~Di cui 1162 1, 16| Ma un tedesco filologo, di quelli~Che mostran che 1163 1, 43| altra parte, e da qualunque~Filosofale ipocrisia lontano,~E schietto 1164 1, 40| Lucerniere,~Antico topolin filosofante,~E dello stesso una pittura 1165 2, 10| entro la testa~Profondi filosofici pensieri,~E chiamando e 1166 1, 41| il conte assai pensoso,~Filosofo morale, e filotopo;~E natura 1167 4, 30| il notin gli eruditi e i filotopi,~Fra i re de' topi fu, non 1168 1, 41| pensoso,~Filosofo morale, e filotopo;~E natura lodò che il suo 1169 | finalmente 1170 6, 33| Dal lume il qual d'una finestra uscia~Ch'abitata ella fosse 1171 3, 8 | chiaro giorno,~E sfavillan finestre intorno intorno;~ 1172 7, 41| Queste cose, il cui volo ivi finia,~Che quel funereo padiglione 1173 8, 46| desio restate intanto,~E finiscasi qui l'ottavo canto.~ 1174 4, 31| Non era il festeggiar finito ancora~Quando giunse dal 1175 8, 43| Mesogotica, sassone e gallese,~Finnica, serviana e dalmatina,~Valacca, 1176 5, 48| ma dove sei tu? sognata o finta~Sempre? vera nessun giammai 1177 7, 2 | Mostran la fama aver narrato o finto.~Se la ragion de' tempi 1178 8, 28| rimaso,~Risponde con un suon fioco ed oscuro~A chi lo tenta 1179 7, 25| luogo eletto~Di poi, ch'anco fioriro, anco atterrolle~Il tempo, 1180 3, 27| braccio forte~Il primo duca di Firenze a morte.~ 1181 8, 7 | latrar non vi s'udia,~Sferze fischiar rettili iracondi,~Non 1182 7, 8 | quel nido avendo eletto,~Di fisiche e meccaniche dottrine~Preso 1183 2, 41| sempre sia. Le sorti a color fisse~Saran dal nostro, a cui 1184 7, 6 | recenti:~I Delirii del gran Fiutaprofumi,~La Trappola, tragedia in 1185 2, 24| Le orecchie tenerissime flagella~Fango intorno e corrotte 1186 7, 29| tosco ed all'Adria eran flagello;~Fumavan l'Alpi, e la nevosa 1187 6, 40| salvo egli a fatica avea dai flutti,~Dato dal morto re Mangiaprosciutti.~ 1188 1, 24| nostra onde fu pieno~Quel flutto, con piacer seco rimembra:~ 1189 1, 39| bellissima sembianza,~Legati a foggia varia, e sì squisita,~Con 1190 4, 20| entro il cervello~Vogliam foggiarci come a noi par bello.~ 1191 1, 35| quelle mura,~Che di due fogli al più fosse maggiore;~Perchè 1192 6, 9 | reggesse il regno, e ramo o foglia~Non si movesse in quel contro 1193 7, 6 | cantico~Per nascita reale in foglio atlantico.~ 1194 7, 15| ripeton ancor le antiche fole,~Che fan dell'esser nostro 1195 6, 15| Allor nacque fra' topi una follia~Degna di riso più che di 1196 4, 27| ella per tutto allegra e folta~Viva la carta e viva Rodipane,~ 1197 6, 17| muso e le basette~Nutrian folte e prolisse oltre misura,~ 1198 5, 46| più non potendo, ove più folti~Gl'inimici sentia, scagliò 1199 4, 42| d'un palagio a por le fondamenta.~ 1200 2, 39| Questo ci fa colonne e fondamenti~Della stabilità dell'altre 1201 4, 38| cura,~Sapendo che con altro fondamento~Prosperità di regni in piè 1202 3, 5 | Del loco ove Topaia era fondata,~La qual per quattro bocche 1203 3, 9 | polito macigno in sul cacume~Fondato solidissimo castello,~Ch' 1204 8, 7 | molte larve i sotterranei fondi.