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Giovan Battista Marino
Rime amorose

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  • 42. Qual ti vegg'io di fin acciar lucente
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42. Qual ti vegg'io di fin acciar lucente

Per la cortigiana

 

     Qual ti vegg'io di fin acciar lucente
stranio arnese dintorno? o tanto stolto
mio Ligurin, quant'orgoglioso, e molto
di forza men che di beltà possente.
     Ah, pon giù l'armi, e 'l ferro aspro e pungente
sia dal bel fianco omai discinto e sciolto:
disarma d'ira il cor, d'asprezza il volto,
semplicetto omicida et innocente.
     Sol quell'armi adoprar t'insegni Amore
contro cui nulla val difesa o scudo,
che non erran mai colpo in mezo al core.
     Che (se nol sai), fanciul superbo e crudo,
fanno piaga i tuoi sguardi assai maggiore,
et assai più ch'armato offendi ignudo.




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