abban-cerch | cerco-empie | emulo-insta | insti-pahli | paia-rinvi | ripe-subit | succe-zuffa
grassetto = Testo principale
Canto, ottava grigio = Testo di commento
2503 7, 42| posersi a seder su le dirotte~Ripe ove il piè non porse altro
2504 2, 8 | a piè, siccome ho detto,~Ripetea per la valle e per lo monte~
2505 5, 30| prendea diletto,~Guerra ripeter tutte le officine~Ciascuna
2506 4, 27| alpestre volta~Carta per tutto ripeteva e pane,~Cose al governo
2507 7, 15| men lepido o men franco~Si ripeton ancor le antiche fole,~Che
2508 2, 31| Che vuol dir questo? ripigliava il conte:~L'acque forse
2509 8, 14| sotterra con l'esangue spoglia~Ripon cibi e ricchezze e vestimenti,~
2510 5, 10| prontamente a suo riguardo,~Riponendoti il serto in su la chioma~
2511 2, 42| Il castello con l'altro riporrete,~S'altro v'ha di munito
2512 5, 46| raccolti,~Pugnando mai non riposò la mano~Finchè densato della
2513 3, 2 | ascosta~Nell'utero tenea come riposta.~
2514 7, 10| frali e de' più forti~Le più riposte qualitadi intese,~Un desiderio
2515 8, 26| per tener le non concesse~Risa sudando travagliar l'inferno,~
2516 1, 25| diporto,~E di più selve riscaldarci al foco,~Ed in più campi
2517 6, 38| Dalla mota egli stesso e riscaldollo.~
2518 3, 13| antichità porre in chiarezza,~E riscossa di terra allo straniero~
2519 8, 2 | il ritorno.~Ma Dedalo il riscosse, e rigirata~Ch'ebbero in
2520 1, 28| come la sorte inchina,~Rise gran tempo, ed infelici
2521 8, 24| conte la dimanda udita~Non risero i passati all'altra vita.~
2522 8, 24| Non è l'estinto un animal risivo,~Anzi negata gli è per legge
2523 4, 39| per molti dì~Non d'altro risonàr che d'a b c.~
2524 5, 9 | dunque avendo alla virtù rispetto,~Signor, che manifesta in
2525 1, 27| gloria dell'eterna Roma~Risplende sì, che tutte l'altre oscura;~
2526 5, 34| la virtù delle lor destre~Risplender manifesta ad ogni ciglio~
2527 8, 28| molti anni già muto rimaso,~Risponde con un suon fioco ed oscuro~
2528 6, 25| rimbombando~Ogni giogo, ogni valle rispondea,~E con tale un fulgor che
2529 2, 32| o due, ma con un branco~Rispondenti fra lor, più grandi e manco.~
2530 8, 28| del tacer l'abito antico~Risposer l'ombre a quel del mondo
2531 4, 46| poichè con involute e vaghe~Risposte ebbe gran tempo ascoso il
2532 2, 41| novello signor. Guerre nè risse~Aver con le ranocchie a
2533 6, 29| Già ristato era il nembo, ed alle oscure~
2534 1, 25| all'orto~Potremmo, andando, ristorarci un poco,~E tra via rimembrar
2535 1, 13| quasi temendo~I granchi risvegliar, benchè lontani,~E chetamente
2536 3, 6 | ogni natura.~Sopra un masso ritondo era il castello~Forte di
2537 8, 32| superne~Contrade i passi ritorceva il conte,~Scritto portando
2538 1, 28| bel costume~Un'altra volta ritornò regina;~E del goffo stranier,
2539 8, 42| compiuta ritrovar: ma vòto~Ritornommi il pensiero e contro il
2540 4, 26| Nella cui punta il mondo era ritratto,~Perchè credeva allor del
2541 3, 28| Nè loco d'ammirar vi si ritrova,~Se d'ammirar colui non
2542 8, 2 | montagna intorno,~La bocca ritrovàr là dove a torme~De' topi
2543 6, 31| forame o s'alcun tetto~Non ritrovasse a fuggir l'acqua e il gelo,~
2544 2, 28| General pervenne~Là 've lui ritrovato aveva il conte,~Perchè quivi
2545 5, 47| eccede,~O nota e chiara o ti ritrovi occulta,~Sempre si prostra:
2546 2, 26| per quanto investigando~Ritrovo, un della terza dinastia~
2547 2, 45| di lor quando oratore~Là ritrovossi, ed or da quelle intese~
2548 1, 6 | E ritto in su due piè, con gli occhi
2549 3, 30| possanza~Nessuno effetto riuscir si vede,~Anzi il gran fascio
2550 7, 26| adeguaro Argo e Micene,~Non le rivali due, d'onor sorelle,~Di
2551 8, 36| prima avevan fatto~La parte rivarcàr che abitiam noi.~Già di
2552 8, 29| E gli ordinàr che riveduto il sole~Di penetrar fra'
2553 6, 5 | l'alfabetico mistero~Gli rivelasse in parte i dì di posta,~
2554 4, 47| intromesso, fe, come di corte,~Riverenza per granchio assai garbata:~
2555 1, 11| piagge avea mostro e mille rivi;~Smarriti ancora, e con
2556 8, 34| Riviver parve al semivivo, uscito~
2557 6, 21| paghe intorno gli tenesse,~Rivolger quei danari ad altre vie,~
2558 2, 37| non son giunto~Per molto rivoltar le antiche carte~A discoprir
2559 2, 46| Calamità su i topi avean rivolto.~Poi dalle rane accommiatato,
2560 8, 9 | eterno obblio,~Sanno ben che rizzar farian le chiome;~E fuggiti
2561 3, 31| differenza insiem han del romano~Vero imperio gli effetti,
