a) Ambiti territoriali
L'attività missionaria è stata
normalmente definita in rapporto a territori precisi. Il concilio Vaticano II
ha riconosciuto la dimensione territoriale della missione ad gentes, 59
anche oggi importante al fine di determinare responsabilità, competenze e
limiti geografici d'azione. È vero che a una missione universale deve
corrispondere una prospettiva universale: la chiesa, infatti, non può accettare
che confini geografici e impedimenti politici ostacolino la sua presenza
missionaria. Ma è anche vero che l'attività missionaria ad gentes, essendo
diversa dalla cura pastorale dei fedeli e dalla nuova evangelizzazione dei non
praticanti, si esercita in territori e presso gruppi umani ben delimitati. Il
moltiplicarsi delle giovani chiese nei tempi recenti non deve illudere. Nei
territori affidati a queste chiese, specie in Asia, ma anche in Africa e in
America Latina e Oceania, ci sono vaste zone non evangelizzate: interi popoli e
aree culturali di grande importanza in non poche nazioni non sono ancora
raggiunte dall'annunzio evangelico e dalla presenza della chiesa locale.
60 Anche in paesi tradizionalmente cristiani ci sono regioni affidate
al regime speciale della missione ad gentes con gruppi e aree non
evangelizzate. Si impone, quindi, anche in questi paesi non solo una nuova
evangelizzazione, ma in certi casi una prima evangelizzazione. 61 Le
situazioni, però, non sono omogenee. Pur riconoscendo che le affermazioni circa
la responsabilità missionaria della chiesa non sono credibili se non sono
autenticate da un serio impegno di nuova evangelizzazione nei paesi di antica
cristianità, non pare giusto equiparare la situazione di un popolo che non ha
mai conosciuto Gesù Cristo con quella di un altro che l'ha conosciuto,
accettato e poi rifiutato, pur continuando a vivere in una cultura che ha
assorbito in gran parte i principi e valori evangelici. Sono due condizioni, in
rapporto alla fede, sostanzialmente diverse. Pertanto, il criterio geografico,
anche se non molto preciso e sempre provvisorio, vale ancora per indicare le
frontiere verso cui deve rivolgersi l'attività missionaria. Ci sono paesi e
aree geografiche e culturali in cui mancano comunità cristiane autoctone;
altrove queste sono talmente piccole, da non essere un segno chiaro di presenza
cristiana; oppure queste comunità mancano di dinamismo per evangelizzare le
loro società o appartengono a popolazioni minoritarie, non inserite nella
cultura nazionale dominante. Nel continente asiatico, in particolare, verso cui
dovrebbe orientarsi principalmente la missione ad gentes, i cristiani sono una
piccola minoranza, anche se a volte vi si verificano significativi movimenti di
conversione ed esemplari modi di presenza cristiana.
|