Indice | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText
Giovanni Pascoli
Primi poemetti

IntraText CT - Lettura del testo
corrige.it
intelligenza artificiale ortografica
Il servizio automatico di controllo finale che verifica ogni parola nel contesto
e trova erri in visi bili ai norma li con troll i orto grafi ci

Provalo sui tuoi documenti. Gratis

  • 41. IL FOCOLARE
Precedente - Successivo

Clicca qui per nascondere i link alle concordanze

41. IL FOCOLARE

 

    È notte. Un lampo ad or ad or s'effonde,
e rileva in un gran soffio di neve
gente che va né dove sadonde.
    Vanno. Via via l'immensa ombra li beve.
E quale è solo e quale tien per mano
un altro sé dal calpestìo più breve.
    E chi gira per terra l'occhio vano,
e chi lo volge al dubbio d'una voce,
e chi l'innalza verso il ciel lontano,
    e chi piange, e chi va muto e feroce.
    Piangono i più. Passano loro grida
inascoltate: niuno sa ch'è pieno,
intorno a lui, d'altro dolor che grida.
    Ma vede ognuno, al guizzo d'un baleno,
una capanna sola nel deserto;
e dice ognuno nel suo cuore - Almeno
    riposerò! - Dal vagolare incerto
volgono a quella sotto l'aer bruno.
Eccoli tutti avanti l'uscio aperto
    della capanna, ove non è nessuno.
    Sono ignoti tra loro, essi, venuti
dai quattro venti al tacito abituro:
a uno a uno penetrano muti.
    - Qui non fa così freddo e così scuro! -
dicono tra un sospiro ed un singulto;
e si assidono mesti intorno al muro.
    E dietro il muro palpita il tumulto
di tutto il cielo, sempre più sonoro:
gemono al buio, l'uno all'altro occulto;
    tremano... Un focolare è in mezzo a loro.
    Un lampo svela ad or ad or la gente
mesta, seduta, con le braccia in croce,
al focolare in cui non è niente.
    Tremano: in tanto il bàttito veloce
sente l'un cuor dell'altro. Ognuno al fianco
trova un orecchio, trova anche una voce;
    e il roseo bimbo è presso il vecchio bianco,
e la pia donna all'uomo: allo straniero
omero ognuno affida il capo stanco,
    povero capo stanco di mistero.
    Ed ecco parla il buon novellatore,
e la sua fola pendula scintilla,
come un'accesa lampada, lunghe ore
    sopra i lor capi. Ed ecco ogni pupilla
scopre nel vano focolare il fioco
fioco riverberìo d'una favilla.
    Intorno al vano focolare a poco
a poco niuno trema più né geme
più: sono al caldo; e non li scalda il fuoco,
    ma quel loro soave essere insieme.
    Sporgono alcuni, con in cuor la calma,
le mani al fuoco: in gesto di preghiera
sembrano tese l'una e l'altra palma.
    I giovinetti con letizia intiera
siedon del vano focolare al canto,
a quella fiamma tiepida e non vera.
    Le madri, delle mani una soltanto
tendono; l'altra è , sopra una testa
bionda. C'è dolce ancora un po' di pianto,
    nella capanna ch'urta la tempesta.
    Oh! dolce è l'ombra del comun destino,
al focolare spento. Esce dal tetto
alcuno e va per suo strano cammino;
    e la tempesta rompe aspro col petto
maledicendo; e qualche sua parola
giunge a quel mondo placido e soletto,
    che veglia insieme; e il nero tempo vola
su le loro soavi anime assorte
nel lungo sogno d'una lenta fola;
    mentre all'intorno mormora la morte.




Precedente - Successivo

Indice | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText

Best viewed with any browser at 800x600 or 768x1024 on Tablet PC
IntraText® (V89) - Some rights reserved by EuloTech SRL - 1996-2007. Content in this page is licensed under a Creative Commons License