~Senza precipitar quivi 1205 3, 33| La più vivace ed intima fontana.~ 1206 4, 27| vin vecchio gittàr molte fontane,~Gridando ella per tutto 1207 6, 33| l'aria oscura~Piover due fonti con perenni suoni.~Vide 1208 6, 31| Sì che se alcun forame o s'alcun tetto~Non ritrovasse 1209 3, 14| mi dorrebb'anco~Se boia e forche ci venisser manco.~ 1210 6, 13| le liti,~Ed ir grassi i forensi ed infiniti.~ 1211 1, 12| stridula, ch'uscia~Di mezzo la foresta all'aria bruna:~D'espero 1212 7, 45| bocca. E son disposti~Quei fori sì che de' maggiori allato~ 1213 6, 39| gli arrecò di regal sorte,~Formaggio parmegian, ma di quei vecchi,~ 1214 1, 41| famoso~Poter mostri quaggiù formando il topo;~Di cui l'opre, 1215 7, 21| quello onde l'ordigno era formato,~Non degl'ingegni e non 1216 6, 1 | vinse, al mio parere,~Men formidabil fu di Brancaforte,~Al qual 1217 1, 4 | La via ricominciò ch'avea fornita,~ fermò prima il piè, 1218 4, 4 | E sol di tetto natural forniti,~Contenti son da poi che 1219 2, 14| onor proprio mosso,~Come fortezza per pudor s'acquista,~Fatto 1220 8, 38| Fausto evento pregando e fortunato~L'ospite e duce e consiglier 1221 5, 26| spargendo volontario al vento~La fragil carta, senza più far motto,~ 1222 4, 20| il vero~Esser potrebbe al fral nostro intelletto:~E mistero 1223 7, 13| certo s'estimar materia frale~Dalla retta ragion mi si 1224 7, 10| apprese,~E quinci de' più frali e de' più forti~Le più riposte 1225 7, 51| di questo per me non mi frammetto:~Però l'istoria a seguitar 1226 4, 38| favor dono,~Fuor ch'esser franca, l'è mestier dal trono.~ 1227 1, 4 | finalmente~Giunse invocata la francese aita;~Tale i topi al destin, 1228 1, 3 | videro il panno~Delle insegne francesi all'aria sciolto,~Mosso 1229 8, 37| granchio più ver che appresso i Franchi~Non paion delle donne i 1230 3, 38| o s'accostasse~A quel di Francia o d'altra nazione,~Con parlamenti 1231 3, 21| Della città con lui, di non frapporre~Più tempo, dar loco a 1232 5, 28| è muta.~Se vi paresser frasche, non intendo~Tor fama alla 1233 1, 16| Tedesco e il greco un furon fratelli,~Anzi un solo in principio, 1234 8, 14| defunto i suoi contenti,~Cani, frecce ed arnesi a qualsivoglia~ 1235 8, 12| fuore,~Ma palpitare ancor le fredde vene,~E in somma non morir 1236 4, 4 | nei più caldi e nei più freddi liti~Ignudi al sole, al 1237 5, 6 | non che vòto~Per popolari fremiti e per semi~D'ire o per non 1238 7, 27| commerci e di danze era frequente.~ 1239 7, 29| Fumavan gli Apennini allor frequenti~Come or fuman Vesuvio e 1240 2, 11| calli~Apparecchiava al la fresca aurora,~ potea molto star 1241 1, 40| dello stesso una pittura a fresco,~Pur di scalpello e di pennel 1242 3, 35| Topaia, e ritorno in fretta,~Dove accolto, o lettori, 1243 5, 23| intelletto e pur destre alle frodi;~Purchè, disse, nessun da 1244 4, 4 | nutriti,~Temon l'aure, le frondi, e che disciolta~Dal Sol 1245 6, 19| i giovinastri andando in frotte~Offrian per la patria 1246 5, 30| Lampeggiavan per tutte le fucine~Lancioni, armi del capo, 1247 6, 1 | co' suoi fanti~Agevole a fugar tre volte tanti.