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Ioannes Paulus PP. II Ecclesia in Oceania IntraText CT - Lettura del testo |
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23. I Padri del Sinodo hanno constatato come la divisione tra i cristiani sia un grande ostacolo alla credibilità della testimonianza della Chiesa. Essi hanno espresso l'accorato desiderio che lo scandalo della divisione non continui e che siano fatti nuovi sforzi di riconciliazione e di dialogo, così che lo splendore del Vangelo possa irradiarsi più chiaramente.
In molte aree missionarie dell'Oceania, le differenze tra Chiese e Comunità ecclesiali nel passato hanno condotto a competizioni e contrapposizioni. Nei tempi recenti, tuttavia, le relazioni sono state più positive e fraterne. La Chiesa in Oceania ha dato all'ecumenismo alta priorità e ha portato freschezza e apertura alle attività ecumeniche. Sono accolte con favore le occasioni per «un dialogo di salvezza»,(85) teso ad una maggiore comprensione ed arricchimento reciproci. Il forte desiderio dell'unità nella fede e nel culto è uno dei doni dello Spirito Santo all'Oceania,(86) e la cooperazione nelle aree della carità e della giustizia sociale è un chiaro segno di fraternità cristiana. L'ecumenismo ha trovato in Oceania terreno fertile nel quale radicarsi, dato che in molti luoghi le comunità locali sono strettamente unite. Un desiderio ancor maggiore di unità nella fede aiuterà a mantenere unite insieme tali comunità. Il desiderio di comunione più profonda in Cristo era simboleggiato al Sinodo dalla presenza di delegati fraterni di altre Chiese e Comunità ecclesiali. I loro contributi sono stati incoraggianti ed utili nel promuovere progressi verso l'unità voluta da Cristo.
Nell'attività ecumenica, è essenziale che i cattolici siano più preparati nella conoscenza della dottrina, della tradizione e della storia della Chiesa, così che, comprendendo più profondamente la propria fede, sappiano impegnarsi meglio nel dialogo e nella collaborazione ecumenici. Vi è la necessità inoltre di un «ecumenismo spirituale», inteso come ecumenismo di preghiera e di conversione del cuore. L'orazione ecumenica condurrà a una condivisione di vita e di servizio nella quale i cristiani fanno insieme tutto ciò che è possibile fare nelle circostanze attuali. Un «ecumenismo spirituale» può portare anche a un dialogo dottrinale, o a un suo consolidamento là dove già esiste. I Padri sinodali hanno ritenuto molto utile avere, per l'uso comune, edizioni della Scrittura e preghiere accettate ecumenicamente; hanno sostenuto, inoltre, il desiderio che si desse maggiore attenzione ai bisogni pastorali di famiglie i cui membri appartengono a differenti comunità cristiane; infine, hanno incoraggiato le commissioni ecclesiali, là dove possibile, a condividere i servizi sociali con altre comunità cristiane. E cosa buona che i responsabili cristiani agiscano di concerto e rendano dichiarazioni comuni su problemi religiosi o sociali, quando tali dichiarazioni sono necessarie e opportune.(87)