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Ioannes Paulus PP. II Ecclesia in Oceania IntraText CT - Lettura del testo |
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18. L'evangelizzazione è la missione della Chiesa di proclamare al mondo la verità di Dio rivelata in Gesù Cristo. I Padri sinodali erano molto contenti che la communio fosse il tema e lo scopo di qualsiasi evangelizzazione in Oceania (58) e la base di ogni pianificazione pastorale. Nell'evangelizzazione la Chiesa manifesta la propria intima comunione ed agisce come un corpo unico, sforzandosi di portare l'umanità intera all'unità in Dio mediante Cristo. Ogni battezzato ha la responsabilità di annunciare il Vangelo in parole e azioni nel mondo in cui vive.(59) Il Vangelo deve essere udito in Oceania da tutti, credenti o non credenti, nativi e immigrati, ricchi e poveri, giovani e anziani: tutti hanno il diritto di ascoltare il Vangelo e ciò significa che i cristiani hanno il solenne dovere di condividerlo con loro. Oggi occorre una nuova evangelizzazione, così che ognuno possa udire, comprendere e credere nella misericordia di Dio destinata, in Cristo Gesù, a tutti i popoli.
Durante l'Assemblea speciale, i Vescovi hanno condiviso il loro ricco bagaglio di esperienze pastorali e quello delle persone con le quali operano più da vicino; pertanto, hanno potuto discernere insieme nuove prospettive per il futuro della Chiesa in Oceania. Molti di loro hanno parlato del peso dell'isolamento, della necessità di attraversare amplissime distanze e di vivere in ambienti inospitali. Allo stesso tempo, hanno comunicato anche esperienze molto positive della freschezza della fede e della communio, quando le persone accolgono il Vangelo e scoprono l'amore di Dio. I Vescovi hanno parlato inoltre delle speranze e dei timori, delle realizzazioni e delle delusioni, della crescita e del declino delle Chiese particolari in Oceania. Alcuni hanno percepito che la Chiesa come tale si trova in Oceania ad un bivio, che richiede scelte importanti per il futuro. Erano coscienti che le nuove circostanze nel Continente presentano grandi sfide, e che è giunto il tempo per una ripresentazione del Vangelo ai popoli del Pacifico, così che questi possano udire la parola di Dio con fede rinnovata e trovare più abbondante vita in Cristo. Ma per fare ciò, hanno convenuto, occorrono nuove vie e nuovi metodi di evangelizzazione, ispirati da una fede, da una speranza e da un amore più profondi per il Signore Gesù.
Come primo passo nel necessario «rinnovamento della mente» (cfr Rm 12, 2), i Vescovi hanno parlato molto positivamente dei numerosi sforzi per applicare le direttive del Concilio Vaticano II. Essi hanno insistito che queste devono essere poste in atto gradualmente, cosa che implica il bisogno di altre iniziative per rafforzare la fede di quanti sono divenuti deboli e di presentare questa fede in maniera più convincente alla società in genere. L'invito al rinnovamento è una chiamata ad annunciare al mondo la verità di Gesù Cristo rendendo a lui testimonianza, anche sino al punto del supremo sacrificio del martirio. La Chiesa in Oceania è chiamata proprio a ciò; e questa è stata la ragione di fondo per la celebrazione dell'Assemblea Speciale del Sinodo dei Vescovi.(60)
Data la situazione in Oceania, la chiamata di Dio può facilmente non essere udita a causa della trasformazione globale che influenza l'identità culturale e le istituzioni sociali della regione. Alcuni temono che tali cambiamenti possano minare le fondamenta della fede, e condurre a una spossatezza dello spirito e allo scoraggiamento. Di fronte a ciò, dobbiamo ricordare a noi stessi che il Signore ci offre la forza per superare tali tentazioni. La fede in lui è come una casa costruita sulla roccia: «Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa non cadde, perché era fondata sopra la roccia» (Mt 7, 25). Con la potenza dello Spirito Santo, la Chiesa in Oceania si sta preparando per una nuova evangelizzazione di popoli che oggi sono affamati di Cristo. «Ecco ora il momento favorevole, ecco ora il giorno della salvezza!» (2 Cor 6, 2).
Molti Padri sinodali hanno dato voce alla preoccupazione circa la considerazione pubblica della fede cristiana in Oceania, osservando che essa esercita meno influenza su temi che riguardano il bene comune, la moralità pubblica e l'amministrazione della giustizia, lo stato del matrimonio e della famiglia, o il diritto stesso alla vita. Alcuni dei Vescovi hanno segnalato che l'insegnamento della Chiesa è talvolta messo in questione anche dai cattolici. Nella misura in cui ciò è vero, sorprende poco che la voce della Chiesa sia meno influente nella vita pubblica.
Le sfide della modernità e della post-modernità vengono sperimentate da tutte le Chiese particolari in Oceania, ma con speciale forza da quelle che vivono in società più potentemente toccate dalla secolarizzazione, dall'individualismo e dal consumismo. Molti Vescovi hanno individuato i segni di un affievolimento della fede e della pratica cattolica nella vita delle persone nella misura in cui accettano una visione completamente secolare quale norma di giudizio e di comportamento. A tale proposito, già il Papa Paolo VI mise in guardia i credenti osservando che «vi è un rischio di ridurre tutto ad un umanesimo terreno, di dimenticare la dimensione morale e spirituale della vita, e di non preoccuparsi del necessario rapporto dell'uomo con il Creatore».(61) La Chiesa deve adempiere alla sua missione evangelizzatrice in un mondo sempre più secolarizzato. Il senso di Dio e della sua amorevole Provvidenza è in molti diminuito, persino in settori interi della società. L'indifferenza pratica alle verità e ai valori religiosi oscura il volto dell'amore di Dio. Perciò, «tra le priorità di un rinnovato impegno di evangelizzazione vi è quello di promuovere un ritorno al senso del sacro, ad una consapevolezza della centralità di Dio nella globalità dell'esperienza umana».(62) La nuova evangelizzazione è una priorità per la Chiesa in Oceania. In un certo senso, la missione della Chiesa è semplice e chiara: proporre ancora una volta all'umana società tutto il Vangelo della salvezza in Gesù Cristo. Essa è inviata al mondo contemporaneo, agli uomini e alle donne del nostro tempo, «a predicare il Vangelo [...] perché non venga resa vana la croce di Cristo. La parola della croce infatti [...] è potenza di Dio» (1 Cor 17-18).(63)