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Ioannes Paulus PP. II Ecclesia in Oceania IntraText CT - Lettura del testo |
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La situazione attuale
17. In tempi recenti, la Chiesa ha caldamente incoraggiato l'inculturazione della fede cristiana. A tale proposito, Papa Paolo VI, nel visitare l'Oceania, ha insistito sul fatto che il cattolicesimo, «non solo non soffoca quanto vi è di buono e di originale in ogni forma di cultura umana, ma accoglie, rispetta e valorizza il genio di ogni popolo, e riveste di varietà e di bellezza l'unica inconsutile veste della Chiesa di Cristo».(52) Con parole simili mi sono rivolto agli Aborigeni dell'Australia, quando li ho incontrati: «Il Vangelo di nostro Signore Gesù Cristo parla tutte le lingue. Apprezza e abbraccia tutte le culture. Le sostiene in tutto ciò che in esse vi è di umano e, se necessario, le purifica. Il Vangelo esalta e arricchisce sempre e ovunque le culture con il messaggio rivelato di un Dio amoroso e misericordioso».(53) I Padri sinodali hanno chiesto che la Chiesa in Oceania sviluppi una comprensione e una presentazione della verità di Cristo partendo dalle tradizioni e dalle culture della regione. In aree missionarie, tutti i missionari sono fortemente invitati a operare in armonia con i cristiani indigeni per assicurare che la fede e la vita della Chiesa siano espresse in forme legittime appropriate a ciascuna cultura.(54)
Sin dai tempi in cui arrivarono i primi immigrati e i missionari, la Chiesa in Oceania è stata coinvolta inevitabilmente in un processo di inculturazione all'interno delle molte culture della regione, che spesso esistono fianco a fianco. Attenti ai segni dei tempi, i Padri del Sinodo hanno riconosciuto «che molte culture, ciascuna a suo modo, offrono degli squarci che aiutano [la Chiesa] a comprendere ed a esprimere meglio il Vangelo di Gesù Cristo».(55)
Per guidare questo processo, è necessaria la fedeltà a Cristo e alla Tradizione autentica della Chiesa. Una inculturazione genuina della fede cristiana deve sempre essere condotta con la guida della Chiesa universale. Pur rimanendo completamente fedeli allo spirito della communio, le Chiese particolari dovrebbero cercare di esprimere la fede e la vita della Chiesa in forme legittime, appropriate alle culture indigene. Nuove espressioni e forme devono essere verificate e approvate dalle competenti autorità. Una volta approvate, queste forme autentiche di inculturazione renderanno più facile ai popoli dell'Oceania sperimentare nel loro modo peculiare la vita abbondante offerta da Gesù Cristo.(56)
I Padri sinodali hanno espresso il desiderio che i futuri sacerdoti, diaconi e catechisti abbiano piena familiarità con la cultura delle persone alle quali prestano il loro servizio. Per divenire buoni leader cristiani dovrebbero essere educati in forme che non li separino dal contesto in cui vive la gente comune, poiché sono chiamati ad un servizio di una evangelizzazione inculturata, mediante un lavoro pastorale premuroso che permetta alla comunità cristiana di accogliere, vivere e trasmettere la fede nella propria cultura, in armonia con il Vangelo e nella comunione con la Chiesa universale.(57)
Come visione prospettica, i Padri del Sinodo hanno evocato l'ideale di molte culture dell'Oceania che possano formare una civiltà ricca e caratteristica, ispirata dalla fede in Gesù Cristo. Insieme con loro, prego fervidamente che tutti i popoli dell'Oceania scoprano l'amore di Cristo, Via, Verità e Vita, così da sperimentare ed edificare insieme la civiltà dell'amore e della pace che il mondo del Pacifico ha sempre desiderato.