~ 1248 4, 24| mirando mai non s'assicura,~Fugge e per ogni crollo inorridisce,~ 1249 8, 30| vano perigliar la vana lode~Fuggia, vivendo a più potere occulto,~ 1250 1, 2 | Sanguinosi fuggian per ogni villa~I topi galoppando 1251 5, 42| selva al corso cor diè fine.~Fuggirian credo ancor, se i fuggitivi~ 1252 5, 43| Fuggiro al par del vento, al par 1253 8, 9 | rizzar farian le chiome;~E fuggiti da ognuno e maledetti~Sarian 1254 6, 32| gli appariva ed or parea fuggito.~Ma s'accorse egli ben passando 1255 6, 41| iniquo e prepotente~Le due fughe narrò chinando il ciglio,~ 1256 1, 42| Però mai sempre a cor fugli il perenne~Progresso del 1257 6, 25| rispondea,~E con tale un fulgor che tutto il loco~Parea 1258 3, 7 | varcato il dorso~Presso Fuligno, per la culta valle~Cui 1259 6, 25| svellea,~E tratto tratto il fulmine piombando~Vicine rupi e 1260 7, 29| allor frequenti~Come or fuman Vesuvio e Mongibello,~E 1261 5, 33| di servar Patroclo alla funebre~Cura fean battagliando ogni 1262 2, 10| chiamando e sperando alla funesta~Discordia delle stirpi e 1263 6, 35| dannato~D'ogni male a morir fuorchè di sete~Se fuor durasse, 1264 3, 15| dagli scaffali~Di questi furbi agevole è il ritorno,~Vincea 1265 6, 16| toccheria con la coda.~Pure a futuri eccidi amaro invito~O ricevere 1266 4, 40| dritto antegiustinianeo,~E fuvvi col civil, col criminale~ 1267 3, 43| alla sua vita,~Ed alla fida gabbia ove soggiorna~Dagli anni 1268 7, 33| Dall'altra parte aggiunto al gaditano~Era il lido ove poi Cartago 1269 5, 22| ancora al più vile esser gagliardo~Vera vendetta a far non 1270 8, 43| egiziana,~Mesogotica, sassone e gallese,~Finnica, serviana e dalmatina,~ 1271 2, 11| Tutti desti cantando erano i galli~Per le campagne, e gli augelletti 1272 4, 39| Che non d'Enrico quarto la gallina.~Quindi nella città fe da 1273 1, 2 | fuggian per ogni villa~I topi galoppando in su la sera,~Tal che veduto 1274 8, 23| dei nemici, e il brutto~Galoppar dell'esercito barbuto,~Addimandò 1275 7, 27| Presso al Gange ed all'Indo eccelse mura~ 1276 3, 32| ma d'odio e sdegno~Han gara i sommi di quel secol bruno.~ 1277 4, 47| Riverenza per granchio assai garbata:~Poi disse quel che riposato 1278 7, 31| Lario l'abbellia quel di Garda,~Nuda era e senza amenità 1279 6, 17| Pensosi in su i caffè, con le gazzette~Fra man, parlando della 1280 5, 44| branche e di mal viva~E di gelida turba il suol copriva.~ 1281 2, 24| Gelò sotto la crosta a tal favella,~ 1282 5, 4 | forte è con effetto,~Cause genealogiche allegando,~E per lo più 1283 5, 39| Però tempo ben parve ai generali~Di mostrar la virtù del 1284 7, 4 | condizione~Da quei che il generàr lasciato erede,~E noiato 1285 7, 46| inferni~Che ad altrettanti generi di bruti~Son ricetti durabili 1286 6, 41| dal principio il seme e i genitori~E l'esser suo narrò succintamente.