2562 1, 36| a poco indotto,~Anche al romanzo storico concesse~Albergar
2563 8, 34| quel suono accompagnando~Il rombo che color facean volando.~
2564 7, 24| dosso,~Su pe' terrazzi del romito ostello~Il novo carco in
2565 5, 41| Che quetamente e senza romorio~Nella sua gravità venia
2566 3, 7 | per la culta valle~Cui rompe il monte di Spoleto il corso~
2567 6, 45| silenzi l'una e l'altra fonte~Rompea da presso, e da lontano
2568 8, 26| Arrossito saria, se col rossore~Mostrasse il topo il vergognar,
2569 6, 28| pondo~Scamparo il conte dal rotare al fondo.~
2570 8, 25| destini tremàr non forse rotte~Fosser le leggi imposte
2571 2, 2 | silenzi ad or ad or s'udia,~E rovistar negli orti; e nelle stalle~
2572 1, 15| fama per le bocche umane,~Rubabriciole il bel, dalla cui sola~Morte
2573 6, 4 | ebber pieno immantinente.~Il rubare, il guastar d'una nemica~
2574 1, 7 | Era il ciel senza nubi, e rubiconda~La parte occidentale, e
2575 8, 28| Come un liuto rugginoso e duro~Che sia molti anni
2576 3, 11| taverne~Copre la nobilissima ruina,~Al tremolar di pallide
2577 3, 12| germanico o britanno~Queste ruine nostre ricoprisse,~Di faci
2578 6, 25| fulmine piombando~Vicine rupi e querce scoscendea~Con
2579 5, 42| soricine.~Come non so, ma nè ruscel nè fonte~Balza nè selva
2580 6, 28| correnti subite lontano~Ruzzolando fur tratti a gran furore~
2581 1, 30| fra ceppi, assisa in su la sabbia,~Con lingua nè con man più
2582 6, 19| le genti ancorchè dotte~E sagge e d'opre e di voleri onesti,~
2583 6, 27| spavento~Vince spesso de' saggi il sentimento.~
2584 5, 2 | fare o disfar, come ben sai,~Altro ch'a' re non si appartenne
2585 5, 47| prostra: e non pur vera e salda,~Ma imaginata ancor, di
2586 1, 39| ed ogni circostanza,~Ch'a saldar della veste la partita~Quattro
2587 6, 40| siccome Enea~Nelle libiche sale, il peregrino.~Al dirimpetto
2588 1, 16| fra' topi vigea la legge salica.~
2589 6, 31| senza ricetto~Dovesse, che salita a mezzo il cielo~Non era
2590 1, 9 | accrescea, di color che pria saliti~Onde il mar si scopria,
2591 3, 43| per gioco uscita,~A gran salti ritorna alla sua stalla,~
2592 7, 6 | Topaia innanzi l'uso de' salumi,~Gli Atti dell'Accademia
2593 1, 18| necessità, ch'uomini e fere~Per salute a servaggio sottomette,~
2594 3, 1 | sue schiere in Topaia a salvamento,~Dove per più d'un giorno
2595 5, 44| braccio suo l'erculea possa.~A salvarla da quel non fu possente~
2596 3, 41| trattamenti,~Al lor per aspra e sanguinosa via~Ricorre in armi a nova
2597 1, 2 | Sanguinosi fuggian per ogni villa~I
2598 8, 9 | ritornando dall'eterno obblio,~Sanno ben che rizzar farian le
2599 3, 26| fatti alfin ricopre,~Del cui santo splendor non è beato~Il
2600 2, 18| avean sì dolci detti,~Nè sapean ch'altra gente i propri
2601 4, 38| civiltà rivolse ogni sua cura,~Sapendo che con altro fondamento~
2602 4, 12| qual s'è cortese affezione~Sapesser priva, e de' suoi figli
2603 4, 12| che i fatti e la ragione~Sapessero insegnar, non inchinate~
2604 6, 39| confetture e torte,~Tutto di tal sapor che paglia e stecchi~Parve
2605 7, 5 | dall'alba dormia con gran sapore~Recò che molto innanzi era
2606 3, 28| prova,~Par che mirar non sappia ad alcun segno,~Cittadi
2607 6, 18| questo conforto,~Che con saputa sua senza misteri,~Lui decretando
2608 7, 31| illirica spiaggia ed or la sarda.~Nè già, come al presente,
2609 8, 9 | fuggiti da ognuno e maledetti~Sarian per giunta da' parenti stretti.~
2610 6, 37| distesa~Zampa facea del sassolin martello.~Crederete che
2611 7, 30| vanni,~Che non ceneri pur ma sassolini~Non percotesser lor le membra
2612 6, 36| tratto all'uscio e tolto un sassolino,~Dievvi de' colpi a suo
2613 8, 43| caldaica, egiziana,~Mesogotica, sassone e gallese,~Finnica, serviana
2614 3, 27| s'appresenti~Maurizio di Sassonia alla tua vista,~Che con
2615 3, 32| austriaca pianta,~Di cui Satan maestro ancor si vanta.~
2616 4, 3 | avete letto,~Quel che i savi han trovato ultimamente~
2617 2, 46| E che d'oro giammai sazio non era,~Nè si dava al re
2618 8, 27| in atto ancor dimesso e sbigottito,~Mutando al dimandar figura
2619 3, 14| papiri ove cauta ella delira,~Scacciando ognun, su i mercenari scanni;~
2620 7, 41| alcuna via.~Ma gli augelli scacciava uno spavento~Ed un fetor
2621 3, 15| Tornando ai topi, a cui dagli scaffali~Di questi furbi agevole
2622 6, 4 | si disserra,~O da ramo si scaglia atro serpente,~Precipitaron
2623 5, 46| folti~Gl'inimici sentia, scagliò lontano.~Storpiati e pesti
