Apprezzare i beni presenti tra gli altri
cristiani
47. Il dialogo non si articola
esclusivamente attorno alla dottrina, ma coinvolge tutta la persona: esso è
anche un dialogo d'amore. Il Concilio ha affermato: "È necessario che i
cattolici con gioia riconoscano e stimino i valori veramente cristiani,
promananti dal comune patrimonio, che si trovano presso i fratelli da noi
separati. Riconoscere le ricchezze di Cristo e le opere virtuose nella vita
degli altri, i quali rendono testimonianza a Cristo, talora sino all'effusione
del sangue, è cosa giusta e salutare: perché Dio è sempre stupendo e
sorprendente nelle sue opere"79.
48. Le relazioni che i membri
della Chiesa cattolica hanno stabilito con gli altri cristiani dal Concilio in
poi, hanno fatto scoprire ciò che Dio opera in coloro che appartengono alle
altre Chiese e Comunità ecclesiali. Questo contatto diretto, a vari livelli,
tra i pastori e tra i membri delle Comunità, ci ha fatto prendere coscienza
della testimonianza che gli altri cristiani rendono a Dio e a Cristo. Si è così
aperto un vastissimo spazio per tutta l'esperienza ecumenica, che è allo stesso
tempo la sfida che si pone a questa nostra epoca. Il XX secolo non è forse un
tempo di grande testimonianza, che va "fino all'effusione del
sangue"? Ed essa non riguarda forse anche le varie Chiese e Comunità
ecclesiali, che traggono il loro nome da Cristo, crocifisso e risorto?
Tale comune testimonianza della santità, come
fedeltà all'unico Signore, è un potenziale ecumenico straordinariamente ricco
di grazia. Il Concilio Vaticano II ha sottolineato che i beni presenti negli
altri cristiani possono contribuire all'edificazione dei cattolici: "Né si
deve dimenticare che quanto dalla grazia dello Spirito Santo viene fatto nei
fratelli separati, può contribuire alla nostra edificazione. Tutto ciò che è
veramente cristiano mai è contrario ai veri benefici della fede, anzi può
sempre far sì che lo stesso mistero di Cristo e della Chiesa sia raggiunto più
perfettamente"80. Il dialogo ecumenico, come vero dialogo di
salvezza, non mancherà di stimolare questo processo, già in se stesso ben
avviato, a progredire verso la vera e piena comunione.
|