~ 1287 7, 4 | albergo diede,~Fu di ricca e gentil condizione~Da quei che il 1288 6, 21| noia un giorno elesse,~E gentilmente e in forma di consiglio~ 1289 1, 38| levato,~Quando l'arti in Germania avean lor sede,~Ove il senso 1290 1, 16| principio, e che fu Roma~Germanica città, con molti e belli~ 1291 1, 23| Pompei, mancan Cammilli~E Germanici e Pii, sotto il cui nome~ 1292 3, 12| Certo se un suol germanico o britanno~Queste ruine 1293 3, 31| imperio gli effetti, e del germano.~ 1294 8, 37| con bacche e con silvestri ghiande.~Poscia Dedalo, avuta io 1295 7, 21| de' cibi di che il topo è ghiotto,~D'alucce armogli l'uno 1296 7, 33| che poi sommersa entro vi giacque,~Atlantide chiamata, immensa 1297 3, 23| e baroni,~Confortandolo giano ed offerendo~Se pronti a 1298 8, 43| tibetana,~Indostanica, pahli e giapponese,~Arabica, rabbinica, persiana,~ 1299 1, 40| Con baffi enormi e coda di gigante,~La statua colossal di Lucerniere,~ 1300 7, 35| Per ogni dove andar bestie giganti~O posar si vedean su la 1301 4, 41| emolumento,~D'orti, bagni, ginnasi a ciascun giorno~Vedevi 1302 2, 13| Deliberossi, andando a gran giornate,~Dietro quelle condurre 1303 8, 17| quelle usate farsi innanzi a Giotto,~O statua antica in qualche 1304 8, 41| che Assaggiatore~Con più giovani allato egli assalia,~Quei 1305 1, 32| notte; e poi di nutritura~Giovare ai corpi tremuli e languenti.~ 1306 6, 19| Al quale i giovinastri andando in frotte~Offrian 1307 1, 8 | effetto,~Quattro volte a girar per lo paese~Le pupille 1308 7, 44| Girava il monte più di cento miglia~ 1309 7, 44| miglia~E per tutto il suo giro alle radici~Eran bocche 1310 6, 21| consiglio~Costrinse il conte a girsene in esiglio.~ 1311 1, 45| de' granchi al Generale~Gisse oratore, e che per gli altri 1312 3, 30| fascio che sue forze avanza~Gitta egli stesso e volontario 1313 4, 27| con polta,~E vin vecchio gittàr molte fontane,~Gridando 1314 3, 32| dovuto il regno~Dell'odio sia giudicherebbe alcuno,~Se tu, portento 1315 5, 14| stabilito~Quale ambedue giudicherete bene.~Ma troppo oggi saria 1316 4, 20| uso, ogni pensiero~Assurdo giudichiam tosto in effetto,~ pensiam 1317 4, 1 | come son degli uomini i giudici~Facili per usanza e per 1318 3, 21| Giudicò Rubatocchi e i principali~ 1319 1, 23| Mancan Giulii e Pompei, mancan Cammilli~ 1320 4, 32| concorso ed acchetato~Il giulivo romor fu d'ogni intorno.~ 1321 2, 16| de' miseri e cattivi~Non giungeva il parlar, che con eterna~ 1322 8, 9 | ognuno e maledetti~Sarian per giunta da' parenti stretti.~ 1323 8, 38| le braccia stese~Cor gli giurava eternamente grato.~Quei 1324 5, 20| avendo osservar, poi che giurollo,~Lo statuto. E ciò detto, 1325 7, 23| vantar del padre Lana,~E il globo aerostatico ottien fede~ 1326 1, 41| cui l'opre, l'ingegno e il glorioso~Stato ammirava; e predicea 1327 1, 28| volta ritornò regina;~E del goffo stranier, ch'oggi presume~ 1328 3, 42| pargoletto che rimasto senza~La gonna che il sostiene e che l' 1329 8, 17| antica in qualche sepoltura~Gotica, come dice il volgo indotto,~ 1330 2, 16| Possanza il mondo a suo piacer governa.~ 1331 2, 5 | dimena e stride,~Segno, gracchiando, di felici eventi~Arrecar 1332 4, 31| allora~Soleano i sogni più gradir che il vero.