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Ioannes Paulus PP. II Ecclesia in America IntraText CT - Lettura del testo |
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Frutti di santità
15. L'espressione e i frutti più alti dell'identità cristiana dell'America sono i Santi. In essi, l'incontro con Cristo vivo «è tanto profondo e impegnativo [...] che diventa fuoco che li consuma totalmente e li spinge a costruire il suo Regno, a far sì che Lui e la nuova alleanza siano il senso e l'anima [...] della vita personale e comunitaria».33 L'America ha visto fiorire i frutti della santità sin dagli inizi della sua evangelizzazione. E il caso di santa Rosa da Lima (1586-1617), «il primo fiore di santità nel Nuovo Mondo», proclamata patrona principale dell'America nel 1670 dal Papa Clemente X.34 A partire da lei, il santorale americano è andato crescendo fino a raggiungere la sua attuale ampiezza.35 Le beatificazioni e le canonizzazioni con le quali non pochi figli e figlie del Continente sono stati elevati all'onore degli altari offrono modelli eroici di vita cristiana secondo la diversità degli stati e degli ambienti sociali. La Chiesa, beatificandoli o canonizzandoli, addita in essi dei potenti intercessori uniti a Cristo, sommo ed eterno Sacerdote, mediatore tra Dio e gli uomini. I Beati ed i Santi d'America accompagnano con sollecitudine fraterna gli uomini e le donne loro conterranei, tra gioie e sofferenze, fino all'incontro definitivo con il Signore.36 Per favorire una sempre maggiore loro imitazione ed un più frequente e fruttuoso ricorso da parte dei fedeli alla loro intercessione, considero molto opportuna la proposta dei Padri sinodali di preparare «una collezione di brevi biografie dei Santi e Beati americani. Ciò può illuminare e stimolare in America la risposta alla vocazione universale alla santità».37
Tra i suoi Santi, «la storia della evangelizzazione dell'America riconosce numerosi martiri, uomini e donne, vescovi e presbiteri, religiosi e laici che con il loro sangue irrigarono [...] [queste] nazioni. Essi, come nubi di testimoni (cfr Eb 12, 1), ci stimolano a farci carico oggi, senza timore e con ardore, della nuova evangelizzazione».38 E necessario che i loro esempi di dedizione senza limite alla causa del Vangelo siano non solo preservati dall'oblio, ma più conosciuti e diffusi tra i fedeli del Continente. Scrivevo, in proposito, nella Tertio millennio adveniente: «Le Chiese locali facciano di tutto per non lasciar perire la memoria di quanti hanno subito il martirio, raccogliendo la necessaria documentazione».39