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Commissione Teologica Internazionale
Il Cristianesimo e le religioni

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4. LA QUESTIONE DI DIO


16. La posizione pluralista vuole eliminare dal cristianesimo qualunque pretesa di esclusività o di superiorità rispetto alle altre religioni. Perciò deve affermare che la realtà ultima delle diverse religioni è identica e, insieme, deve relativizzare la concezione cristiana di Dio in quello che ha di dogmatico e di vincolante. Così distingue Dio in se stesso, inaccessibile all'uomo, e Dio manifestato nell'esperienza umana. Le immagini di Dio sono costituite dall'esperienza della trascendenza e dal rispettivo contesto socioculturale: non sono Dio, però tendono correttamente verso di lui; questo può dirsi anche delle rappresentazioni non personali della divinità: di conseguenza nessuna di esse può considerarsi esclusiva. Ne segue che tutte le religioni sono relative, non in quanto tendono verso l'Assoluto, ma nelle loro espressioni e nei loro silenzi. Posto che c'è un unico Dio e uno stesso piano di salvezza per tutti gli uomini, le espressioni religiose sono ordinate le une alle altre e sono complementari tra loro. Poiché il Mistero è universalmente attivo e presente, nessuna delle sue manifestazioni può pretendere di essere l'ultima e la definitiva. In tal modo la questione di Dio si trova in intima connessione con quella della rivelazione.

17. In rapporto con la stessa questione è il fenomeno della preghiera, che si incontra nelle diverse religioni. In definitiva, è lo stesso destinatario quello che è invocato nelle preghiere dei fedeli sotto diversi nomi? Divinità e potenze religiose, forze personificate della natura, della vita e della società, proiezioni psichiche o mistiche rappresentano tutte la stessa realtà? Non c'è qui un passaggio indebito da un atteggiamento soggettivo a un giudizio oggettivo? Può esserci una preghiera politeista rivolta al vero Dio, in quanto un atto salvifico si può avere anche attraverso una mediazione erronea; ma questo non significa il riconoscimento oggettivo di tale mediazione religiosa come mediazione salvifica, benché questa preghiera autentica sia stata suscitata dallo Spirito Santo (Pontificio consiglio per il dialogo interreligioso e Congregazione per l'evangelizzazione dei popoli, 'Dialogo e annuncio', n. 27).




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