~Sogni eran 1333 6, 16| Massime all'età verde era gradito,~Perchè di congiurar correa 1334 7, 7 | La grammatica inoltre e il dizionario~ 1335 5, 18| grande avria veduto~Da genti granchie ritener, che in quello~Entrar 1336 2, 18| sotto l'arnese~Di topo un granchiolin del lor paese.~ 1337 1, 7 | Granchi non vide già, granchiolini,~ d'armi ostili indizio 1338 3, 28| vi par degno,~Che redando grandezze antiche innova,~Non già 1339 3, 34| Dopo te quel grandissimo incorono~Duca d'Alba che 1340 6, 13| fede entrar le liti,~Ed ir grassi i forensi ed infiniti.~ 1341 5, 18| alcun riconosciuto~A poco gravar, ma che il castello~Con 1342 1, 32| Rubatocchi, poi che della cura~Gravato fu delle compagne genti,~ 1343 3, 21| il popolo raccorre,~E le gravi materie e capitali~Del reggimento 1344 8, 15| sapere immenso~Da dottori gravissimi si cita,~D'ogni popol più 1345 8, 43| dalmatina,~Valacca, provenzal, greca e latina,~ 1346 5, 33| tenebre~Cinte da Giove fur le greche schiere,~Che di servar Patroclo 1347 3, 36| soglion accader quando le greggi~Procedono a sì fatte elezioni,~ 1348 1, 9 | mirare~Crede suo scampo, gridàr, mare mare,~ 1349 1, 8 | vano esser comprese,~Osò gridare a' suoi compagni eroi:~Sì 1350 4, 20| nostro intelletto:~E mistero gridiam, perch'a mistero~Riesce 1351 6, 45| presso, e da lontano il grillo.~Qualche raro balen di sopra 1352 7, 39| Qual di passeri un groppo o di pernici~Che s'atterri 1353 5, 44| ancor che dura ancor che grossa.~Spezzavala cadendo ogni 1354 4, 35| Schernito per le vie con le più grosse~Beffe che immaginar sapea 1355 8, 25| di secolo in secolo alle grotte~Più remote pervenne insino 1356 6, 36| balcon fe capolino~Un uom guardando, ma non vide alcuno.~Troppo 1357 6, 23| avea caro,~Molte corti il guardàr con occhio torto.~Più d' 1358 4, 19| Altro non sia, se ben vi si guardasse,~Che un avvedersi di credenze 1359 2, 38| granchio ritornando,~In nostra guardia, aggiunse, è la costanza~ 1360 6, 4 | immantinente.~Il rubare, il guastar d'una nemica~Vincitrice 1361 6, 32| fatto più d'un miglio a guazzo,~Si ritrovò dinanzi ad un 1362 1, 39| biblioteca ch'ebbe, era guernita~Di libri di bellissima sembianza,~ 1363 2, 41| eletto~Sia novello signor. Guerre risse~Aver con le ranocchie 1364 2, 44| Così di Leccafondi e del guerriero~Brancaforte il colloquio 1365 1, 3 | Colli il Franco a ferir guidava in volto,~Da Faenza, onde 1366 6, 45| soffrillo.~Poscia a un letto il guidò ben preparato,~E da lui 1367 2, 35| sorte~Che può star su due gusci a un tempo steso,~E l'equilibrio 1368 1, 37| proprio vanto~Sola il buon gusto ricondurre in vita,~Contro 1369 7, 22| non ebbero il difetto~Ond'Icaro volando al mar diè nome:~ 1370 1, 16| mostran che il legnaggio e l'idioma~Tedesco e il greco un 1371 7, 9 | civil d'ogni animale,~Gl'idiomi di molti avea scoperto~Quale 1372 4, 2 | sovrane,~Quasi ieri o l'altr'ier fossero state,~Simili a 1373 4, 2 | faccende e le sovrane,~Quasi ieri o l'altr'ier fossero state,~ 1374 1, 30| abbia,~E di speme fra noi gl'ignari accende,~Prima il Giudeo 1375 2, 14| fosso~Tenuto