2624 5, 47| imaginata ancor, di te si scalda.~
2625 1, 40| pittura a fresco,~Pur di scalpello e di pennel tedesco.~
2626 2, 2 | nelle stalle~Sonar legami e scalpitar cavalle.~
2627 6, 28| membra il picciol pondo~Scamparo il conte dal rotare al fondo.~
2628 2, 25| che dal veder discaccia~Scandalo o mostro obbrobrioso e novo,~
2629 5, 16| avea temenza~D'altra più scandalosa esperienza.~
2630 8, 16| seggi ove non può lima o scarpello,~Seggono i morti in ciaschedun
2631 5, 22| far non di parole.~Guerra scelta da tutti e risoluto~Fu da
2632 3, 31| far di gran cose età di scempi~Apprese da quel dì che il
2633 3, 11| tremolar di pallide lucerne~Scende a veder la gente pellegrina~
2634 4, 21| Or, leggitori miei, scendendo al punto~Al qual per lunga
2635 8, 31| ebbero i suoi,~Ed a congiure sceniche invitato~Chiusi sempre gli
2636 1, 47| Lasciando tutto, e sonnolento, scese,~E per l'erma campagna il
2637 8, 22| ebbero i suoi,~Novo agli scesi anzi quel tempo all'imo~
2638 2, 15| bocca colto un ramicello,~E sceso ciaschedun con esso al piano,~
2639 5, 29| Temistocli e Cimoni,~Muzi Scevola, Fabi dittatori,~Deci, Aristidi,
2640 5, 32| nella città con buon riserbo~Schernir, chiuse le porte, il lor
2641 1, 4 | Che Napoli infelice avea schernita,~Viste l'armi d'Olanda,
2642 4, 35| entrò, dietro e dinanzi~Schernito per le vie con le più grosse~
2643 2, 21| mestier non gli facea,~Ma scherzi non sostien l'alta epopea.~
2644 5, 46| ne restaron molti,~Altri schiacciati insucidaro il piano.~Poscia
2645 6, 25| vento con furor precipitando~Schiantava i rami e gli arbori svellea,~
2646 7, 7 | alquanto vario~Alle lingue schiavone era sorella.~Indi fattol
2647 8, 20| conte~Oso fu di mirar la schiera antica~Negli occhi mezzo
2648 1, 43| Filosofale ipocrisia lontano,~E schietto in somma e veritier, quantunque~
2649 8, 30| sotto non superbo tetto~Schifando del servaggio il grave aspetto.~
2650 3, 3 | sonora, onde a grand'arte~Schiuso è il monte dall'una all'
2651 7, 32| ardita prora~Per le fauci scillee smorto nocchiero,~Che di
2652 7, 47| Cervi, bufali, scimmie, orsi e cavalli,~Ostriche,
2653 6, 12| dal Sol qualunque ingegno,~Sciocchi o ribaldi conosciuti e chiari~
2654 8, 40| canuto~Per visionario e sciocco esser tenuto.~
2655 2, 28| i cattivi di sotterra e sciolse,~E sciolto il conte in sua
2656 7, 18| Ignude, io dico da quei corpi sciolte~Che quassù per velami aveano
2657 5, 29| Deci, Aristidi, Codri e Scipioni,~E somiglianti eroi de'
2658 7, 40| sorgea con tali sponde,~E scogli intorno a lor sì dirupati,~
2659 7, 14| Mostran quant'altra mai quasi scolpito:~L'una, che poi che senza
2660 5, 11| dal tuo voler t'avvinse,~Sconcio a dir vero e tal che quasi
2661 1, 46| D'ogni difesa, andar fra sconoscenti~D'ogni modo e ragion dell'
2662 6, 16| moda,~E disegnar pericoli e sconquasso~Della città serviva lor
2663 7, 9 | Gl'idiomi di molti avea scoperto~Quale ascoltando intentamente
2664 6, 22| occhi intenti sempre ad uno scopo~D'augumentar come si dice
2665 1, 15| dalla cui sola~Morte il foco scoppiò fra topi e rane:~Tutto ciò
2666 3, 26| incorrotta virtude atto si scopre,~Cagion che sopra ogni altra
2667 7, 37| lingua seguir non si potria,~Scoprì la coppia della quale io
2668 1, 9 | pria saliti~Onde il mar si scopria, qual chi mirare~Crede suo
2669 8, 35| sparso il liquido elemento~Scoprian passando, e su l'oscuro
2670 8, 11| Omero errar di ciò la fama~Scoprimmo: ed imparar questo si chiama.~
2671 7, 11| esterno,~Come il nostro scopriro altri cercando,~Degli animali
2672 7, 1 | D'aggiunger mi scordai nell'altro canto~Che il
2673 5, 43| l'atto de' suoi, dopo lo scorno~Di che principio ai topi
2674 3, 7 | guardo lieto in su la manca scorso~Leva d'un sasso alle scoscese
2675 2, 21| quel granchio era nomato,~Scortese a un tempo e di servile
2676 2, 9 | da piaghe ed alcun altro scorto~Dalla stanchezza al suo
2677 5, 35| Movevan quei dalla petrosa scorza~Brancaforte co' suoi fidi
2678 6, 25| piombando~Vicine rupi e querce scoscendea~Con altissimo suon, cui
2679 3, 7 | scorso~Leva d'un sasso alle scoscese spalle,~Bianco, nudato d'
2680 3, 33| Innaspri ed ogni cor placido scoti,~Stupendo in ricercar nell'
2681 6, 40| l'altro gli sedea~Sur una scranna, ed ei sul tavolino~Con
2682 5, 44| fendente~Di quella spada, e scricchiolar fea l'ossa,~E troncava le
2683 2, 22| non gli successe,~Eran gli scritti a lui non pertinenti,~Ma
2684 1, 36| dimostro è da quel dotto~Scrittor che sopra in testimonio
