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Ioannes Paulus PP. II
Redemptionis donum

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VI – Amore alla Chiesa

 

Testimonianza

 

14. Nell'anno giubilare della redenzione la Chiesa intera desidera rinnovare il suo amore verso Cristo, Redentore dell'uomo e del mondo, suo Signore e insieme suo Sposo divino. E perciò in questo anno santo essa guarda con singolare attenzione a voi, cari fratelli e sorelle, che, come persone consacrate, occupate un posto speciale sia nella comunità universale del popolo di Dio, sia in ogni comunità locale. Se la Chiesa desidera che mediante la grazia del giubileo straordinario si rinnovi anche il vostro amore verso Cristo, al tempo stesso essa è pienamente consapevole che questo amore costituisce un bene speciale dell'intero popolo di Dio. La Chiesa è consapevole che, nell'amore che Cristo riceve dalle persone consacrate, l'amore dell'intero corpo viene indirizzato in modo speciale ed eccezionale verso lo sposo, che in pari tempo è capo di questo corpo. La Chiesa vi esprime, cari fratelli e sorelle, la sua gratitudine per la consacrazione e per la professione dei consigli evangelici, che sono una particolare testimonianza d'amore. Essa, nello stesso tempo, riconferma la sua grande fiducia in voi, che avete scelto uno stato di vita che è un dono speciale di Dio alla sua Chiesa. Essa conta sulla vostra collaborazione completa e generosa, affinché, come fedeli amministratori di così prezioso dono, voi «sentiate con la Chiesa» e sempre collaboriate con essa, in conformità con gli insegnamenti e con le direttive del magistero di Pietro e dei pastori in comunione con lui, coltivando, a livello personale e comunitario, una rinnovata coscienza ecclesiale. E contemporaneamente essa prega per voi, affinché la vostra testimonianza d'amore non venga mai meno, e vi chiede anche di accogliere con questo spirito il presente messaggio dell'anno giubilare della redenzione.

Proprio così pregava l'Apostolo nella sua lettera ai Filippesi: «che la vostra carità si arricchisca sempre più... in ogni genere di discernimento, perché possiate sempre distinguere il meglio ed essere integri e irreprensibili per il giorno di Cristo, ricolmi del frutto di giustizia» (Fil 1,9-11).

Per opera della redenzione di Cristo «l'amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo, che ci è stato dato». Chiedo incessantemente allo Spirito Santo di concedere a ciascuno e a ciascuna di voi, «secondo il proprio dono», di dare una particolare testimonianza di quest'amore. Vinca in voi, in modo degno della vostra vocazione, «la legge dello Spirito che vita in Cristo Gesù...», quella legge che ci ha «liberato dalla legge...della morte». Vivete, dunque, di questa vita nuova a misura della vostra consacrazione e anche a misura dei diversi doni di Dio, che corrispondono alla vocazione delle singole famiglie religiose. La professione dei consigli evangelici indica a ciascuno e a ciascuna di voi in quale modo potete «con l'aiuto dello Spirito Santo far morire» tutto ciò che è contrario alla vita e serve al peccato e alla morte, tutto ciò che si oppone al vero amore di Dio e degli uomini. Il mondo ha bisogno dell'autentica «contraddizione» della consacrazione religiosa, come incessante lievito del rinnovamento salvifico. «Non conformatevi alla mentalità di questo secolo, ma trasformatevi rinnovando la vostra mente, per poter discernere la volontà di Dio, ciò che è buono, a lui gradito e perfetto» (Rm 8,2.13; 12,2). Dopo lo speciale periodo di sperimentazione e di aggiornamento, previsto dal motu proprio «Ecclesiae Sanctae», i vostri istituti hanno ricevuto recentemente o si apprestano a ricevere l'approvazione della Chiesa alle costituzioni rinnovate. Che tale dono della Chiesa vi stimoli a conoscerle, ad amarle e, soprattutto, a viverle nella generosità e nella fedeltà, ricordando che l'obbedienza è una manifestazione non equivoca dell'amore.

Proprio di questa testimonianza d'amore hanno bisogno il mondo d'oggi e l'umanità. Essi hanno bisogno della testimonianza della redenzione, così come questa è impressa nella professione dei consigli evangelici. Questi consigli, ognuno nel modo a lui proprio, e tutti insieme nella loro intima connessione, «rendono testimonianza» alla redenzione, che, con la potenza della croce e della risurrezione di Cristo, guida il mondo e l'umanità nello Spirito Santo verso quel compimento definitivo, che l'uomo - e, per mezzo dell'uomo, la creazione intera - trovano in Dio, e solo in Dio. La vostra testimonianza, perciò, è inestimabile. Bisogna adoperarsi con costanza, affinché essa sia pienamente trasparente e pienamente fruttuosa in mezzo agli uomini. A ciò gioverà, altresì, l'osservanza fedele delle norme della Chiesa che riguardano la manifestazione anche esterna della vostra consacrazione e del vostro impegno di povertà.

 




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