quella gente ignava e trista;~Ma il conte sempre 1376 7, 29| Mongibello,~E di liquide pietre ignei torrenti~Al mar tosco ed 1377 8, 16| bastoncello,~Confusi insiem l'ignobile e il gentile~Come di mano 1378 3, 11| così sotto Resina,~Che d'ignobili case e di taverne~Copre 1379 8, 27| cor gentile~Per far dell'ignominia ov'era involta~La sua stirpe 1380 4, 30| Fu quarto Rodipan. Questo ignorando~Può la cronologia da sommo 1381 3, 20| sotterra,~Crescendo dell'ignoto e del lontano~L'ansia e 1382 | II 1383 | III 1384 7, 31| e rintronar s'udiva~Or l'illirica spiaggia ed or la sarda.~ 1385 4, 36| le notti,~Ch'ambo sovente illuminar con molta~Spesa fece il 1386 5, 47| non pur vera e salda,~Ma imaginata ancor, di te si scalda.~ 1387 2, 24| carrozzier. Si tinge~Ella ed imbianca, e in tutta si stringe.~ 1388 6, 44| qualche partito.~Già l'aere s'imbiancava in oriente~E di più stelle 1389 1, 20| quando del mar la vista imbruna,~Popol battuto da contrarii 1390 5, 22| ingiuria suole~Che negl'imi precordii anche il codardo~ 1391 3, 5 | E queste avrete immagini bastanti~Del loco ove Topaia 1392 7, 33| giacque,~Atlantide chiamata, immensa terra~Di cui leggera fama 1393 8, 16| Son laggiù nel profondo immense file~Di seggi ove non può 1394 6, 32| ben passando avanti~Che immobile era quello e stabilito,~ 1395 5, 43| restò come cipresso~Diritto, immoto, di cercar suo scampo~Non 1396 5, 27| breve ei si saria,~Da doppio impaccio sciolto in un sol tratto~ 1397 2, 17| Per istudio e per pratica imparato,~E i dialetti ancor di tutti 1398 7, 41| Pure ai nostri non fur d'impedimento~Queste cose, il cui volo 1399 2, 26| re per la più corta via~L'impensata occorrenza, e supplicando~ 1400 4, 15| Quella filosofia dico che impera~Nel secol nostro senza guerra 1401 6, 5 | sottoposta,~Brancaforte imperando, anzi nel vero~Quel ranocchin 1402 8, 19| suoi panni~Federico secondo imperatore~In Palermo giacer da secent' 1403 2, 10| Discordia delle stirpi e degl'imperi~Medicina efficace intera 1404 3, 31| insiem han del romano~Vero imperio gli effetti, e del germano.~ 1405 2, 39| fronte,~Sicuri, invariabili, impietriti~Quanto il corallo ed il 1406 1, 30| Indi l'odio implacato, indi la rabbia,~E l'ironico 1407 8, 22| Questa vita di qua niente importa.~ 1408 1, 2 | un nugol di mosche atro, importuno,~Il bel raggio del ciel 1409 6, 24| così la via,~Che seguirla impossibil divenia.~ 1410 5, 19| Pretta solenne autentica impostura~È cosa verso lor lecita 1411 6, 12| regno,~Crescer le usure, impoverir le genti,~Nascondersi dal 1412 5, 23| suo con molte lodi,~Morte imprecando a quelle bestie sorde~Dell' 1413 2, 22| concesse~Ch'a strigarlo imprendessero i sergenti,~E perchè legger 1414 2, 8 | dianzi, di fuggir costretto,~Impresse avea con zampe assai più 1415 3, 29| e non ardite,~Due prenci imprigionati in suo potere~ liberi 1416 5, 31| ogn'istante, e nella terra~Improvvisa portar tempesta e guerra.~ 1417 7, 16| Quasi aliena alla sua con impudente~Dissimulazione e mala fede,~ 1418 2, 24| corrotte aure spargendo,~Oste impudico o carrozzier. Si tinge~Ella 1419 5, 2 | buono~Per cui lo scettro ad impugnar sei giunto.