2685 8, 44| intelligente.~Ma di tali scritture ivi sepolte~Nessuna al caso
2686 4, 34| ranocchio che allor gli era scrivano.~
2687 5, 45| il petto e il fianco,~Lo scudo ove una selva orrida e fitta~
2688 6, 26| lago or divenuta~Notava o sdrucciolava a ciascun punto.~Più volte
2689 1, 47| E sebben lassa la persona, e molto~
2690 | sebbene
2691 6, 39| questo, di noci e fichi secchi~Un pasto gli arrecò di regal
2692 8, 19| imperatore~In Palermo giacer da secent'anni~Senza naso nè labbra,
2693 6, 3 | faci al vento sollevando~Sedean lassù nell'alto esploratori,~
2694 7, 42| ogni animale,~E posersi a seder su le dirotte~Ripe ove il
2695 7, 7 | era sorella.~Indi fattol sedere, anch'ei s'assise,~Ed in
2696 2, 27| re, che nello stato~Della sedia vacante era l'eletto~Del
2697 8, 16| Seggono i morti in ciaschedun sedile~Con le mani appoggiate a
2698 8, 16| non può lima o scarpello,~Seggono i morti in ciaschedun sedile~
2699 2, 6 | topo, il qual solea~Voci e segni osservar con molta cura,~
2700 6, 26| presto ebbe perduta,~E dai seguaci si trovò disgiunto.~Per
2701 1, 20| battuto da contrarii venti~Segue l'acuto grido onde sua legge~
2702 7, 37| veder tanto~Che con lingua seguir non si potria,~Scoprì la
2703 2, 37| regione e il clima~Dove i casi seguìr ch'io pongo in rima.~
2704 8, 35| volo,~Portando l'occhio per seguire intento~I due lumi ch'ha
2705 6, 24| adeguò così la via,~Che seguirla impossibil divenia.~
2706 8, 29| pensieri, in opre ed in parole~Seguisse quel che mostro gli saria~
2707 2, 28| l'avviso ottenne,~L'opere seguitàr concordi e pronte;~Trasse
2708 6, 44| Promettea ch'un bel dì fora seguito.~Quasi sgombro dall'acque
2709 2, 22| E seguitò che s'altri il disciogliesse,~
2710 4, 4 | E che quei che selvaggi il volgo appella~Che nei
2711 7, 42| Colà rompendo la selvaggia notte~Gli stanchi volatori
2712 8, 21| Sì mutato d'ognuno era il sembiante,~E sì tra lor conformi apparian
2713 5, 36| Dall'altra parte orrenda ne' sembianti~Da Topaia movea la cittadina~
2714 7, 35| Di sì fatti animai son le semente,~Come sapete, da gran tempo
2715 3, 42| Di qualche pianta di real semenza~Sempre s'accoglie desioso
2716 5, 6 | Per popolari fremiti e per semi~D'ire o per non so qual
2717 1, 37| antichità supera alquanto~Le semitiche varie e la sanscrita,~E
2718 1, 11| E dal corso spossati e semivivi;~E incominciàr tra loro
2719 8, 34| Riviver parve al semivivo, uscito~Che fu del buio
2720 3, 13| Vergogna sempiterna e vitupero,~D'Italia non
2721 2, 11| dell'ora,~E porporina i sempiterni calli~Apparecchiava al dì
2722 8, 4 | coraggio,~E messol dentro al sempiterno orrore,~Ad aspettarlo si
2723 5, 34| il lor periglio~Nel buio sen di quella grotta alpestre.~
2724 2, 17| al far più d'un viaggio,~Sendo per diplomatico educato,~
2725 7, 13| can, d'altro mortale,~Che senta e pensi manifestamente,~
2726 7, 13| e se non pensa in ver nè sente~lI topo o il can, di dubitar
2727 6, 35| chiamò mandar pel prete,~E sentendosi il conte esser dannato~D'
2728 5, 44| rivolta la nemica gente~Sentì del braccio suo l'erculea
2729 5, 46| ove più folti~Gl'inimici sentia, scagliò lontano.~Storpiati
2730 5, 24| od al ver più somigliante~Sentir, del quale ogni scrittore
2731 7, 13| dubitar concesso~M'è del sentire e del pensar mio stesso.~
2732 1, 8 | Rinvigorir sentissi, ed all'aspetto~Di sì queta
2733 6, 31| il cielo~Non era ancor, sentiva egli in effetto~Che innanzi
2734 1, 29| Senton gli estrani, ogni memoria
2735 1, 29| quella ond'è l'Italia erede;~Sentono, ogni lor patria esser fanciulla~
2736 8, 12| Destinate agli spenti ebbe sentore,~Nè già dopo il morir delle
2737 | senz'
2738 2, 26| terza dinastia~Detta de' Senzacapi, e in su quel trono~Sedea
2739 7, 43| quell'ombre cave~Un monumento sepolcral parea:~Tali alcun sogno
2740 8, 14| servi acciò non toglia~Il sepolcro al defunto i suoi contenti,~
2741 7, 39| Un'isola o piuttosto era sepolta.~
2742 8, 13| il selvaggio~E lo stato i sepolti anco aver tale,~Qual ebber
2743 8, 17| statua antica in qualche sepoltura~Gotica, come dice il volgo
2744 8, 10| affanno,~Tacque, anzi mai non seppe, a dire il vero,~Non che
2745 7, 47| orsi e cavalli,~Ostriche, seppie, muggini ed ombrine,~Oche,
2746 7, 36| ed i musei~Soglion l'ossa serbar disotterrate.~Riconosciuta
2747 5, 42| fuggitivi~Tanto tempo il fuggir serbasse vivi.~
2748 1, 40| archivio, e delle fiere~Il serbatoio, e l'orto delle piante,~
2749 6, 17| Mostraronsi ogni giorno, e poi le sere~Cantando arie sospette ivano
