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Ioannes Paulus PP. II
Pastores dabo vobis

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Conclusione

 

82. «Vi darò pastori secondo il mio cuore».462

Ancora oggi, questa promessa di Dio è viva e operante nella Chiesa: essa si sente, in ogni tempo, fortunata destinataria di queste parole profetiche; vede il loro realizzarsi quotidiano in tante parti della terra, meglio, in tanti cuori umani, soprattutto di giovani. E desidera, di fronte alle gravi e urgenti necessità proprie e del mondo, che sulle soglie del terzo millennio questa divina promessa si compia in un modo nuovo, più ampio, intenso, efficace: quasi una straordinaria effusione dello Spirito della Pentecoste.

La promessa del Signore suscita nel cuore della Chiesa la preghiera, l'implorazione fiduciosa e ardente nell'amore del Padre che, come ha mandato Gesù il buon Pastore, gli apostoli, i loro successori, una schiera senza numero di presbiteri, così continui a manifestare agli uomini d'oggi la sua fedeltà e la sua bontà.

E la Chiesa è pronta a rispondere a questa grazia. Sente che il dono di Dio esige una risposta corale e generosa: tutto il Popolo di Dio deve instancabilmente pregare e lavorare per le vocazioni sacerdotali; i candidati al sacerdozio devono prepararsi con grande serietà ad accogliere e a vivere il dono di Dio, consapevoli che la Chiesa e il mondo hanno assoluto bisogno di loro; devono innamorarsi di Cristo buon Pastore, modellare sul suo il loro cuore, essere pronti ad uscire per le strade del mondo come sua immagine per proclamare a tutti Cristo Via, Verità e Vita.

Un appello particolare rivolgo alle famiglie: che i genitori, e specialmente le mamme, siano generosi nel donare al Signore, che li chiama al sacerdozio, i loro figli, e collaborino con gioia al loro itinerario vocazionale, consapevoli che in questo modo rendono più grande e profonda la loro fecondità cristiana ed ecclesiale e che possono sperimentare, in un certo senso, la beatitudine della Vergine Madre Maria: «Benedetta tu fra le donne, e benedetto il frutto del tuo grembo».463

E ai giovani d'oggi dico: siate più docili alla voce dello Spirito, lasciate risuonare nel profondo del cuore le grandi attese della Chiesa e dell'umanità, non temete di aprire il vostro spirito alla chiamata di Cristo Signore, sentite su di voi lo sguardo d'amore di Gesù e rispondete con entusiasmo alla proposta di una sequela radicale.

La Chiesa risponde alla grazia mediante l'impegno che i sacerdoti assumono per realizzare quella formazione permanente che è richiesta dalla dignità e dalla responsabilità loro conferite dal sacramento dell'Ordine. Tutti i sacerdoti sono chiamati ad avvertire la singolare urgenza della loro formazione nell'ora presente: la nuova evangelizzazione ha bisogno di nuovi evangelizzatori, e questi sono i sacerdoti che si impegnano a vivere il loro sacerdozio come cammino specifico verso la santità.

La promessa di Dio è di assicurare alla Chiesa non pastori qualunque, ma pastori «secondo il suo cuore». Il «cuore» di Dio si è rivelato a noi pienamente nel cuore di Cristo buon Pastore. E il cuore di Cristo continua oggi ad avere compassione delle folle e a donare loro il pane della verità e il pane dell'amore e della vita,464 e chiede di palpitare in altri cuori — quelli dei sacer- doti —: «Voi stessi date loro da mangiare».465 La gente ha bisogno di uscire dall'anonimato e dalla paura, ha bisogno di essere conosciuta e chiamata per nome, di camminare sicura sui sentieri della vita, di essere ritrovata se perduta, di essere amata, di ricevere la salvezza come supremo dono dell'amore di Dio: proprio questo fa Gesù, il buon Pastore; Lui e i presbiteri con lui.