~Tai che a poter 1420 4, 26| pel di gatto,~E lo scettro impugnò, che d'auro crebbe~Nella 1421 8, 28| con un profferir torbo ed impuro~Che fean mezzo le labbra 1422 8, 46| l'involontario~Mancamento imputar non mi dovete.~Se mai perfetto 1423 8, 3 | Ivi dinanzi all'inamabil soglia~Dipartirsi convenne 1424 7, 21| E inanimito ed all'impresa indotto~Avendol 1425 1, 26| il petto agli stranieri incende~Del nome italian, che di 1426 7, 29| tutta di vulcani ardenti,~E incenerita in questo lato e in quello.~ 1427 1, 11| Smarriti ancora, e con la mente incerta,~E dal corso spossati e 1428 3, 4 | un punto lontan d'un lume incerto~L'altra bocca onde poi riede 1429 4, 15| cime il passo~Onde tosto inchinar l'è forza al basso.~ 1430 4, 12| Sapessero insegnar, non inchinate~A questa più che a quella 1431 2, 1 | passate, e il corso all'oceano~Inchinavan pudiche e taciturne~Le stelle, 1432 7, 22| nome:~Di quelle, sia per incidenza detto,~Che venner men dal 1433 3, 24| con la memoria,~Fuor tre d'inclita fama ed immortale,~Timoleon 1434 8, 13| viaggio~In modi e luoghi incogniti immortale~Dopo il fato durar 1435 7, 1 | canto~Che il topo ancor l'incognito richiese~Del nome e dello 1436 8, 22| Ma gli convenne incominciar dal primo~Assalto che dai 1437 1, 11| corso spossati e semivivi;~E incominciàr tra loro a far consiglio~ 1438 1, 5 | il secondo~Già l'aria incominciava a farsi oscura,~Quando un 1439 6, 40| A dire incominciò, siccome Enea~Nelle libiche 1440 3, 45| con giuramento,~Trovo che incontro allo straniero armato~Difese 1441 3, 34| Dopo te quel grandissimo incorono~Duca d'Alba che quasi emulo 1442 3, 26| sua storia, ove nessuno~D'incorrotta virtude atto si scopre,~ 1443 2, 30| compose~Il General dell'incrostata gente;~E con montana gravità 1444 5, 21| conveniente~Spesse volte inculcò, quasi sapesse~Egli una 1445 3, 13| mercede,~Se pur ciò non indarno al ciel si chiede.~ 1446 4, 44| riserbo~Partir con Giove indegno avria creduto.~Se carta 1447 4, 2 | Agguaglian le antichissime indiane,~I costumi, il parlar, l' 1448 7, 35| verdura,~Maggiori assai degl'indici elefanti,~E di qual bestia 1449 2, 13| schiere,~Ver Topaia dove indirizzate~S'eran le fuggitive al suo 1450 7, 27| Presso al Gange ed all'Indo eccelse mura~E popoli appariano 1451 5, 24| qua son divenuto,~Che per indole prima io rette e sante~Le 1452 7, 32| Errando al Sol tersissimo che indora~Quel loco al mondo sopra 1453 5, 5 | Come orologio da portare indosso~O cosa tal che per danar 1454 8, 43| lingua sanscrita e tibetana,~Indostanica, pahli e giapponese,~Arabica, 1455 6, 3 | ritornar quelli di fuori,~Indovinàr quel ch'era, e fatti arditi~ 1456 7, 19| Diventa ogni mortal quasi indovino,~E qual che fosse pria, 1457 6, 20| ond'ei fu sempre specchio,~Inducevasi a dar, se non intero~Il 1458 2, 44| colloquio si disciolse:~E senza indugio alcuno il messaggero~De' 1459 7, 31| amenità nessuna~E per lave indurate orrida e bruna.