2750 6, 44| raggio era sparito,~E il seren puro tutto e tralucente~
2751 8, 5 | Discender Cassandrin dalle serene~Aure per forza con un lume
2752 2, 22| strigarlo imprendessero i sergenti,~E perchè legger mai non
2753 8, 21| A cui principalmente il sermon volto~Narrò perchè a cercarli
2754 6, 4 | da ramo si scaglia atro serpente,~Precipitaron dentro, e
2755 6, 3 | ch'era, e fatti arditi~I serragli sforzàr mal custoditi.~
2756 5, 36| milione e mezzo era vicina.~Serse in Europa non passò con
2757 5, 10| riguardo,~Riponendoti il serto in su la chioma~Legittimo
2758 1, 27| perchè quantunque doma,~Serva, lacera segga in isventura,~
2759 3, 29| amante e non del retto,~Or servate promesse ed or tradite,~
2760 8, 43| sassone e gallese,~Finnica, serviana e dalmatina,~Valacca, provenzal,
2761 2, 21| Scortese a un tempo e di servile aspetto;~Dal qual veduto
2762 3, 12| non bisogneria ch'uom si servisse,~E d'ogni spesa in onta
2763 6, 16| e sconquasso~Della città serviva lor di spasso.~
2764 6, 15| più che di pietade,~Una setta che andava e che venia~Congiurando
2765 3, 8 | palagi al chiaro giorno,~E sfavillan finestre intorno intorno;~
2766 1, 2 | Sol d'autunno la dorata sfera,~Vedi un nugol di mosche
2767 8, 1 | spirto immortal ch'indi si sferra~Non so ben perchè al fondo
2768 3, 43| ritorna alla sua stalla,~Dove sferza, e baston forse, l'invita;~
2769 8, 34| quel mar che non ha lito~Sferzavan l'aure fuggitive e snelle,~
2770 8, 7 | Cerbero latrar non vi s'udia,~Sferze fischiar nè rettili iracondi,~
2771 8, 24| sciocchezza insolita discerna,~Sfogar con un sonoro e convulsivo~
2772 3, 36| specie di seggi,~Non che sforniti rifornire i troni?~Tutto
2773 5, 35| quel voler ch'ogni volere sforza~Del lor padrone e re che
2774 6, 3 | fatti arditi~I serragli sforzàr mal custoditi.~
2775 6, 13| agl'inganni, alle bugie,~Sfrontato divenendo e traditore,~Mal
2776 2, 20| mai pastori o cerretani,~A sghembo, all'uso lor, gli strascinaro~
2777 6, 11| covar: che dal disprezzo, sgombra~Che fosse questa, non aveano
2778 4, 6 | Vita ove pur pensando ei si sgomenta,~Come propria e richiesta
2779 5, 22| ira ogni petto, arse ogni sguardo,~E come per l'aperta ingiuria
2780 2, 39| senza nè cervel nè fronte,~Sicuri, invariabili, impietriti~
2781 5, 41| Nella sua gravità venia sicuro.~Alzi qui la materia il
2782 2, 19| d'altro segno~Di pace e sicurtà son certo pegno,~
2783 3, 8 | edifizi il piè s'adima;~Pur siede in vista limpida e serena~
2784 6, 32| Che tra le siepi e gli arbori stillanti~Or
2785 2, 26| Fatto questo, mandò significando~Al proprio re per la più
2786 6, 3 | Inganno del castello eran signori,~E ch'or più faci al vento
2787 3, 39| eletto~Da' topi, e la novella signoria,~Quel che, se in verso non
2788 5, 47| ti crede~Se in topi anche sii tu nutrita e culta.~Alla
2789 8, 37| dome~Forze con bacche e con silvestri ghiande.~Poscia Dedalo,
2790 2, 6 | dea~Topo o topessa o di simil natura,~Sperò certo, e mestier
2791 2, 46| ne prese il conte, e con sincera~Loquela i patrii dei ringraziò
2792 3, 45| straniero armato~Difese con sincero intendimento,~Nè perchè
2793 8, 43| Etiopica, tartara e cinese,~Siriaca, caldaica, egiziana,~Mesogotica,
2794 1, 11| avea mostro e mille rivi;~Smarriti ancora, e con la mente incerta,~
2795 8, 27| E confuso e di cor tutto smarrito,~Con voce il più che si
2796 7, 45| Della maggior balena e smisurato~È il primo, e digradando
2797 7, 30| panni:~Tali in sembianza di smodati pini~Sorgean diluvi inver
2798 7, 32| prora~Per le fauci scillee smorto nocchiero,~Che di Calabria
2799 8, 34| Sferzavan l'aure fuggitive e snelle,~E s'andava a quel suono
2800 1, 7 | movendo i rami e il prato,~Soavemente susurrando, e i crini~Fra
2801 6, 16| ricevere o dar con faccia soda~Massime all'età verde era
2802 8, 30| Trattar le ciance come cose sode~A genti di cervel non bene
2803 6, 45| Il nembo rammentava a chi soffrillo.~Poscia a un letto il guidò
2804 3, 44| di quando appiè del trono~Soggetto infra soggetti era vissuto:~
2805 3, 43| Ed alla fida gabbia ove soggiorna~Dagli anni acerbi, volontario
2806 2, 40| le ragioni e le parole,~Soggiunse l'altro, e discendiamo ai
2807 5, 6 | in casi estremi~Resta il soglio deserto non che vòto~Per
2808 5, 48| Ahi ma dove sei tu? sognata o finta~Sempre? vera nessun
2809 7, 43| sepolcral parea:~Tali alcun sogno a noi per avventura~Spettacoli
2810 4, 44| creduto.~Se carta alcun sognò dentro il suo regno~Egli
2811 | solamente
