c.) Aree culturali, o
aeropaghi moderni
Paolo, dopo aver predicato
in numerosi luoghi, giunto ad Atene, si reca all'areopago, dove annunzia il
vangelo, usando un linguaggio adatto e comprensibile in quell'ambiente.
( [link] At 17,22) L'areopago rappresentava allora il
centro della cultura del dotto popolo ateniese, e oggi può essere assunto a
simbolo dei nuovi ambienti in cui si deve proclamare il vangelo. Il primo
areopago del tempo moderno è il mondo delle comunicazioni, che sta unificando
l'umanità rendendola - come si suol dire - «un villaggio globale». I mezzi di
comunicazione sociale hanno raggiunto una tale importanza da essere per molti
il principale strumento informativo e formativo, di guida e di ispirazione per
i comportamenti individuali, familiari, sociali. Le nuove generazioni
soprattutto crescono in modo condizionato da essi. Forse è stato un po'
trascurato questo areopago: si privilegiano generalmente altri strumenti per
l'annunzio evangelico e per la formazione, mentre i mass media sono lasciati
all'iniziativa di singoli o di piccoli gruppi ed entrano nella programmazione
pastorale in linea secondaria. L'impegno nei mass media, tuttavia, non ha solo
lo scopo di moltiplicare l'annunzio: si tratta di un fatto più profondo, perché
l'evangelizzazione stessa della cultura moderna dipende in gran parte dal loro
influsso. Non basta, quindi, usarli per diffondere il messaggio cristiano e
magistero della chiesa, ma occorre integrare il messaggio stesso in questa
«nuova cultura» creata dalla comunicazione moderna. È un problema complesso,
poiché questa cultura nasce, prima ancora che dai contenuti, dal fatto stesso
che esistono nuovi modi di comunicare con nuovi linguaggi, nuove tecniche e
nuovi atteggiamenti psicologici. Il mio predecessore Paolo VI diceva che «la
rottura fra il vangelo e la cultura è senza dubbio il dramma della nostra
epoca», 62 e il campo dell'odierna comunicazione conferma in pieno
questo giudizio. Molti altri sono gli areopaghi del mondo moderno verso cui si
deve orientare l'attività missionaria della chiesa. A esempio, l'impegno per la
pace, lo sviluppo e la liberazione dei popoli; i diritti dell'uomo e dei
popoli, soprattutto quelli delle minoranze. la promozione della donna e del
bambino. la salvaguardia del creato sono altrettanti settori da illuminare con
la luce del vangelo. È da ricordare, inoltre, il vastissimo areopago della
cultura, della ricerca scientifica, dei rapporti internazionali che favoriscono
il dialogo e portano a nuovi progetti di vita. Conviene essere attenti e
impegnati in queste istanze moderne. Gli uomini avvertono di essere come
naviganti nel mare della vita, chiamati a sempre maggiore unità e solidarietà:
le soluzioni ai problemi esistenziali vanno studiate, discusse, sperimentate
col concorso di tutti. Ecco perché organismi e convegni internazionali si
dimostrano sempre più importanti in molti settori della vita umana, dalla
cultura alla politica, dall'economia alla ricerca. I cristiani, che vivono e
lavorano in questa dimensione internazionale, debbono sempre ricordare il loro
dovere di testimoniare il vangelo.
38. Il
nostro tempo è drammatico e insieme affascinante. Mentre da un lato gli uomini
sembrano rincorrere la prosperità materiale e immergersi sempre più nel
materialismo consumistico, dall'altro si manifestano l angosciosa ricerca di
significato, il bisogno di interiorità, il desiderio di apprendere nuove forme
e modi di concentrazione e di preghiera. Non solo nelle culture impregnate di
religiosità. ma anche nelle società secolarizzate è ricercata la dimensione
spirituale della vita come antidoto alla disumanizzazione. Questo cosiddetto
fenomeno del «ritorno religioso» non è privo di ambiguità. ma contiene anche un
invito. La chiesa ha un immenso patrimonio spirituale da offrire all'umanità in
Cristo che si proclama «la via, la verità e la vita». ( [link] Gv 14,6)
È il cammino cristiano all'incontro con Dio, alla preghiera, all'ascesi, alla
scoperta del senso della vita. Anche questo è un areopago da evangelizzare.
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