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Ioannes Paulus PP. II Ecclesia in Oceania IntraText CT - Lettura del testo |
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6. Il Sinodo non ha riconosciuto soltanto l'unicità di un'area vasta quasi un terzo della superficie terrestre, ma anche la grande varietà di popoli indigeni, la cui gioiosa accettazione del Vangelo di Gesù Cristo è evidente nella loro celebrazione entusiastica del messaggio della salvezza.(7) Tali popoli formano una porzione unica di umanità in un'unica regione del pianeta. Geograficamente, l'Oceania comprende il continente dell'Australia, molte isole, piccole e grandi, e vaste estensioni di acqua. Il mare e la terra, l'acqua e il suolo si incontrano in innumerevoli maniere, spesso colpendo l'occhio con il loro splendore e la loro bellezza. Anche se l'Oceania è geograficamente vastissima, la sua popolazione è relativamente poca e distribuita in maniera irregolare, nonostante comprenda un grande numero di popoli indigeni e di immigrati. Per molti di loro, la terra è importantissima: il suo suolo fertile o i suoi deserti, la sua varietà di piante e di animali, la sua abbondanza o scarsità. Altri, pur vivendo sulla terraferma, dipendono maggiormente dai fiumi e dal mare. L'acqua permette loro di spostarsi di isola in isola, di costa in costa. La grande varietà di lingue - 700 soltanto in Papua Nuova Guinea - e le grandi distanze tra isole e aree rende le comunicazioni una sfida particolare in tutta la regione. In molte parti dell'Oceania, viaggiare per mare o per aria è più importante che spostarsi per terra. Le comunicazioni possono essere ancora lente e difficili come in epoche precedenti, anche se oggi in molte aree l'informazione viene trasmessa istantaneamente grazie alla nuova tecnologia elettronica.(8)
La nazione più grande dell'Oceania, sia come estensione che come popolazione, è l'Australia, dove gli Aborigeni sono vissuti per migliaia di anni, spostandosi per ampi tratti di territorio e vivendo in profonda armonia con la natura. Scoperta e colonizzata da Europei che la battezzarono con il nome di Terra del Sud dello Spirito Santo (Terra Australis de Spiritu Sancto), l'Australia è divenuta molto occidentale nei modelli culturali e nella struttura sociale. Profondamente coinvolta negli sviluppi scientifici, tecnologici e sociali dell'Occidente, l'Australia è oggi una nazione largamente urbanizzata, moderna e secolarizzata, che successive migrazioni dall'Europa e dall'Asia hanno contribuito a rendere una società multiculturale. Gli Australiani sono perciò «un popolo originale, risultato dell'incontro di popoli, di nazioni, lingue e civiltà molto differenti».(9)
La fede cristiana venne portata dagli immigrati provenienti dall'Europa. Molti sacerdoti e religiosi si unirono ad essi, ed il loro zelo pastorale e la loro opera educativa li aiutò a vivere la vita cristiana in una terra nuova e straniera. Persone del posto chiamate al sacerdozio e alla vita religiosa nonché molti laici diedero il loro indispensabile contributo alla crescita della Chiesa in Australia e all'adempimento della sua missione. Tra di loro vi fu una straordinaria consacrata, la Beata Mary MacKillop, morta nel 1909, che ebbi la gioia di beatificare nel 1995. In quella occasione ricordai che «la Chiesa, dichiarandola "Beata", dice che la santità richiesta dal Vangelo è anche australiana come ella era australiana».(10) La relazione della Chiesa con gli Aborigeni e gli abitanti delle isole dello Stretto di Torres resta importante, anche se difficile, a causa di ingiustizie passate e presenti, e di differenze culturali. Al di là di queste sfide, la Chiesa in Australia si trova di fronte a molti «deserti» (11) moderni, simili a quelli di altri Paesi dell'Occidente.
Gli abitanti originari della Nuova Zelanda, un'isola-Stato, erano i Maori che chiamarono il loro Paese Aotearoa, «Terra della Grande Nuvola Bianca». La colonizzazione e poi l'immigrazione hanno forgiato la nazione in una società biculturale, dove l'integrazione fra Maori e cultura occidentale rimane una sfida pressante. Furono missionari stranieri, da principio, ad annunciare il Vangelo al popolo Maori. Poi, quando i coloni europei giunsero in gran numero, arrivarono anche sacerdoti e religiosi che aiutarono a sostenere e a sviluppare la Chiesa. Gli sviluppi moderni hanno reso la Nuova Zelanda una società più urbana e secolarizzata, nella quale la Chiesa si trova di fronte a sfide simili a quelle dell'Australia. Anche se tra i cattolici vi è una «crescente consapevolezza di appartenere alla Chiesa», è altrettanto vero che in generale «il senso di Dio e della sua amorevole Provvidenza è diminuito». Una simile «società secolarizzata deve nuovamente confrontarsi con tutto il vangelo di salvezza in Gesù Cristo».(12)
La Papua Nuova Guinea è la più vasta delle nazioni melanesiane. Si tratta di una società a prevalenza cristiana con molte lingue locali diverse e una grande ricchezza di culture. Al pari di altre isole-Stato melanesiane, essa ha ottenuto l'indipendenza politica in tempi abbastanza recenti e da allora la sua storia è stata contrassegnata da lotte per una democrazia stabile, per la giustizia sociale e per uno sviluppo equilibrato ed integrale della sua gente. Tali lotte in Papua Nuova Guinea e in altre parti della Melanesia sono state di recente segnate da violenza e da movimenti separatisti, nei quali le popolazioni e le istituzioni hanno sofferto grandemente. I leader della Chiesa e molti cristiani hanno fatto tanto per portare la pace e la riconciliazione, e questo deve chiaramente continuare in una situazione che permane molto instabile.
Le isole-Stato della Polinesia e della Micronesia sono relativamente piccole, ciascuna con la propria lingua e cultura indigene. Anch'esse si trovano ad affrontare pressioni e sfide di un mondo contemporaneo che esercita una forte influenza sulle loro società. Senza perdere la loro identità o abbandonare i valori tradizionali, esse vogliono prendere parte allo sviluppo che risulta dall'interazione più diretta e complessa con altri popoli e culture. E ciò si sta rivelando un equilibrio delicato in tali società piccole e vulnerabili, alcune delle quali debbono confrontarsi con un futuro molto incerto, non soltanto a causa di massicce emigrazioni, ma anche per l'innalzamento del livello dei mari causato dall'aumento delle temperature della terra. Per loro, il cambiamento del clima è ben più che una semplice questione di carattere economico.