Ed ora, al termine di questa Esortazione, volgo lo sguardo alla moltitudine di aspiranti al sacerdozio, di seminaristi e di sacerdoti che, in tutte le parti del mondo, nelle condizioni anche più difficili e qualche volta drammatiche, e sempre nella gioiosa fatica della fedeltà al Signore e dell'instancabile servizio al suo gregge, offrono quotidianamente la propria vita per la crescita della fede, della speranza e della carità nei cuori e nella storia degli uomini e delle donne del nostro tempo.

Voi, carissimi sacerdoti, lo fate perché il Signore stesso, con la forza del suo Spirito, vi ha chiamati a ripresentare nei vasi di creta della vostra semplice vita il tesoro inestimabile del suo amore di Pastore buono.

In comunione con i Padri sinodali e a nome di tutti i Vescovi del mondo e dell'intera comunità ecclesiale esprimo tutta la riconoscenza che la vostra fedeltà e il vostro servizio si meritano.466

E mentre auguro a tutti voi la grazia di rinnovare ogni giorno il dono di Dio ricevuto con l'imposizione delle mani,467 di sentire il conforto della profonda amicizia che vi lega a Gesù e vi unisce tra voi, di sperimentare la gioia della crescita del gregge di Dio verso un amore sempre più grande a Lui e a ogni uomo, di coltivare la rasserenante persuasione che colui che ha iniziato in voi questa opera buona la porterà a compimento fino al giorno di Cristo Gesù,468 con tutti e con ciascuno di voi mi rivolgo in preghiera a Maria, madre ed educatrice del nostro sacerdozio.

Ogni aspetto della formazione sacerdotale può essere riferito a Maria come alla persona umana che più di ogni altra ha corrisposto alla vocazione di Dio, che si è fatta serva e discepola della Parola sino a concepire nel suo cuore e nella sua carne il Verbo fatto uomo per donarlo all'umanità, che è stata chiamata all'educazione dell'unico ed eterno sacerdote fattosi docile e sottomesso alla sua autorità materna. Con il suo esempio e la sua intercessione, la Vergine Santissima continua a vigilare sullo sviluppo delle vocazioni e della vita sacerdotale nella Chiesa.

Per questo noi sacerdoti siamo chiamati a crescere in una solida e tenera devozione alla Vergine Maria, testimoniandola con l'imitazione delle sue virtù e con la preghiera frequente.

Madre di Gesù Cristo e Madre dei sacerdoti,
ricevi questo titolo che noi tributiamo a te
per celebrare la tua maternità
e contemplare presso di te il Sacerdozio
del tuo Figlio e dei tuoi figli,
Santa Genitrice di Dio.

Madre di Cristo,
al Messia Sacerdote hai dato il corpo di carne
per l'unzione del Santo Spirito
a salvezza dei poveri e contriti di cuore,
custodisci nel tuo cuore e nella Chiesa i sacerdoti,
Madre del Salvatore.

Madre della fede,
hai accompagnato al tempio il Figlio dell'uomo,
compimento delle promesse date ai Padri,
consegna al Padre per la sua gloria
i sacerdoti del Figlio tuo,
Arca dell'Alleanza.

Madre della Chiesa,
tra i discepoli nel Cenacolo pregavi lo Spirito
per il Popolo nuovo ed i suoi Pastori,
ottieni all'ordine dei presbiteri
la pienezza dei doni,
Regina degli Apostoli.

Madre di Gesù Cristo,
eri con Lui agli inizi della sua vita
e della sua missione,
lo hai cercato Maestro tra la folla,
lo hai assistito innalzato da terra,
consumato per il sacrificio unico eterno,
e avevi Giovanni vicino, tuo figlio,
accogli fin dall'inizio i chiamati,
proteggi la loro crescita,
accompagna nella vita e nel ministero
i tuoi figli,
Madre dei sacerdoti.

Amen!

 

Dato a Roma, presso San Pietro, il 25 marzo, solennità dell'Annunciazione del Signore, dell'anno 1992, decimoquarto del mio Pontificato.

 

 




462 Ger 3, 15.

 



463 Lc 1, 42.

 



464 Cf Mc 6, 30ss.

 



465 Mc 6, 37.

 



466 Cf Propositio 40.

 



467 Cf 2 Tm 1, 6.

 



468 Cf Fil 1, 6.






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