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Ioannes Paulus PP. II
Christifideles laici

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I – Io sono la vite, voi i tralci - La dignità dei fedeli laici nella Chiesa-Mistero

 

Il mistero della vigna

 

8. L'immagine della vigna viene usata dalla Bibbia in molti modi e con diversi significati: in particolare, essa serve ad esprimere il mistero del Popolo di Dio. In questa prospettiva più interiore i fedeli laici non sono semplicemente gli operai che lavorano nella vigna, ma sono parte della vigna stessa: «Io sono la vite, voi i tralci» (Gv 15, 5),dice Gesù.

Già nell'Antico Testamento i profeti per indicare il popolo eletto ricorrono all'immagine della vigna. Israele è la vigna di Dio, l'opera del Signore, la gioia del suo cuore: «Io ti avevo piantato come vigna scelta» (Ger 2, 21); «Tua madre era come una vite piantata vicino alle acque. Era rigogliosa e frondosa per l'abbondanza dell'acqua» (Ez 19, 10); «Il mio diletto possedeva una vigna sopra un fertile colle. Egli l'aveva vangata e sgombrata dai sassi, e vi aveva piantato scelte viti (...)» (Is 5,1-2).

Gesù riprende il simbolo della vigna e se ne serve per rivelare alcuni aspetti del Regno di Dio: «Un uomo piantò una vigna, vi pose attorno una siepe, scavò un torchio, costruì una torre, poi la diede in affitto a dei vignaioli e se ne andò lontano» (Mc 12, 1; cf. Mt 21, 28 ss.).

L'evangelista Giovanni ci invita a scendere in profondità e ci introduce a scoprire il mistero della vigna: essa è il simbolo e la figura non solo del Popolo di Dio, ma di Gesù stesso. Lui è il ceppo e noi, i discepoli, siamo i tralci; Lui è la «vera vite», nella quale sono vitalmente inseriti i tralci (cf. Gv 15, 1 ss.).

Il Concilio Vaticano II, riferendo le varie immagini bibliche che illuminano il mistero della Chiesa, ripropone l'immagine della vite e dei tralci: «Cristo è la vera vite, che dà vita e fecondità ai tralci, cioè a noi, che per mezzo della Chiesa rimaniamo in Lui, e senza di Lui nulla possiamo fare (Gv 15, 1-5)»12. La Chiesa stessa è, dunque, la vigna evangelica. È mistero perché l'amore e la vita del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo sono il dono assolutamente gratuito offerto a quanti sono nati dall'acqua e dallo Spirito (cf. Gv 3, 5), chiamati a rivivere la comunione stessa di Dio e a manifestarla e comunicarla nella storia (missione): «In quel giorno _ dice Gesù _ voi saprete che io sono nel Padre e voi in me e io in voi» (Gv 14, 20).

Ora solo all'interno del mistero della Chiesa come mistero di comunione si rivela l'«identità» dei fedeli laici, la loro originale dignità. E solo all'interno di questa dignità si possono definire la loro vocazione e la loro missione nella Chiesa e nel mondo.

 




12. Conc. Ecum. Vat. II, Cost. dogm. su la Chiesa Lumen gentium, 6.






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