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Ioannes Paulus PP. II Ecclesia in Africa IntraText CT - Lettura del testo |
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33. La terza fase di evangelizzazione sistematica dell'Africa cominciò nel XIX secolo, periodo caratterizzato da uno sforzo straordinario, promosso dai grandi apostoli e animatori della missione africana. Fu un periodo di rapida crescita, come mostrano chiaramente le statistiche presentate all'Assemblea sinodale dalla Congregazione per l'Evangelizzazione dei Popoli.40 L'Africa ha risposto molto generosamente alla chiamata di Cristo. In questi ultimi decenni numerosi paesi africani hanno celebrato il primo centenario dell'inizio della loro evangelizzazione. Veramente la crescita della Chiesa in Africa, da cent'anni a questa parte, costituisce una meraviglia della grazia di Dio.
La gloria e lo splendore del periodo contemporaneo dell'evangelizzazione in Africa sono illustrati in modo mirabile dai santi che l'Africa moderna ha donato alla Chiesa. Papa Paolo VI ebbe modo di esprimere con eloquenza questa realtà quando canonizzò i martiri dell'Uganda nella Basilica di San Pietro, in occasione della Giornata Missionaria Mondiale del 1964: «Questi martiri africani aggiungono all'albo dei vittoriosi, qual è il Martirologio, una pagina tragica e magnifica, veramente degna di aggiungersi a quelle meravigliose dell'Africa antica [...]. L'Africa, bagnata dal sangue di questi Martiri, primi dell'èra nuova (oh, Dio voglia che siano gli ultimi, tanto il loro olocausto è grande e prezioso!), risorge libera e redenta».41
34. La lista dei santi che l'Africa dona alla Chiesa, lista che è il suo più grande titolo di onore, continua ad allungarsi. Come potremmo non menzionare, tra i più recenti, Clementina Anwarite, vergine e martire dello Zaire, che ho beatificato in terra africana nel 1985, Vittoria Rasoamanarivo, del Madagascar e Giuseppina Bakhita, del Sudan, beatificate anch'esse durante il mio Pontificato? E come non ricordare il beato Isidoro Bakanja, martire dello Zaire, che ho avuto il privilegio di elevare all'onore degli altari durante l'Assemblea speciale per l'Africa?
«Altre cause stanno maturando. La Chiesa in Africa deve provvedere a redigere il suo proprio Martirologio, aggiungendo alle magnifiche figure dei primi secoli [...] i martiri e i santi degli ultimi tempi».42
Di fronte alla formidabile crescita della Chiesa in Africa durante gli ultimi cent'anni, di fronte ai frutti di santità che sono stati ottenuti, non vi è che un'unica spiegazione possibile: tutto ciò è dono di Dio, poiché nessuno sforzo umano avrebbe potuto compiere una simile opera in un periodo relativamente così breve. Tuttavia, non c'è posto per un trionfalismo umano. Facendo memoria dello splendore glorioso della Chiesa in Africa, i Padri sinodali hanno voluto soltanto celebrare le meraviglie compiute da Dio per la liberazione e la salvezza dell'Africa.
«Ecco l'opera del Signore,
una meraviglia ai nostri occhi» (Sal 118 [117], 23).
«Grandi cose ha fatto in me l'Onnipotente
e Santo è il suo nome» (Lc 1, 49).