2812 7, 29| Alpi, e la nevosa schiena~Solcavan fiamme ed infocata arena.~
2813 7, 37| pace il vanto~Alcun che poi solcollo attribuia,~Detto da molti
2814 5, 23| poi gli atti de' prodi:~E soldatesche ed armi e l'altre cose~Spettanti
2815 1, 7 | orecchi molcendo al buon soldato.~Era il ciel senza nubi,
2816 5, 19| perfidia e qual si sia~Pretta solenne autentica impostura~È cosa
2817 2, 34| altrui roba o di sua che non soleva,~E un altro a caso o pur
2818 3, 9 | macigno in sul cacume~Fondato solidissimo castello,~Ch'al margine
2819 4, 25| cento sedi e cento,~E di Solima il tempio e le campagne~
2820 6, 20| vantando~E con la speme il cor solleticando.~
2821 6, 3 | ch'or più faci al vento sollevando~Sedean lassù nell'alto esploratori,~
2822 2, 6 | mestier gliene facea~Per sollevare il cor dalla paura,~Che
2823 2, 32| rinserra~Dei pensar che somigli a un bilancione,~Non con
2824 5, 24| Di suo vero od al ver più somigliante~Sentir, del quale ogni scrittore
2825 5, 29| Aristidi, Codri e Scipioni,~E somiglianti eroi de' lor maggiori~Iterar
2826 3, 24| moderna istoria~Altro da somigliar non ch'altro uguale,~Quanto
2827 7, 9 | E sommamente divenuto esperto~Della storia
2828 7, 33| l'oceano~Quella che poi sommersa entro vi giacque,~Atlantide
2829 6, 29| parean dalla procella.~Ma sommerse le valli e le pianure~Erano
2830 3, 32| odio e sdegno~Han gara i sommi di quel secol bruno.~Nè
2831 4, 30| ignorando~Può la cronologia da sommo ad imo~Andar sossopra. A
2832 1, 21| Rubatocchi, che fu, come d'Omero~Sona la tromba, di quel campo
2833 4, 45| verga a ciò prescritta.~Buon sonator per altro anzi divino~La
2834 6, 43| promesse~Che innanzi che dal sonno egli sorgesse,~
2835 8, 17| Con le facce allungate e sonnolenti~E l'altre membra pendule
2836 1, 47| colle~Lasciando tutto, e sonnolento, scese,~E per l'erma campagna
2837 3, 3 | non viene,~Sotterranea, sonora, onde a grand'arte~Schiuso
2838 5, 30| capo, armi del petto,~E sonore minacce in tutti i canti~
2839 8, 24| discerna,~Sfogar con un sonoro e convulsivo~Atto un prurito
2840 2, 1 | in ver, ma le diurne~Cure sopian da presso e da lontano~Per
2841 1, 47| dipartir: ma colto~Brevissimo sopor su l'erba molle,~Sorse a
2842 5, 19| lor lecita e pia,~E quelli soppiantar può con sicura~Mente ogni
2843 5, 7 | triste o con le buone,~Nè sopportan giammai che da se stesso~
2844 5, 23| imprecando a quelle bestie sorde~Dell'intelletto e pur destre
2845 7, 41| region del vento~Dare al sordido lido alcuna via.~Ma gli
2846 7, 7 | Alle lingue schiavone era sorella.~Indi fattol sedere, anch'
2847 7, 26| Non le rivali due, d'onor sorelle,~Di fortuna non già, Sparta
2848 7, 40| tutti i lati~Quest'isola sorgea con tali sponde,~E scogli
2849 5, 1 | sappiam che derivato~Da sorgente real ne' tuoi perviene~E
2850 7, 35| alto collinette erranti~O sorgenti di mezzo alla pianura.~Di
2851 6, 43| innanzi che dal sonno egli sorgesse,~
2852 4, 26| del mondo intero~La specie soricina aver l'impero.~
2853 5, 48| più fra noi la tua beltà sorride?~Ahi se d'allor non fosti
2854 5, 48| ciascun giorno~Più raro il tuo sorriso e meno adorno.~
2855 1, 47| Brevissimo sopor su l'erba molle,~Sorse a notte profonda, e seco
2856 4, 34| le mie rime avete intesi.~Soscriver non sapea, nè legger gli
2857 2, 31| altro più dannoso e strano~Sospettavate, in caso che la schiatta~
2858 6, 17| poi le sere~Cantando arie sospette ivano a schiere.~
2859 6, 20| nome e da quel vero~Amor sospinto ond'ei fu sempre specchio,~
2860 7, 36| pietate~La rimirò dall'alto e sospirando~Si volse indietro e si lagnò
2861 3, 20| Ma per quei giorni sospirata invano~La tornata del conte
2862 4, 32| parea quel che bramato~E sospirato avean pur l'altro giorno,~
2863 5, 17| d'un'ugual sorte,~La qual sospizion come più tosto~S'avea tolto
2864 4, 30| cronologia da sommo ad imo~Andar sossopra. A ciò dunque ovviando~Notate
2865 4, 16| monta, ~Esser quella in sostanza amara e trista;~Non che
2866 5, 3 | adopran gli altri re di por sostegno.~
2867 6, 41| succintamente.~Poi discendendo ai sostenuti onori~Fecesi a ragionar
2868 5, 15| Nè certo ei sosterrà che d'aver fatto~Onta agli
2869 2, 21| gli facea,~Ma scherzi non sostien l'alta epopea.~
2870 3, 42| rimasto senza~La gonna che il sostiene e che l'adombra,~Dopo breve
2871 6, 30| E in suo cor sottentrata allo spavento~Era l'angoscia
2872 3, 3 | luce al viator non viene,~Sotterranea, sonora, onde a grand'arte~
2873 8, 7 | compagnia~Di molte larve i sotterranei fondi.~Senza precipitar