~ 1460 1, 28| col mental suo lume~Italia inerme, e con la sua dottrina,~ 1461 8, 15| D'ogni mente infingarda e inerudita:~Il non poter nell'orba 1462 8, 12| rozzo del tutto e quasi infante~La morte a concepir non 1463 3, 29| generoso e non abbietto,~Non infedel pio, crudo mite,~Non 1464 4, 8 | nessun conveniente,~Che all'infelicità predestinato,~Non per suo 1465 8, 31| Infermo egli a giacer s'era trovato~ 1466 8, 32| Scritto portando delle valli inferne~Lo spavento negli atti e 1467 2, 5 | per l'ombre della notte infide,~Rischi cercando e insoliti 1468 4, 2 | l'opre, l'ingegno,~E l'infime faccende e le sovrane,~Quasi 1469 8, 15| più milenso,~D'ogni mente infingarda e inerudita:~Il non poter 1470 3, 17| Potete immaginar quale infinita~Turba albergò Topaia entro 1471 4, 45| Con perfetto rigor la pena inflitta,~ dalle genti per pietà 1472 7, 29| schiena~Solcavan fiamme ed infocata arena.~ 1473 2, 4 | maggio, che amor con vita infonde,~E il cuculo cantar s'udia 1474 1, 44| Gli amichevoli nodi avesse infranti:~E com'arse la guerra, appo 1475 3, 34| si debbe ed il tuo giogo infranto.~ 1476 6, 13| peggiore,~Ricorrere agl'inganni, alle bugie,~Sfrontato divenendo 1477 1, 45| gli altri tosto~D'ovviar s'ingegnasse a novo male,~Nessun per 1478 7, 21| ordigno era formato,~Non degl'ingegni e non dell'artifizio~Per 1479 3, 38| Se d'Inghilterra più s'assomigliasse~Allo 1480 2, 16| Voleangli ad ogni patto ingoiar vivi,~O gli avrian per lo 1481 6, 1 | inviolate schiere~Di Topaia ingombràr le quattro porte.~Non che 1482 1, 13| orrendo~Esercito di bruti ingordi e strani,~E partito cercando 1483 1, 31| ch'a una grandezza tale~L'inimicizia altrui segua immortale.~ 1484 4, 33| Parver l'esposte leggi inique e strane,~Fatti sopra vi 1485 1, 38| D'arti tedesche ancor fu innamorato,~E chiamavale a con gran 1486 5, 15| Tornando la città qual era innanti.~Questa presso che ostil 1487 3, 33| nominato ogni benigno volto~Innaspri ed ogni cor placido scoti,~ 1488 4, 18| Prodotta par da coscienza innata:~Che come suol con grande 1489 4, 8 | per suo vizio o colpa anzi innocente,~Per ordin primo e natural 1490 3, 28| redando grandezze antiche innova,~Non già virtudi, e che 1491 7, 7 | La grammatica inoltre e il dizionario~Mostrogli 1492 2, 31| fonte~Perder lo stato ed inondare il piano,~O venir manco, 1493 5, 17| i chiari detti~Torceva a inopinabili concetti.~ 1494 1, 32| afforzar, perchè sicura~Da inopinati assalti e da spaventi~Fosse 1495 4, 24| Fugge e per ogni crollo inorridisce,~Corruzion si creda e non 1496 4, 12| fatti e la ragione~Sapessero insegnar, non inchinate~A questa 1497 1, 3 | pria videro il panno~Delle insegne francesi all'aria sciolto,~ 1498 2, 4 | e confonde~Il pastor che inseguirlo anela invano,~ dura il 1499 7, 44| lombrici,~Alle pulci, agl'insetti onde ogni umore~Han pieno 1500 2, 5 | infide,~Rischi cercando e insoliti accidenti,~Parve l'augel 1501 5, 41| Già per mezzo all'instabil polverio~Si discernea de' 1502 8, 41| Più volte l'instancabile oratore~Or solo ed or con


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