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Ioannes Paulus PP. II
Ecclesia in Africa

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Collegialità affettiva ed effettiva

 

15. Prima di inoltrarmi nella trattazione dei vari argomenti, vorrei rilevare come il Sinodo dei Vescovi costituisca uno strumento quanto mai propizio per favorire la comunione ecclesiale. Quando, verso la fine del Concilio Vaticano II, il Papa Paolo VI di v.m. istituì il Sinodo, indicò chiaramente che una delle sue finalità essenziali sarebbe stata quella di esprimere e promuovere, sotto la guida del Successore di Pietro, la comunione reciproca dei Vescovi sparsi nel mondo.15 Il principio soggiacente all'istituzione del Sinodo dei Vescovi è semplice: più è salda la comunione dei Vescovi tra loro, più risulta arricchita la comunione della Chiesa stessa nel suo insieme. La Chiesa in Africa è testimone della verità di queste parole, perché ha fatto l'esperienza dell'entusiasmo e dei concreti risultati che hanno accompagnato i preparativi dell'Assemblea del Sinodo dei Vescovi a lei dedicata.

 

16. In occasione del mio primo incontro con il Consiglio della Segreteria Generale del Sinodo dei Vescovi, radunato in vista dell'Assemblea speciale per l'Africa, indicai la ragione per la quale era parso opportuno convocare questa Assemblea: la promozione di «una solidarietà pastorale organica in tutto il territorio africano e nelle isole adiacenti».16 Con questa espressione intendevo abbracciare gli scopi e gli obiettivi principali verso i quali detta Assemblea avrebbe dovuto orientarsi. Per meglio chiarire le mie aspettative, aggiunsi che le riflessioni in preparazione dell'Assemblea avrebbero dovuto riguardare «tutti gli aspetti importanti della vita della Chiesa in Africa, comprendendo, in particolare, l'evangelizzazione, l'inculturazione, il dialogo, la cura pastorale in campo sociale e i mezzi di comunicazione sociale».17

 

17. Durante le mie visite pastorali in Africa, mi sono riferito di frequente all'Assemblea speciale per l'Africa ed ai principali obiettivi per i quali essa era stata convocata. Quando ho partecipato, per la prima volta sul suolo africano, ad una riunione del Consiglio del Sinodo, non ho mancato di sottolineare la mia convinzione che un'Assemblea sinodale non può ridursi ad una consultazione su argomenti pratici. La sua vera ragion d'essere sta nel fatto che la Chiesa non può crescere se non rafforzando la comunione tra i suoi membri, a cominciare dai suoi Pastori.18

Ogni Assemblea sinodale manifesta e sviluppa la solidarietà tra i capi delle Chiese particolari nel compimento della loro missione oltre i confini delle rispettive diocesi. Come ha insegnato il Concilio Vaticano II, «i Vescovi, sia come legittimi successori degli Apostoli sia come membri del collegio episcopale, sappiano essere sempre tra loro uniti e dimostrarsi solleciti di tutte le Chiese; pensando che per divina disposizione e comando del dovere apostolico ognuno di essi, insieme con gli altri Vescovi, è garante della Chiesa».19

 

18. Il tema che ho assegnato all'Assemblea speciale — «La Chiesa in Africa e la sua missione evangelizzatrice verso l'anno 2000: "Mi sarete testimoni" (At 1, 8)» — manifesta il mio desiderio che questa Chiesa viva il tempo fino al Grande Giubileo come un «nuovo Avvento», tempo di attesa e di preparazione. Considero infatti la preparazione all'anno 2000 come una delle chiavi di interpretazione del mio Pontificato.20

Le Assemblee sinodali che si sono succedute nell'arco di quasi trent'anni — le Assemblee Generali e quelle Speciali continentali, regionali o nazionali — si situano tutte in questa prospettiva di preparazione del Grande Giubileo. Il fatto che l'evangelizzazione sia il tema di tutte queste Assemblee sinodali sta ad indicare quanto viva sia oggi nella Chiesa la coscienza della missione salvifica ricevuta da Cristo. Tale presa di coscienza si manifesta con una particolare evidenza nelle Esortazioni apostoliche post-sinodali dedicate all'evangelizzazione, alla catechesi, alla famiglia, alla penitenza ed alla riconciliazione nella vita della Chiesa e dell'intera umanità, alla vocazione e alla missione dei laici, alla formazione dei presbiteri.

 




15 cf Motu proprio Apostolica sollicitudo (15 settembre 1965), II: AAS 57 (1965), 776-777.

 



16 Discorso al Consiglio della Segreteria Generale dell’Assemblea Speciale per l’Africa del Sinodo dei Vescovi (23 giugno 1989), 1: AAS 82 (1990), 73. Cf Angelus (6 gennaio 1989), 2: Insegnamenti XII, I (1989), 40, durante il quale venne dato il primo annuncio ufficiale della convocazione dell’Assemblea speciale per l’Africa del Sinodo dei Vescovi.

 



17 Ibid., 5, l. c., 75.

 



18 Giovanni Paolo II, Discorso al Consiglio della Segreteria generale per l’Assemblea speciale per l’Africa del Sinodo dei Vescovi (Yamoussoukro, 10 settembre 1990), 3: AAS 83 (1991), 226.

 



19 Decr. sull’ufficio pastorale dei Vescovi nella Chiesa Christus Dominus, 6.

 



20 Cf Lett. ap. Tertio millennio adveniente (10 novembre 1994), 23: AAS 87 (1995), 19.

 






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