2874 1, 18| fere~Per salute a servaggio sottomette,~E della vita in prezzo
2875 6, 5 | impero~L'acquistata città fu sottoposta,~Brancaforte imperando,
2876 4, 19| il saper ch'a noi l'età sottrasse;~Il qual già più di noi
2877 4, 36| liete le notti,~Ch'ambo sovente illuminar con molta~Spesa
2878 7, 22| cielo~Non suole il caldo soverchiar ma il gelo.~
2879 4, 2 | E l'infime faccende e le sovrane,~Quasi ieri o l'altr'ier
2880 3, 22| Potuto ritener quel già sovrano~Poter che il fato gli avea
2881 5, 44| ogni fendente~Di quella spada, e scricchiolar fea l'ossa,~
2882 8, 36| a lor nasceva e ratto~Si spandeva il mattin sui monti eoi,~
2883 7, 49| che vivendo le costringe~Sparir naturalmente al troppo lume,~
2884 7, 49| la lucciola si tinge,~E spariscono al Sol quelle figure~Che
2885 6, 44| più stelle il raggio era sparito,~E il seren puro tutto e
2886 3, 3 | e Neron per la campagna~Sparser dell'Affrican l'armi e la
2887 6, 28| Cani pecore e buoi che sparsi al piano~O su pe' monti
2888 7, 26| sorelle,~Di fortuna non già, Sparta e Messene;~Nè quell'altra
2889 6, 16| Della città serviva lor di spasso.~
2890 6, 20| sospinto ond'ei fu sempre specchio,~Inducevasi a dar, se non
2891 6, 10| interdetto,~Se di licenza special munito~A ciò non fosse ognun:
2892 8, 33| Presso alla soglia dell'avaro speco~Dedalo ritrovò che l'attendeva,~
2893 4, 3 | han trovato ultimamente~Speculando col semplice intelletto~
2894 1, 33| parve all'odiato~Esercito spedir subito un messo,~A dimandar
2895 5, 14| questo, il diploma a te spedito~Sarà, di quel tenor che
2896 8, 5 | in senso audace~Parlando, spegne per tremar la face.~
2897 1, 42| sistemi e sentimento;~E spegnere o turbar la conoscenza~Analisi,
2898 3, 3 | dell'Affrican l'armi e la spene,~Varcaste per la strada
2899 1, 31| moli,~Pigmeo, la fronte spensierata alzando,~Percote i monumenti
2900 5, 6 | so qual malinconia,~Onde spenta riman la monarchia,~
2901 3, 1 | Lacrime chiama il suo fratello spento,~Altri il padre o il marito,
2902 8, 42| qual si fosse lingua dotta~Sperai compiuta ritrovar: ma vòto~
2903 7, 40| Mai notator nè legno ebbe speranza.~
2904 6, 42| siccom'era usato,~Raccontò le speranze e le promesse~Che da più
2905 4, 36| votar paiuoli e botti,~E speràr pace i topi un'altra volta.~
2906 1, 42| conoscenza~Analisi, ragione e sperienza.~
2907 2, 6 | topessa o di simil natura,~Sperò certo, e mestier gliene
2908 6, 8 | a regnar fosse sì buono,~Spesi d'intorno a ciò molti pensieri,~
2909 5, 21| Qualche provvision conveniente~Spesse volte inculcò, quasi sapesse~
2910 7, 43| sogno a noi per avventura~Spettacoli creò fuor di natura.~
2911 5, 23| soldatesche ed armi e l'altre cose~Spettanti a guerra ad apprestar si
2912 5, 44| che dura ancor che grossa.~Spezzavala cadendo ogni fendente~Di
2913 4, 16| avvista~Di ciò che più le spiace e che più monta, ~Esser
2914 7, 31| rintronar s'udiva~Or l'illirica spiaggia ed or la sarda.~Nè già,
2915 1, 5 | la paura,~Fermossi; e di spiar vago per uso,~Primo del
2916 8, 9 | se ben hanno il come;~Che spiccato che fu de' topi l'io,~Non
2917 2, 32| pace e della guerra~Che spiegherò per via d'un paragone.~Il
2918 2, 14| core egli pria, sopra si spinse~Gridando ai servi, ed a
2919 1, 6 | terra, il monte e il piano,~Spiò le selve, i laghi e le correnti,~
2920 6, 7 | passar cominciò fra gli spioni.~
2921 6, 30| coltella armato,~Che dovunque, spirando, il percotea,~Pungere al
2922 7, 5 | condusse ove in colore~Vario splendea tra l'oro il marrocchino,~
2923 8, 34| riveder le stelle.~Era notte e splendean per l'infinito~Ocean le
2924 7, 40| Quest'isola sorgea con tali sponde,~E scogli intorno a lor
2925 5, 3 | morto re sia provveduto,~Spontaneamente al derelitto regno~S'adopran
2926 3, 23| E spontanei non pochi a lui venendo~
2927 6, 37| del solitario ostello,~E sporse il capo, e con la vista
2928 5, 1 | tuoi perviene~E perchè di sposar fosti degnato,~Colei che
2929 1, 15| Leccamacine detta, a Rodipane~Sposata, e madre a quello onde ancor
2930 1, 11| mente incerta,~E dal corso spossati e semivivi;~E incominciàr
2931 5, 47| esulta~Lo spirto mio: nè da sprezzar ti crede~Se in topi anche
2932 2, 29| errore alfine~Avesse ai topi sprovveduti e stanchi~Tratto in sul
2933 6, 24| Colmò le piagge d'arenose spume,~Ed ai campi adeguò così
2934 7, 10| desiderio in cor gli era spuntato~Che l'avea per molti anni
2935 1, 2 | che veduto avresti anzi la squilla~Tutta farsi di lor la piaggia
