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Giovan Battista Marino
Rime amorose

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  • 16. O Dio, che cari e preziosi pianti
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16. O Dio, che cari e preziosi pianti

Per lo pianto desperato d'una signora

 

     O Dio, che cari e preziosi pianti
son, languidetta mia, questi, che versi
su per le guance, e da' leggiadri e tersi
vive perle stillanti, occhi stellanti.
     Non vide Cipro al morto Adone avanti
sì dolce mai la dea d'Amor dolersi,
com'io di pure lagrime conspersi
del tuo volto celeste i duo levanti.
     Onde sì bella sembri a gli occhi miei
che discesa fra noi da' sommi chiostri
vera diva immortal t'adorerei:
     se non che, mentre del bel viso gli ostri
scolori, e di morir disposta sei,
donna mortal nel tuo dolor ti mostri.




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