2936 3, 37| eterno~All'alba ed alle squille, or disputando~Dello stato
2937 1, 39| Legati a foggia varia, e sì squisita,~Con oro, nastri ed ogni
2938 3, 16| Perchè lunge di là stabil dimora~Avean pochi o nessun
2939 1, 19| Stabile elezion per or non piacque~
2940 2, 39| colonne e fondamenti~Della stabilità dell'altre genti.~
2941 1, 34| Leccafondi,~Signor di Pesafumo e Stacciavento;~Topo raro a' suoi dì, che
2942 6, 34| amica~La nostra insin dalla stagion ch'io canto.~Ma per molto
2943 1, 19| credean ciò lontan lunga stagione,~Avrian posto in eterna
2944 6, 7 | Senzacapo, e i giorni e le stagioni~A passar cominciò fra gli
2945 7, 38| dir, confitta~Una nebbia stagnar putrida e fitta.~
2946 3, 43| gran salti ritorna alla sua stalla,~Dove sferza, e baston forse,
2947 2, 2 | rovistar negli orti; e nelle stalle~Sonar legami e scalpitar
2948 1, 27| tutte l'altre oscura;~E la stampa d'Italia, invan superba~
2949 7, 28| Babel di sterminata~Ombra stampava la deserta landa;~E la terra
2950 2, 7 | boschetti e collicelli~Antica e stanca in ciel salia la luna,~E
2951 7, 26| che poi le stelle~Dovea stancar con la sua fama Atene,~Vòto
2952 6, 36| Risospinse le imposte, e poco stante~Ecco tenue picchiar siccome
2953 | Stata
2954 | state
2955 3, 17| Topaia entro sue mura.~Di Statistica ancor non s'era udita~La
2956 3, 6 | ma grandi oltre misura,~Statue, colonne ed archi trionfali,~
2957 3, 37| temprate in parte~Son da statuti che si chiaman carte.~
2958 | Stava
2959 5, 31| cittadini,~Fu di torri e steccati alla nemica~Gente su del
2960 6, 39| di tal sapor che paglia e stecchi~Parve al conte ogni pasto
2961 8, 44| più che nel nostro ella si stenda.~
2962 1, 35| credea che sopra tal misura~Stender non si potesse uno scrittore~
2963 7, 28| La torre di Babel di sterminata~Ombra stampava la deserta
2964 8, 38| il topo, e con le braccia stese~Cor gli giurava eternamente
2965 2, 35| su due gusci a un tempo steso,~E l'equilibrio mantenervi
2966 | stessa
2967 | stesse
2968 | Stessi
2969 | Stette
2970 8, 32| nelle caverne~Agli arcani di Stige e d'Acheronte~Ammesso il
2971 8, 27| Mutando al dimandar figura e stile,~Interrogò gli spirti a
2972 6, 32| tra le siepi e gli arbori stillanti~Or gli appariva ed or parea
2973 1, 21| Versàr vedove rane amare stille;~E fama è che insin oggi
2974 1, 45| più del conte; il qual di stima~Tenuto era da tutti in su
2975 4, 39| computar per disciplina,~Stimando ciò, cred'io, maggior costrutto,~
2976 8, 27| ignominia ov'era involta~La sua stirpe de' topi andar disciolta.~
2977 2, 10| funesta~Discordia delle stirpi e degl'imperi~Medicina efficace
2978 5, 25| de' granchi, avea per cosa stolta,~Veduto, si può dir, con
2979 4, 19| un avvedersi di credenze stolte~Che per lungo portar l'alma
2980 4, 1 | io deggia o menzognero o stolto,~
2981 1, 36| indotto,~Anche al romanzo storico concesse~Albergar coi giornali,
2982 8, 10| di ciò non danno~Le sue storie antichissime alcun segno.~
2983 5, 46| sentia, scagliò lontano.~Storpiati e pesti ne restaron molti,~
2984 4, 33| l'esposte leggi inique e strane,~Fatti sopra vi fur comenti
2985 1, 13| Esercito di bruti ingordi e strani,~E partito cercando a ciascheduna~
2986 4, 42| grande ai passeggeri esporre,~Stranie commodità far cittadine,~
2987 1, 26| Tant'odio il petto agli stranieri incende~Del nome italian,
2988 2, 20| sghembo, all'uso lor, gli strascinaro~Al General di quei marmorei
2989 1, 18| sè di novo capo in quelle strette~Porre ogni lor pensier le
2990 8, 9 | Sarian per giunta da' parenti stretti.~
2991 2, 5 | l'augel che si dimena e stride,~Segno, gracchiando, di
2992 1, 12| una laguna,~E la zanzara stridula, ch'uscia~Di mezzo la foresta
2993 2, 22| General non gli concesse~Ch'a strigarlo imprendessero i sergenti,~
2994 2, 24| imbianca, e in sè tutta si stringe.~
2995 1, 29| eccede;~E veggon ben che se strozzate in culla~Non fosser quante
2996 4, 37| dell'interno e principale~Strumento dell'impero in generale~
2997 3, 2 | descriva,~Tutta con ammirabile struttura~Murata dentro d'una roccia
2998 7, 47| muggini ed ombrine,~Oche, struzzi, pavoni e pappagalli,~Vipere
2999 6, 14| centomila appunto~Fu lo stuolo in castel male intromesso,~
3000 3, 33| ogni cor placido scoti,~Stupendo in ricercar nell'ira umana~
3001 6, 25| che tutto il loco~Parea subitamente empier di foco.~
3002 6, 28| di fuore,~Dalle correnti subite lontano~Ruzzolando fur tratti
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